La minigiunta di Rovereto: solidale, inclusiva e che pensa all'ambiente
Ieri si è insediata la minigiunta di Rovereto, l’anima pulsante del «Carnevale dei Bambini» che da 64 anni in qua tiene in mano le redini della città nel periodo più divertente dell’anno. Una giunta che ha le idee chiare e tante cose buone: ad esempio il sindaco e l’assessore «pesante» (con delega all’inclusione) sono due bambine. Le quote rosa qui sono naturali, e non servono leggi a sancirle: la classe quarta B delle scuole elementari Gandhi del Brione ha votato senza paletti di genere. E dalle urne sono uscite Ludovica, il minisindaco, e l’assessora all’inclusione Safa.
Il messaggio invece è forte e chiaro: tutti i bambini sono uguali, servono inclusione e solidarietà. Come ha detto l’assessora (mini): «L’inclusione è una cosa importante. Ogni persona ha diritto di fare parte pienamente di un gruppo, di una classe, di una città e deve avere gli stessi diritti e doveri. Questo è il nostro pensiero che oggi abbiamo condiviso con tutti voi. Buona vita a tutti».
La stessa minigiunta, e pure il consiglio comunale del Carnevale, è multietnica. Perché questa, volenti o nolenti, è la nuova società italiana. E ancora una volta la lezione di vita arriva dai bambini. Che nella cerimonia di passaggio di consegne, per una settimana, del Comune, hanno sottolineato altri aspetti che gli adulti tendono a scordare: l’ambiente e il dialogo.
La sindaca Ludovica, in tal senso, è stata chiara: «Nella nostra classe ci sono bambini di origini, culture e religioni diverse come diversi siamo anche nel carattere e nel comportamento. Però siamo anche uguali perché, come tutti i bambini, ci piace divertirci, chiacchierare, giocare e curiosare. Possiamo quindi dire che siamo uguali e diversi nello stesso tempo. Non siamo dei santi, ovviamente, ma ci sforziamo comunque di accettarci, di andare d’accordo e di convivere insieme anche se spesso non è facile».
E poi, essendo amministratori in pectore, i ragazzi della quarta B hanno elencato i «desiderata». Che riguardano, attenzione, la vivibilità rispolverando perfino l’arcaica iniziativa delle domeniche senza macchine, per vivere l’urbe a piedi, in bicicletta o monopattino respirando per un giorno aria pulita.
«Sarebbe bello e salutare - ha riferito all’aula Ludovica - che nella nostra città ci fosse meno smog e quindi potrebbe essere un’idea quella di fare delle iniziative per incentivare la gente ad andare di più a piedi, in bicicletta o con i mezzi pubblici. Perché non organizzare una domenica al mese in cui alcune zone della città siano chiuse al traffico? Si potrebbe passeggiare così in modo più tranquillo e rilassato senza respirare i gas di scarico delle macchine e contribuire alla diminuzione delle emissioni globali di gas serra».