L'Istituto agrario di S.Michele festeggia i suoi 145 anni: «Anticipiamo i cambiamenti»
«Creiamo gli elementi scientifici per fornire alla popolazione dati certi su agricoltura, alimentazione e ambiente. San Michele è la base di una fondazione che oggi si proietta in Europa e nel Mondo». Lo ha detto il direttore della Fondazione Edmund Mach, Andrea Segrè, in occasione del 145/o anniversario dell’Istituto agrario di San Michele all’Adige.
Segrè ha preso la parola, intervistato dalla giornalista Maria Concetta Mattei, dopo i saluti istituzionali del presidente della Provincia di Trento, Maurizio Fugatti, dal presidente della Provincia di Bolzano, Arno Kompatscher, e dell’eurodeputato Herbert Dorfmann.
«L’istituto è una comunità che conta 2.000 persone tra studenti, ricercatori e scienziati, con una grande contaminazione tra diversi ambiti, che vanno dal cambiamento climatico alla coltivazione sui territori di montagna. Guardiamo al futuro cercando di anticipare i cambiamenti in atto, portando innovazione in linea con l’agenda europea dello sviluppo sostenibile», ha aggiunto Segrè.
Nel 2018 il Centro di ricerca e innovazione della Fondazione Edmund Mach (Fem) di San Michele all’Adige ha pubblicato 383 articoli scientifici in tema di agricoltura, alimentazione e ambiente. Lo riporta un documento di sintesi diffuso in occasione della cerimonia per il 145/o anniversario dell’istituto agrario.
Il centro di ricerca si avvale di 182 persone, di età media pari a 42 anni. Il 43% sono donne, mentre il 14% stranieri.
Nel corso dello stesso anno, il Centro ha stretto oltre 200 collaborazioni in tutto il mondo, mentre sono stati organizzati 50 seminari e 13 eventi divulgativi, che hanno raggiunto più di 20.000 persone.
Sempre nel 2018, il Centro di trasferimento tecnologico ha effettuato 15.200 analisi di controllo enologiche, 2.100 analisi di suoli e vegetali, 6.938 analisi microbiologiche di campioni di latte. In generale, ha fornito prestazioni professionali e strumenti per oltre mille aziende, tra cui enti pubblici e imprese private.
Il 95% dell’attività ha riguardato realtà italiane, il 5% imprese estere (tra cui alcune aziende cinesi e nordafricane).
Il governatore Maurizio Fugatti ha dichiarato che: «La Provincia di Trento non farà mancare i finanziamenti alla ricerca, ma puntiamo anche su finanziatori terzi per favorire la competitività dell’ente».