Donazione di organi, 50mila «sì» dei trentini
Sono più di 50 mila i trentini, per la precisione 50.448, che hanno messo per iscritto la loro volontà, in caso di morte, di donare gli organi. Di questi 19 mila sono i testamenti Aido, 648 hanno rilasciato la dichiarazione di assenso agli sportelli Apss (152 contrari su 800 totali, il 19%). Negli oltre 50 mila consensi ci sono poi le dichiarazioni di volontà sulla donazione degli organi registrate nei Comuni trentini. Qui poco meno di 31.000 hanno dato il proprio consenso, pari al 83%, mentre 6.500, pari al 17%, sono i contrari. Da qualche anno, infatti esiste la «Una scelta in comune», ovvero della possibilità di esprimere il consenso o il diniego alla donazione di organi o di tessuti dopo la morte al momento del rilascio o rinnovo della carta d'identità. La campagna è promossa dalla Provincia di Trento, Azienda sanitaria, Consorzio dei Comuni trentini, in collaborazione con il Centro nazionale trapianti, sulla base anche di quanto previsto dalla normativa vigente, e che vede l'adesione della quasi totalità dei Comuni trentini (95%).
La generosità dei trentini si è poi tradotta anche in realtà e quindi in donazioni di organi: nel 2018 la provincia si è attestata al terzo posto, fra le regioni italiane dopo Valle d'Aosta e Toscana , per donazioni effettive in rapporto al numero di abitanti, con 25 prelievi multiorgano e 3 opposizioni.
Nel 2018 i pazienti trentini che sono stati sottoposti a trapianto sono stati 21, di questi 6 per il fegato, 13 per il rene e 2 per il polmone. Attualmente vi sono 4 pazienti in attesa di un trapianto di fegato, 30 per il rene, 1 per cuore e 1 per polmone.
Le possibilità sono tre: non esprimere alcuna volontà, esprimere la volontà di donare ed esprimere la volontà di non donare.
La dichiarazione depositata presso l'ufficio anagrafe dei Comuni, l'Apss e l'Aido è registrata e consultabile attraverso il Sit-Sistema Informativo Trapianti che è un database nazionale. È sempre possibile cambiare idea sulla donazione perché fa fede l'ultima dichiarazione rilasciata in ordine di tempo. Si può fare attraverso la carta di identità: al momento del rinnovo o del rilascio della carta d'identità; compilando il modulo presso l'Azienda provinciale per i Servizi sanitari o, solo se favorevoli alla donazione: firmando l'atto olografo dell'Aido (Associazione Italiana Donatori di Organi, Tessuti e Cellule); compilando e firmando il Tesserino Blu consegnato dal Ministero della salute oppure le tessere distribuite dalle associazioni di settore; tali tessere vanno custodite fra i documenti personali; scrivendo su un foglio libero la propria volontà; vanno inseriti: i dati anagrafici, la data e la firma e custodendo il foglio fra i documenti personali.
L'Azienda sanitaria ricorda che «la donazione di organi avviene solo quando il paziente è deceduto per una lesione encefalica che ha causato l'irreversibile cessazione di tutte le funzioni cerebrali. In questi casi, tre specialisti (un medico legale, un rianimatore e un neurologo) eseguono una serie di accertamenti clinici per stabilire, per un periodo di almeno 6 ore consecutive, la contemporanea assenza dei riflessi che partono direttamente dal cervello, di reazioni agli stimoli dolorifici, di respiro spontaneo, di stato di coscienza e di attività elettrica del cervello».
Non esistono limiti età per donare, in particolare rene e fegato, possono essere prelevati anche da donatori che hanno più di 80 anni.