Trasporto scolastico: Icef da rifare richiamati 4mila utenti
Documentazione Icef da aggiornare per circa 4 mila famiglie trentine, al fine di ottenere fin dall’avvio dell’anno scolastico la tariffazione corretta del servizio di trasporto. Il motivo è la decisione della giunta provinciale di dimezzare le tariffe: la relativa delibera, infatti, risale appena al 1° agosto ed è diventata operativa il 5, cioè quando ormai migliaia di utenti si erano recati agli sportelli per formalizzare la documentazione Icef e stabilire lo scaglione tariffario di appartenenza.
Sullo sfondo, a complicare il quadro, ci sono stati i ritardi legati alle incertenzze derivanti dall’esito della gara di appalto per la gestione tecnologica della piattaforma informatica dell’Icef. Si tratta del canale telematico utilizzato dai Caf per comunicare alla Provincia le posizioni di 35 mila famiglie trentine anche a proposito delle riduzioni per le mense scolastiche, il trasporto pubblico e le rette degli asili nido.
La società attualmente operativa, infatti, la Clesius, ha perso la gara, conclusasi con l’individuazione di un vincitore cui, però, il servizio non è ancora stato affidato, in attesa dell’ultimazione delle procedure conclusive per il «passaggio di consegne», con le relative problematiche tecnologiche.
Il mese scorso i sindacati avevano denunciato che la piattaforma usata per l’inserimento delle domande era rimasta bloccata, mettendo i Caf in condizione di non poter operare, malgrado avessero già fissato appuntamenti con molti utenti.
Per ovviare ai disagi, si è proceduto a prorogare fino alla fine del 2019 il servizio in capo alla società uscente. Dalla fine di luglio, dunque, il flusso di appuntamenti ha cominciato a scorrere rapidamente, tanto che sono almeno 4 mila, forse 5 mila, i casi di famiglie che hanno completato le operazioni fra il 30 luglio e il 4 agosto ma che ora vengono contattate dai Caf per procedere all’aggiornamento, necessario per adeguare la documentazione alle novità tariffarie introdotte dalla delibera.
Al centro, dunque, c’è il servizio di trasporto, come spiega all’Adige Morena Facchini del Caf Acli : «Chi è venuto da noi dal 30 luglio a venerdì 2 agosto ha in mano un calcolo basato su dati superati. Se per esempio era nella fascia minima, risultano da pagare 62 euro anziché 31 per il trasporto scolastico; oppure 300 invece di 150, se ci si trova al livello massimo. C’era già una certa congestione dovuta alla decina di giorni di ritardo causati dai problemi alla piattaforma Icef, adesso si aggrava, perché noi come gli altri Caf ci vediamo costretti a invitare gli utenti coinvolti a prendere un nuovo appuntamento».
Solo le Acli contano circa 1.600 famiglie che dovranno ripresentarsi agli sportelli, numeri simili per la Cgil cui si aggiungono gli altri Caf del territorio, tutti chiamati a un super lavoro in seguito a tempistiche e ritardi derivanti dalle scelte operate nei mesi scorsi dalla giunta provinciale. Chi avesse «fotografato» la sua situazione Icef prima della delibera e non riuscisse a presentarsi per il ricalcolo entro l’inizio di settembre, vedrebbe applicata una tariffa più alta del dovuto e poi dovrebbe chiedere il rimborso della differenza direttamente alla Provincia.