Al "Martini" il corso per meccanici di elicotteri «Lavoro certo, stipendio fino a 4mila euro»
Passione, lavoro garantito, possibilità di esercitare il mestiere in quasi tutto il mondo e uno stipendio che può arrivare anche a quota 4.000 euro. Sono queste le prospettive professionali dei ragazzi che sceglieranno di fare il percorso tecnico-didattico per manutentore aeronautico del settore elicotteri. La giunta provinciale ha approvato l’accordo che vede il coinvolgimento dell’aeroporto Caproni, Italfly srl, Helicopters Italia srl e l’istituto Martino Martini di Mezzolombardo.
La dirigente scolastica Tiziana Rossi si è detta cautamente ottimista sui tempi di avvio del percorso. Una cautela riguardante i tempi di accerditamento Enac: il corso “post diploma” potrebbe partire l’anno prossimo o, nella peggiore delle ipotesi, nel 2021. Stiamo parlando della «licenza di manutenzione degli aeromobili» (LMA). Rientra nella normativa europea Easa. Teoricamente, per essere ammessi, il prerequisito è solo il compimento della maggiore età ma, trattandosi di un corso di studio all’interno dell’Alta Formazione, in Trentino i ragazzi che realisticamente avranno più facile accesso saranno quelli del Triennio Tecnologico del Martini. «Questa certificazione - ha spiegato Rossi - nel nostro Paese ce l’ha solo Alitalia e, con questa, poche altre realtà a livello privato. La Part 147 richiede lo svolgimento 12 esami spalmati su due anni. Questa è la parte teorica per il certificate of record mission». È poi previsto un terzo anno in un «contesto reale» e un tirocinio nelle politiche attive nel contesto del lavoro.
Abbiamo parlato con Daniele Gosetti, direttore di Helicopters Italia che conferma: «Il campo aeronautico necessiterà di un sempre maggior numero di professionisti. Chi farà questo percorso realisticamente andrà a lavorare fuori dal Trentino».
Salario mensile previsto?
«Ovviamente c’è una fase di avvio, ma poi parliamo di un compenso che può arrivare anche a 4.000 euro. La capacità e la bravura devono essere pagate».
Voi di Helicopters Italia state già cercando personale?
«Assolutamente. Noi siamo una quarantina. I manutentori sono 25 e in prospettiva ci sarà bisogno di un cambio generazionale. Abbiamo alcuni tecnici che prossimamente andranno in pensione. Per i ragazzi che otterranno questa licenza si apriranno porte anche da noi».
Voi operate in Italia e all’estero.
«Sì. Abbiamo basi in Albania e Turchia. E poi abbiamo contratti anche con la Lituania. Siamo in fase di espansione. Siamo proiettati all’esterno».
Insomma il lavoro non manca.
«Ce n’è talmente tanto che siamo costretti a rifiutare delle proposte».
Questa tendenza nel settore spiega la forte richiesta di manutentori?
«In parte sì. C’è sempre richiesta di professionisti di qualità. E poi teniamo conto del fatto che in passato il personale era composto da ex componenti delle forze armate o era autodidatta. Oggi serve una formazione e chi ottiene quella licenza ha ampie prospettive di impiego».
La vostra è una realtà molto radicata. E nel resto d’Italia com’è la situazione?
«Noi ci occupiamo principalmente manutenzione. Parliamo di una media di 250 interventi all’anno. Una revisione può durare anche due mesi e mezzo. In Italia gli operatori che fanno volo e manutenzione sono una quarantina. I ragazzi che faranno quel percorso lavoreranno sul piano meccanico e anche su quello degli elementi avionici, sugli apparati radio».
IL PROGETTO DIDATTICO
Il progetto didattico si inserisce nell’alta formazione della Provincia. Parliamo di 4 anni, comprensivi di parte teorica e pratica, post diploma. Al momento manca ancora un tassello per comporre un puzzle che garantirà sbocchi professionali ai giovani iscritti e, per le società di volo, la possibilità di pescare in un bacino di una nuova generazione di meccanici.
La preside Rossi, che spiega: «Questo è un progetto molto complesso che va oltre l’alta formazione, che da noi in Trentino è importantissima e consolidata». Teoricamente questo corridoio professionale può essere attraversato da chiunque purché abbia la maggiore età, ma in provincia è inserito in un ampio disegno formativo per cui gli allievi ideali sono i ragazzi che concluderanno il triennio dell’indirizzo Tecnologico dell’istituto Martini.
Per chi avesse dei dubbi, precisiamo fin d’ora, che non si tratta di un corso di laurea. Stiamo parlando della «licenza di manutenzione degli aeromobili» (LMA). Rientra nella normativa europea Easa. La preside Rossi spiega che si sta attendendo l’accreditamento Enac. Con questo ultimo pezzo del mosaico si potrà quindi procedere con un’iniziativa didattica unica nel suo genere: unica perché, a differenza delle altre realtà, l’Istituto Martini garantisce la copertura della parte tecnico pratica proprio grazie alla delibera provinciale con cui è stato sigillato l’accordo con Helicopters Italia, Italfly e aeroporto Caproni.
Si devono mettere in conto i tempi della burocrazia italiana, ma la dirigente scolastica si dice «cautamente ottimista». La speranza è di partire nel gennaio 2020 o, nella peggiore delle ipotesi, nel 2021. C’è un iter in corso: un’istanza di accreditamento per Part Enac 147, che è una sezione della sopracitata normativa, che dice esattamente cosa bisogna fare per avere il titolo a fine di percorso. «Questa certificazione nel nostro Paese ce l’ha solo Alitalia e, con questa, poche altre realtà a livello privato. La Part 147 richiede lo svolgimento 12 esami spalmati su due anni. Questa è la parte teorica per il certificate of record mission». È poi previsto un terzo anno in un «contesto reale» e un tirocinio nelle politiche attive nel contesto del lavoro.
Insomma la proposta didattico-formativa è di quelle promettenti, anche perché quella qualifica sarà riconosciuta in tutta Europa. Il fatto che la Provincia abbia inserito questo percorso nell’alta formazione, quindi con l’obbligo del diploma superiore, rappresenta una ulteriore garanzia per le società che poi andranno ad arruolare questi nuovi professionisti. «Da noi - racconta, con una punta di orgoglio Tiziana Rossi - c’è il Triennio Tecnologico di conduzione del mezzo aereo (il 6 giugno, alle 11, al Museo Caproni verrà presentato l’aereo ultraleggero realizzato dagli studenti del Martini) e con questo accordo, a differenza di altre realtà, permetteremo ai nostri ragazzi di fare la parte tecnica con soggetti convenzionati».