Strade trentine sempre più pericolose Un ferito al giorno tra pedoni e ciclisti
Non si muore in autostrada. Si muore sulle strade provinciali, regionali o statali fuori dai centri abitati. Non si muore per colpa di neve, pioggia o nebbia. Quasi mai. Si muore invece nelle giornate di cielo sereno su strade perfettamente asciutte. Si muore d'estate, molto meno d'inverno. Un terzo degli incidenti avviene per guida distratta. Solo uno su nove è causato dalla velocità. E quasi ogni giorno, nella media, un pedone o un ciclista rimangono feriti.
È la fotografia scattata dall' Aci sugli incidenti stradali nel 2018 in Trentino; che sono aumentati rispetto al 2017, come pure i morti, mentre nel resto d'Italia sono diminuiti. Il maggior numero di incidenti si registra sulle strade dei comuni di Trento e Rovereto, ed è ovvio perché più grandi degli altri, con più traffico e veicoli circolanti. Ma Arco è subito lì, a un passo da Rovereto anche se molto più piccolo, e nettamente davanti a Pergine che pure ha quasi quattromila abitanti in più. Ma in estate ad Arco c'è il mondo, come a Riva del Garda che infatti non è distante in questa classifica davvero poco piacevole.
Veniamo ai numeri. Nel 2018 in Trentino ci sono stati 1.393 incidenti stradali (nel 2017 furono 1.356) che hanno provocato 30 morti e 1.920 feriti (nel 2017 i morti erano stati uno in meno e i feriti invece 60 in più). Venticinque dei 30 morti sono il drammatico bilancio degli incidenti (503 in totale) avvenuti sulle strade provinciali, regionali o statali fuori dai centri abitati (754 i feriti); gli altri 5 il risultato degli incidenti su strade urbane (3 morti più 721 feriti in 585 incidenti) e altre strade fuori dagli abitati (2 morti più 34 feriti). Nel tratto trentino dell'autostrada ci sono stati 47 incidenti, nessun morto e 90 feriti. Si perde la vita a bordo di un' automobile (14 vittime) o di una moto (12) . E di motociclisti feriti ce n'è stato uno al giorno (321 motociclisti più 67 ciclomotoristi).
Anche una persona in bicicletta è morta, in Trentino, nel corso del 2018, e 158 sono rimaste ferite (una ogni 2 giorni, quasi). Come pure è morto un pedone , e 147 sono rimasti feriti. Anche in questo caso, praticamente 1 ogni due giorni. Gli incidenti più drammatici avvengono in estate quando le strade provinciali sono affollate di turisti: l'anno scorso, soltanto a luglio, 12 vittime, il 40% del totale dell'anno, più altre 4 a giugno e 3 ad agosto. In tre mesi, dunque, 19 morti. Sulle strade nel comune di Trento ci sono stati 395 incidenti (più di uno al giorno, dunque), 4 morti e 512 feriti; su quelle di Rovereto 109 incidenti, 1 morto e 141 feriti. Sulle strade di Arco 93 incidenti, 1 morto e 116 feriti e su quelle di Riva del Garda 76 incidenti, 1 morto e 94 feriti. Sulle strade di Moena , l'anno scorso, ci sono stati 3 morti: 2 nello stesso incidente, una coppia di Schio che viaggiava in moto. A Pergine , in un anno, 56 incidenti, 2 morti e 76 feriti.
Nessun morto a gennaio e neppure a dicembre: in Trentino non si muore per colpa della neve che rende viscido l'asfalto, o per nebbia, vento e grandine. Tre incidenti mortali si sono verificati con la pioggia ma negli altri casi le condizioni meteo erano ideali.
Quasi un incidente su tre (400 su 1.393) è stato causato da una guida distratta ; solo uno su nove (156) dalla velocità . In 215 casi la persona al volante non ha rispettato i segnali, in altri 152 non ha mantenuto la distanza di sicurezza. «Nel 2018», riporta l'Istituto nazionale di statistica (Istat), «il numero di morti per 100mila abitanti è più elevato della media nazionale (5,5) in 15 tra regioni e provincie autonome», tra cui proprio il Trentino (5,6) e l'Alto Adige (6,2). A proposito: l'anno scorso in provincia di Bolzano gli incidenti stradali hanno provocato 33 vittime, contro le 30 del 2017.
In Italia, nel complesso, gli incidenti stradali sono calati negli ultimi due anni (da 174.933 nel 2017 a 172.553 nel 2018) come pure il numero dei morti (da 3.378 a 3.334).