Alla maratona di New York tanti trentini: Luca Zeni il migliore, sotto le tre ore
E' la corsa per eccellenza, la più conosciuta, la più ambìta dai podisti. La maratona di New York, 42 km 195 metri (26,2 miglia) attraverso i cinque grandi distretti fino al traguardo di Central Park, è anche la più partecipata al mondo. Ieri al via della 49esima edizione, tra gli oltre 50mila partecipanti c'erano 90 trentini.
Grande risultato per il consigliere provinciale Luca Zeni, che ha tagliato il traguardo in 2 ore 54 minuti e 36 secondi sotto le insegne della Atletica Valle di Cembra. Emozionato più per lo spettacolo che per l'eccezionale risultato. «È un'esperienza stupenda, una corsa meravigliosa, una festa. Non si partecipa a questa maratona per il tempo o per la prestazione, ma per il clima che si respira. Si corre sempre nel gruppone, ci sono tantissime persone a fare il tifo in strada - spiega poco dopo aver tagliato il traguardo - È la seconda maratona che faccio, nella prima a Venezia ci avevo messo un po' di più, due ore e 59. Di solito faccio corsa in montagna».
La domanda è d'obbligo: qual è il segreto per raggiungere questo risultato? «Da giovane praticavo bicicletta, ma la corsa permette di allenarsi anche se si ha poco tempo. Ad esempio io sono un'allodola, mi sveglio presto. Mi alleno tra le 6 e le 7 del mattino, alternando: più veloce, qualche allungo, riposo - spiega - Il problema della Maratona di New York è che si parte sempre veloci: i primi 30 chilometri li ho fatti in due ore, poi ho pagato. Gli ultimi 7 chilometri li ho affrontati con le gambe dure. Ho pagato all'ultimo, ma ho cercato di godermi questa esperienza». A fare il tifo per Luca Zeni l'intera famiglia: la moglie e i figli l'hanno accompagnato nella Grande Mela. «Ho cercato di unire la partecipazione alla maratona con una visita culturale», aggiunge.
Tra i trentini in gara, c'erano il giornalista tv Gabriele Buselli (arrivato, con un tempo superiore alle 6 ore e mezzo), Cristian Cappelletti (3 ore 44" 26), Andrea Ciresa, Franco Dapor, Giorgio Fracalossi, Fabio Giovannini, Marisa Moser, Diego Pedrotti, Diego Pellizzari, Claudio Tasin, Marco Tasin (Ossana), Franco Senesi.
È stato costretto a rinunciare Marco Segatta, presidente degli Artigiani trentini, a causa di una contrattura in fase di rifinitura: «Non ho corso per non peggiorare la situazione. Però mi sono già prenotato per il prossimo anno» dice. Per gli artigiani hanno partecipato Nicola Svaizer, Paolo Zanon, Raimondo Mittempergher.
Ma c'è anche un po' di trentino sul podio. Per la cronaca, ha vinto Geoffrey Kamworor, atleta del Kenya, che ha corso in 2 ore 8 minuti e 13 secondi. Tra le donne trionfo ancora kenyano con Jociline Jepkosgei, che ha completato il percorso in 2 ore 22 minuti e 38 secondi. L'atleta è allenata dal torinese Gabriele Nicola e gestita dal trentino Gianni Demadonna, manager e maratoneta (secondo classificato nel 1987 proprio alla New York City Marathon con 2 ore 11 minuti e 53 secondi).
L'Italia anche quest'anno si è confermata la seconda nazione per numero di partecipanti, con 2.840 iscritti, in leggero calo rispetto al 2018 quando partirono da Staten Island 3.123. Se i partecipanti superano il numero di 50mila, circa un milione sono le persone che si sono schierate lungo il percorso per incitare i partecipanti. La maratona di New York è dunque alle porte del 50esimo anniversario. La prima edizione si tenne il 13 settembre del 1970 e si è svolta tutti gli anni ad eccezione del 2012, quando l'allora sindaco Michel Bloomberg decise di cancellarla a causa dell'uragano Sandy.