Sentieri danneggiati, allerta ai turisti Cartelli e App per evitare incidenti
La protesta dei sindacati blocca, per ora, la decisione annunciata dalla Provincia di assumere 30 giovani boscaioli all’interno del Servizio per il ripristino. La task force pensata per far partire con maggior intensità i cantieri per rimettere in sesto oltre 2.000 chilometri di sentieri danneggiati dalla tempesta Vaia potrà partire solo dopo il chiarimento con Cgil, Cisl e Uil in programma tra fine aprile e l’inizio di maggio.
Alla luce del fatto che circa il 40% di sentieri ha subito danni a causa del maltempo di ottobre (254 per 1.288 chilometri totalmente danneggiati, altri 141 per 945 chilometri parzialmente danneggiati), e dei recenti casi di persone che si sono perse causa schianti, la Provincia appronta una nuova segnaletica per escursionisti - residenti e turisti - per tenere alta l’attenzione di chi percorre le vie dentro i boschi. La decisione della giunta, con l’assessore all’agricoltura e foreste, Giulia Zanotelli (Lega), è stata quella di avviare intanto una campagna di informazione per consentire agli escursionisti di godere dei boschi «nel massimo della sicurezza, perché quella viene prima di tutto» spiega Zanotelli. «Si raccomanda dunque agli escursionisti la massima prudenza. Il rischio non è solo quello di rimanere bloccati durante un’escursione ma anche quello di smarrire la giusta direzione» spiega Zanotelli.
“Muoviti con attenzione” è infatti l’appello rivolto agli escursionisti dalla Provincia, che con una campagna a cui aderiscono anche le Apt, in partenza in questi giorni, si propone di informare sulla percorribilità dei sentieri messi a dura prova dall’eccezionale ondata di maltempo dello scorso ottobre. L’invito dell’assessorato all’agricoltura, foreste, caccia e pesca è a consultare il sito visittrentino dove è possibile scaricare una App per Android o Iphone oppure a rivolgersi alle aziende per il turismo di zona. Pieghevoli in più lingue per pubblicizzare l’iniziativa sono in distribuzione in questo giorni in tutto il territorio provinciale, a partire proprio dai siti delle Apt. La campagna informativa comprende oltre alla distribuzione del pieghevole l’apposizione di nuova cartellonistica all’imbocco dei percorsi escursionistici.
Si stima che in Trentino i sentieri interrotti, parzialmente o totalmente, siano oltre 400 per un totale di oltre 2.000 chilometri. Quelli più danneggiati si trovano nelle aree boscate e presentano piante schiantate che impediscono il passaggi agli escursionisti a piedi, a chi utilizza la mountain-bike, a chi fa scialpinismo, trekking, ippotrekking, con conseguenze negative in termini di fruibilità del territorio anche a fini sportivi e turistici. Le aree maggiormente danneggiate sono situate nel Trentino orientale ma si trovano sentieri danneggiati anche nel Trentino occidentale.
La campagna si rende necessaria alla luce del fatto che la sistemazione dei sentieri è ancora ferma: i cantieri dovrebbero partire in maggio, come già previsto, ma prima occorre superare la controversia col sindacato. «Se si assumono i 30 giovani boscaioli col contratto del Progettone - spiega Franco Ianeselli, segretario generale della Cgil trentina - si introduce un principio di dumping rispetto ai contratti del settore. Principio che può essere applicato anche ad altre professioni di cui necessiterà la Provincia in futuro».
Per questo motivo, per ora, la delibera resta ferma e i cantieri potrebbero partire dopo il chiarimento atteso per inizio maggio. Ma il ripristino dei 400 sentieri potrebbe durare puù di un anno e terminare solo nel 2020.
Intanto, la conta degli schianti, cioè degli alberi caduti a causa del maltempo, aumenta. I metri cubi da smaltire salgono dai 3 milioni circa di febbraio agli oltre 3,5 milioni di metri cubi dell’ultimo conteggio. È vero che circa la metà è già stata venduta all’asta, ma per raccogliere il legname ci vuole più tempo rispetto alla vendita.
In ogni caso, assieme all’inserimento della segnaletica uniforme a livello provinciale, si punterà anche al ripristino delle ciclabili che ancora non sono percorribili.