Insulta l'amante del marito A processo: assolta
Tradita dal marito dopo vent’anni di matrimonio, finisce a processo per diffamazione, accusata di aver diffuso la notizia nel quartiere. A sporgere denuncia, chiedendo 5.000 euro di danni morali, è stata l’ex amante del marito che era pure ex amica dell’imputata e vicina di casa a Trento. Un intreccio degno di una commedia all’italiana che si è concluso, dopo anni di processo, con l’assoluzione della moglie tradita. Determinante è stata la deposizione resa in aula dall’ormai ex marito che - immaginiamo con qualche imbarazzo - ha ammesso di aver avuto un breve rapporto extraconiugale con la vicina di casa. La notizia dunque era vera e questo ha aiutato la difesa a far cadere l’accusa di diffamazione.
Per comprendere i contorni della vicenda occorre fare un lungo passo indietro. Torniamo al settembre del 2015, epoca dei fatti oggetto del processo celebrato davanti al giudice di pace Antonio Orpello. La donna affrontava un momento molto difficile: 20 anni di matrimonio si erano sgretolati all’improvviso quando scoprì che il marito aveva una relazione extraconiugale con una vicina di casa. Vicina che era pure stata una sua amica. Prima del tradimento, infatti, le due famiglie si frequentavano; in un’occasione erano anche andate in vacanza insieme. La scoperta dell’adulterio ebbe l’effetto di un terremoto. Il matrimonio finì in frantumi con tutto il carico di dolore che questo comporta: la separazione (inizialmente burrascosa, ma alla fine consensuale), l’affidamento dei figli, la vendita della casa coniugale, l’attività imprenditoriale della moglie che dava lavoro all’ex marito.
La moglie tradita un giorno incrociò per strada la sua ex amica, cioè la presunta amante: «Mi hai rovinato 20 anni di matrimonio...» avrebbe detto parecchio alterata. Inoltre in quelle difficili settimane, mentre si preparava a lasciare il quartiere dopo aver venduto la casa, la donna si sarebbe confidata con altri vicini di casa raccontando loro della relazione tra il suo ex marito e la vicina. Quest’ultima, a sua volta sposata, non gradì affatto il chiacchiericcio che si diffuse nel quartiere. Partì dunque una querela. Nel dicembre del 2016 si arrivò alla citazione a giudizio. La moglie tradita, difesa dall’avvocato Nicola Giuliano, era accusata di diffamazione e ingiurie. L’ex amica (e presunta ex amante), si costituì parte civile con l’avvocato Sara Pinamonti chiedendo i danni morali perché la notizia del tradimento circolava nel quartiere, creando alla signora non pochi imbarazzi.
Il processo è durato circa tre anni, con lunga sfilata di testimoni, tra cui numerosi vicini chiamati a dire se l’imputata si era lamentata con loro del tradimento. Qualcuno ha confermato le sofferte confidenze della donna tradita e umiliata; altri hanno detto che no, la notizia l’avevano appresa dal tam tam del quartiere.
Decisiva è stata la deposizione dell’ex marito dell’imputata: davanti al giudice ha ammesso che la relazione c’era stata. Un colpo di scena alla presenza dell’ex amante (che negava la relazione) e del marito di lei (pure lui dunque tradito).
L’adulterio era confermato; l’imputata è stata dunque assolta.