Nuovo ospedale: sono due le cordate in gara
Sono due le offerte arrivate da altrettante cordate per la costruzione del Not, il nuovo ospedale del Trentino, opera attesa ormai dal 2011 e con un appalto del valore complessivo di 1,68 miliardi di euro.
Come anticipato dal nostro giornale, a presentare la domanda sono state la cordata guidata da Pizzarotti e che contempla anche la Cristoforetti Energia spa, e quella un tempo diretta dalla Mantovani e che ora è invece sotto l’egida del gruppo Guerrato.
Lo stop alla presentazione delle domande per una gara destinata esclusivamente alle quattro cordate che avevano partecipato al primo bando di 8 anni fa, era stato spostato per la seconda volta a ieri alle 12.
La prima seduta pubblica di gara si è tenuta questa mattina all’Apac, l’Agenzia provinciale per gli appalti e i contratti. Nel corso della seduta sono state aperte le buste e si è svolto l’esame della documentazione amministrativa presentata. Terminata l’analisi e la verifica dei documenti, i due offerenti sono stati ammessi e sono state aperte, per la verifica formale, le buste contenenti le offerte tecniche che rimangono riservate e custodite presso l’Apac fino alla consegna alla commissione tecnica, di prossima nomina. A quel punto la commissione procederà alla valutazione dei progetti presentati.
La richiesta di far slittare di sei giorni la nuova data per la consegna della documentazione era arrivata da una delle cordate interessate. Ed era stata considerata un buon segnale dai tecnici della Provincia perché era motivata dalla necessità di inviare nei tempi previsti la mole di carte e progetti da inviare esclusivamente on line. L’invio, eseguito nei giorni immediatamente precedenti alla nuova scadenza, è stato motivato anche dal fatto che i progetti per il nuovo ospedale sono stati in parte modificati rispetto al primo bando.
Sia per quanto riguarda le superfici, la disposizione e il numero delle sale operatorie, la certificazione energetica del futuro ospedale, ad esempio, sembra che la Provincia abbia indicato dei cambiamenti rispetto al progetto originario. E questo ha messo a dura prova gli studi che hanno collaborato alla redazione dei nuovi progetti, che dovevano ovviamente essere realizzati in tempi rapidi e rispettare le cambiate indicazioni da parte della Provincia.
Per l’ospedale, il cui primo bando è di fine 2011 (giunta provinciale guidata da Lorenzo Dellai, assessore alla sanità di allora Ugo Rossi), le cifre in gioco sono molto importanti.
Il solo costo di costruzione è stimato dallo studio di fattibilità posto a base di gara, a 313 milioni 685.160 euro, Iva compresa. Della cifra complessiva 217.150.000 euro sono destinati ai lavori inerenti l’ospedale, i parcheggi coperti, i parcheggi scoperti, le sistemazioni esterne, viabilità e allacciamenti, 40 milioni euro per attrezzature sanitarie e arredi; 700.000 euro per trasloco e trasferimenti, 20.628.000 milioni per la progettazione. La gara prevede la corresponsione al concessionario (vincitore) di un prezzo «nella misura massima del 48,6% dell’importo relativo a lavori, attrezzature sanitarie ed arredi e spese tecniche» e «comunque, non superiore a 148.500.000 euro» da «erogarsi in proporzione al progressivo avanzamento dei lavori e forniture».
Al vincitore vengono poi assegnati due canoni.
Uno è il canone annuo per la disponibilità nella misura massima di 15.300.000 euro (per manutenzione e ammortamento) a partire dal momento dell’emissione del certificato di collaudo. Il secondo è costituito dal diritto di gestire i servizi con un valore massimo di 40.850.000 euro annui. Entrate che durano per circa 25 anni e che portano il valore dell’appalto a 1,68 miliardi di euro. La durata dell’appalto prevista è di 1.320 giorni 3 anni e 225 giorni, progettazione inclusa.
Ora una volta analizzati i documenti dell’offerta, si procederà alla nomina della Commissione che dovrà valutare i progetti. Sulla sua composizione la Provincia dovrà andare coi piedi di piombo, visto che il primo bando era stato fatto saltare proprio da un ricorso sui componenti della stessa. Il vincitore dovrebbe essere indicato in autunno, se tutto andrà bene.
Sulla gara resta sempre come una spada di Damocle il rischio di ricorsi al Tar e al Consiglio di Stato che potrebbero vanificare il nuovo procedimento. Per quanto riguarda il bando, per ora, sembra invece escluso un contenzioso di fronte alla magistratura amministrativa, visto che alla scadenza del 2 aprile non sarebbero arrivati ricorsi da Impregilo e Cmb, ossia le leader delle altre due cordate che potevano partecipare.