In gennaio, sul Trentino, una pessima aria
I dati raccolti dalla rete provinciale trentina per il controllo della qualità dell’aria a gennaio hanno evidenziato un indice di qualità dell’aria «scadente».
Il giudizio, come spiega l’Appa (Agenzia provinciale per la protezione dell’ambiente) è determinato dal superamento del limite di media giornaliera previsto per l’inquinante polveri sottili, il cosiddetto pm10. A gennaio sono stati registrati valori superiori a 50 microgrammi per metro cubo nelle stazioni di Trento via Bolzano (Gardolo), Rovereto, Borgo Valsugana e Riva del Garda.
In particolare, la situazione di gran lunga più grave è quella di Borgo Valsugana dove gli sforamenti in gennaio sono stati 6 (risultato molto peggiore anche della serie storica degli ultimi anni).
Per tutti gli altri inquinanti monitorati, in particolare il biossido di azoto, sono state rilevate, in tutte le stazioni di misura, concentrazioni inferiori ai rispettivi limiti normativi.
L’Appa informa che da novembre 2018 ha adottato un nuovo indice di qualità dell’aria, uniformandosi all’indice definito a livello europeo. Un indice di qualità dell’aria scadente è associato al superamento di almeno uno dei limiti previsti.
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I dati di Borgo Valsugana fanno ovviamente tornare le polemiche degli ambientalisti sulla presenza dell’Acciaieria. Ma su questo la Provincia ha subito diffuso una nota: «L’Agenzia provinciale per la protezione dell’Ambiente, in relazione a quanto apparso oggi sulla stampa locale, rispetto al recente incendio avvenuto presso l’impianto BVS - Acciaieria di Borgo Valsugana, ed in particolare sulle riserve che vengono espresse nei confronti dell’attività di monitoraggio svolta dall’APPA, ritiene di dover porre in evidenza come i monitoraggi, di cui si lamenta la mancanza, sono in realtà da tempo e costantemente eseguiti. In particolare, oltre al monitoraggio della qualità dell’aria nel suo complesso che da anni testimonia il sicuro rispetto di tutti i limiti e per tutti gli inquinanti, viene costantemente effettuato anche il monitoraggio di tutte le deposizioni atmosferiche che impattano l’abitato di Borgo Valsugana, provenienti da tutte le potenziali sorgenti, ivi compreso l’impianto dell’Acciaieria».
l’Appa spiega inoltre che «I deposimetri sono da anni posizionati in prossimità delle scuole elementari di Borgo e presso il CRZ e non hanno mai evidenziato valori tali da destare preoccupazione. In aggiunta a queste attività, recentemente è anche stato realizzato e diffuso dall’Agenzia provinciale per la tutela dell’Ambiente uno studio molto dettagliato ed approfondito che ha tracciato la ricaduta di tutte le emissioni presenti a Borgo Valsugana stabilendone, anche in termini quantitativi, la fonte inquinante di provenienza. Seppur con un diverso, ma anche più avanzato ed assolutamente rigoroso metodo, tale studio fornisce tutti gli elementi per la valutazione degli inquinanti che interessano l’abitato di Borgo Valsugana, compresi quelli derivanti dalla presenza dell’Acciaieria».
Le informazioni di cui si lamenta la mancanza, quindi, secondo Appa «sono già tutte assolutamente disponibili e pubbliche, diffuse sul sito dell’Agenzia e puntualmente trasmesse anche a tutti i soggetti competenti ed interessati, comprese le associazioni ambientaliste».