Reddito di cittadinanza, via alle domande, ma in Trentino è caos
Mancano dieci giorni al via alle domande, ma sulle modalità per richiedere il reddito di cittadinanza molti dubbi non sono ancora stati sciolti. «Siamo in attesa di risposte in merito a questioni poco chiare, questioni soprattutto pratiche» conferma Marco Colombo del Patronato Cgil, che al momento si sente di dare un unico consiglio: tenere pronta la dichiarazione Isee e, per chi ancora non l’avesse, adoperarsi per prendere un appuntamento in modo da non allungare troppo i tempi per fissare il giorno della richiesta del reddito di cittadinanza.
Le domande, come comunicato ufficialmente da Roma, si potranno presentare dal 6 marzo attraverso il sito ufficiale e Spid (il sistema di identità digitale), Poste Italiane o presso i Caf. Qui sta il primo problema. «Ad oggi non c’è ancora alcuna convenzione dei Caf con l’Inps e il Ministero. E anche se si dovesse sottoscrivere domani, sarà difficile che la procedura sia pronta per il 6 marzo. Nella migliore delle ipotesi si potrà partire con le domande indicativamente da metà mese» spiega Colombo.
Il secondo «nodo» riguarda il rapporto assegno unico-ex reddito di garanzia e reddito di cittadinanza. «C’è da capire nel dettaglio come nella nostra provincia il reddito di cittadinanza impatta sulle prestazioni di welfare locale - prosegue Marco Colombo - Pensiamo all’assegno unico, ad esempio, alla quota che viene percepita già dalle persone sulla base della domanda presentata alla fine dello scorso anno: immagino che verrà giudicata l’incompatibilità tra questo ed il reddito di cittadinanza, perché sono prestazioni simili e di fatto hanno la stessa logica, ossia la copertura di un bisogno immediato delle persone. Non credo che si possano sommare. Probabilmente ci sarà un meccanismo come era previsto per il Rei (il redditi di inclusione, ndr) per evitare la sovrapposizione delle prestazioni e per fare in modo che la Provincia eventualmente integri quanto riconosciuto dalla prestazione nazionale. Ma il dettaglio su come questo sistema funzionerà non si conosce. Fare chiarezza su questo punto è importante per non rischiare pagamenti non dovuti che poi magari dovranno essere restituiti. Non dimentichiamo che il reddito di cittadinanza è nato un mese fa e stiamo attendendo la conversione in legge del decreto. Dunque partirà sulla base di un decreto legge e sarà suscettibile di modifiche. La fretta non è una mai una buona consigliera».
I centralini dei Caf in questi giorni sono bollenti: da una parte le informazioni in merito al reddito di cittadinanza, dall’altra la campagna fiscale in partenza ad aprile. Mai come quest’anno c’è il «rischio imbuto», con la corsa alla prenotazione degli appuntamenti non appena arriverà la conferma della convenzione con i Caf. Per portarsi avanti, viene ricordato che la dichiarazione Isee è obbligatoria e chi non ne è ancora in possesso è invitato a farla (sempre attraverso i Caf) il prima possibile. Attenzione anche all’auto di cui si è in possesso: non ha diritto alla prestazione chi possiede una macchina immatricolata nell’ultimo semestre o, se ha cilindrata superiore a 1.600 cc, immatricolata la prima volta nei due anni precedenti.
La pratica, presentata attraverso Caf, Spid o Poste Italiane, passa poi all’Inps e, se positiva, arriva all’interessato l’avviso di ritirare la carta prepagata alle Poste. La prestazione dovrebbe decorrere dal mese successivo alla richiesta.