Nuove liti con il fisco per 30 milioni di euro Quasi due al giorno nel primo trimestre 2019
Quasi 30 milioni di euro vale il braccio di ferro tra contribuenti e fisco nel primo trimestre dell’anno in Trentino e in Alto Adige. Erano stati 55 milioni di euro nel periodo gennaio-marzo 2018.
Nel primo trimestre di quest’anno sono state 181 le nuove liti fiscali avviate tra i contribuenti regionali: 129 di fronte alle Commissioni tributarie di primo grado e 52 in quelle di secondo grado. A Trento sono state 65 (erano 93 nel gennaio-marzo 2018), a Bolzano 64 (erano state 120). In totale nello stesso periodo sono state definite 202 controversie a livello regionale.
In secondo grado, gli appelli contro le sentenze di primo grado sono state in regione nel primo trimestre 52, di cui 28 a Bolzano (erano state lo stesso numero nel periodo gennaio-marzo del 2018) e 24 a Trento (erano stati 28 nel periodo gennaio-marzo del 2018). Gli appelli definiti, ossia su cui i giudici tributari hanno deciso per l’uno o l’altro contendente, sono stati 57 (18 a Bolzano contro i 20 del periodo gennaio-marzo del 2018 e 39 a Trento contro i 43 del periodo gennaio-marzo del 2018). In totale in Trentino sono arrivati 89 ricorsi tra primo e secondo grado contro i 121 del periodo gennaio-marzo 2018.
Il rapporto tra i ricorsi pervenuti e quelli definiti in primo grado ha portato il numero dei procedimenti pendenti, ossia ancora da decidere, ad aumentare a livello trentino e a calare a livello bolzanino. Nella nostra provincia i pendenti sono saliti da 817 a 825 (sono stati 64 i ricorsi pervenuti e 56 quelli definiti) mentre in Sudtirolo i pendenti sono calati di circa il 13% scendendo in tre mesi, ossia tra fine dicembre del 2018 e fine marzo del 2019, da 620 a 539 (-81). Nelle commissioni tributarie regionali, invece, ossia in appello, i ricorsi pendenti sono passati da 60 a 70 a Bolzano e da 161 a 146 (con un calo di quasi il 10%) a Trento.
A fare la parte del leone sui 129 nuovi ricorsi è l’Agenzia delle Entrate che è in 97 casi l’ente verso il quale sono stati presentati i ricorsi. Situazione simile che si presenta per quanto riguarda gli appelli, dove in 41 casi su 54 l’ente di riferimento è l’Agenzia delle Entrate appunto.
Se si guarda al valore delle controversie, poi, quelle di primo grado a livello regionale (129 appunto) hanno raggiunto quota 19 milioni di euro per un valore medio di 147.745 euro, quasi il doppio rispetto alla media del valore delle controversie a livello nazionale (95.000 euro circa).
Ancora più elevato il valore delle controversie fiscali arrivate in appello, dove sono stati presentati ricorsi per 10,9 milioni di euro con una media di oltre 210.000 euro per ciascuna causa tributaria.
Se guardiamo invece ai ricorsi definiti a livello regionale, ossia decisi, la cifra della commissione provinciale è di 202 ricorsi decisi per 32,5 milioni di euro di valore complessivo, cui si sommano 21 milioni di euro dei 57 ricorsi in appello definiti.
A livello nazionale sempre nel primo trimestre prosegue la riduzione delle liti pendenti: al 31 marzo 2019 la giacenza è inferiore del 10% su base annua. Lo comunica il Mef aggiungendo che nel primo trimestre del 2019 i nuovi ricorsi registrano una diminuzione, su base annua, pari al 13%. Il 62% del totale degli atti processuali è stato depositato con modalità telematica.
Alla data del 31 marzo 2019 le controversie tributarie pendenti, pari a 366.282, sono inferiori del 10,42% rispetto al 31 marzo 2018 e rilevano un trend in costante diminuzione. Le controversie instaurate in entrambi i gradi di giudizio nel primo trimestre 2019, pari a 50.827, registrano una riduzione del 13,03% rispetto al 2018.
Le controversie definite sono state 58.535, con un calo tendenziale dell’11,8% sul 2018.