Sangue sulle strade ma anche sul lavoro Un anno di cronaca nera: 25 morti in auto o moto

di Leonardo Pontalti

È purtroppo nel segno dei fatti di cronaca che si sta chiudendo questo 2019, con i morti in montagna tra Alto Adige e Trentino.
Ma è l’intero corso di questi ultimi dodici mesi ad essere stato profondamente segnato da fatti di sangue in provincia, tra incidenti e drammi familiari. Ripercorrere l’anno che ci stiamo lasciando alle spalle vuol dire purtroppo ricordare anche numerose tragedie. Tra le più eclatanti, l’omicidio - suicidio di Fai della Paganella poco più di undici mesi fa, o il dramma familiare di Romallo in piena estate.



Al di là degli episodi che più sono rimasti impressi nell’immaginario collettivo, purtroppo anche il 2019 è stato caratterizzato da tanti, troppi infortuni sul lavoro - costati la vita ad undici persone - e da una serie di incidenti stradali: venticinque le vittime, di cui ben quattordici in moto. I lettori non vengano ingannati da quello che potrebbe apparire come un freddo inventario. In poche righe, questo è invece un nostro modesto modo per dedicare ricordare chi purtroppo non c’è più, con un pensiero, seppur fugace, alle loro famiglie anche in questi giorni di festa.

GENNAIO

L’anno si era aperto con il dramma della solitudine di viale Rovereto, con Maria Grazia Mosca trovata senza vita in casa il 2 gennaio dopo cinque giorni. Nel tardo pomeriggio dell’8 gennaio a Villazzano Rosanna Tamanini, di Vigolo Vattaro, viene travolta da un’auto mentre aspetta l’autobus. Il 25 in Valsugana sarà Gemma Coradello a morire, travolta da vettura. Il 9 gennaio a Fai Sergio Cini uccide la moglie Luisa Zardo, prima di togliersi la vita. Il 20 gennaio Matteo Penasa perde la vita a Cimego, precipitando da una cascata di ghiaccio.

FEBBRAIO

È il sangue sulle strade a caratterizzare i primi giorni del mese: il 10 Devis Battan perde la vita sulla bretella della Trento Rocchetta, il 13 in Autobrennero muore il roveretano Marco Festi.

MARZO

La tragedia di Eric scuote tutto il Trentino: nella mattinata del 30 marzo il passeggino sul quale si trovava a Serso di Pergine viene travolto dal trattore di un pensionato del posto: il piccolo morirà il giorno dopo al Santa Chiara. Nei primi giorni del mese in un incidente in galleria a Martignano perde la vita il bolzanino Daniele Mosca mentre in valle di Fassa l’albergatrice Wilma Leonardi precipita con la sua auto scendendo da passo Sella. A Barco di Levico il veneto Franco Lazzaro muore in sella alla sua moto.

APRILE

Ad Ossana Marco Bedani perde la vita nell’infortunio alla Fucine Film: l’incidente, nella notte tra il 13 ed il 14 aprile: al Santa Chiara i medici fanno il possibile per salvarlo, ma vanamente. In Vallagarina Roberto Fontana perde la vita in un incidente a Pomarolo.

MAGGIO

Nel giorno della festa dei lavoratori, il giovane Andrea Micheletti di Aldeno muore schiacciato dal suo trattore, tamponato da un’auto di turisti tedeschi, nelle campagne a pochi chilometri da casa. La comunità di Mori apprende attonita della scomparsa del piccolo Giuseppe Romano, di un anno e mezzo appena. Ancora un incidente col trattore, in valle di Sole, costa la vita a Fidenzio Dalla Sega, alpino di Mezzana. Al ritorno da una breve vacanza perde la vita anche Cristina Pavanelli. Stava rientrando da Berlino assieme ai familiari  bordo di un Flixbus, rovesciatosi in autostrada a Lipsia. Nella notte tra il 28 ed il 29 maggio ai Casoni perde la vita nel rogo del suo appartamento Luigina Corradini. In val di Cembra, a Grauno, un motociclista perde la vita uscendo di strada.

GIUGNO

Poche ore dopo lo schianto di Grauno, a Bosentino muore un altro motociclista: è Walter Posch, di Caldonazzo. Una striscia di sangue, quella sulle strade, che a fine mese poterà a contare altre cinque vittime. In Valle dei Laghi, nella loro casa affacciata sul Lago di Cavedine, una coppia viene rapinata da una banda armata, mentre a fine mese a Trento si piange un’altra vittima sul lavoro: è Michele Dematté, dipendente Unifarm vittima di un colpo di calore.

LUGLIO

Rovereto e la Vallagarina piangono il ristoratore Cristian Moiola, morto in moto. A Denno a metà mese si consuma l’ennesimo dramma sul lavoro, mentre tutta Italia si appassiona al caso di M49, l’orso in fuga dal centro del Casteller.

AGOSTO

Pochi giorni prima di Ferragosto a Romallo David Pancheri uccide i genitori Giampietro e Adriana nella loro casa di famiglia, prima di togliersi la vita. Un caso che scuote tutto il Trentino: sarà il vescovo Tisi a salire in valle di Non per celebrare le esequie. Il cuore dell’estate viene funestato anche da due infortuni sul lavoro, quello costato la vita al rotaliano Claudio Holzer in Liguria e quello di Carlo Capovilla nei boschi sopra Capriana, mentre i morti in moto salgono a quota undici. Tra loro anche in primierotto Mario Cemin.

SETTEMBRE

Il mese si apre con la tragedia di Nago: Eleonora Perraro viene trovata senza vita nel giardino di un locale, accanto a lei il marito Marco Manfrini, con cui la sera precedente aveva avuto una violenta lite. Tutto il Trentino piange Paolo Valenti, morto nei boschi sopra Tione in un infortunio sul lavoro. Il giorno dopo sempre in Giudicarie perde la vita lavorando anche Cristian Bertoni. Morris Basso muore in un incidente in moto a Malcesine, lasciando sgomenti i suoi tanti amici oltre ai familiari.

OTTOBRE

Matteo Riolfatti perde la vita a Nomi in un incidente in moto, facendo calare il buio su una delle tante splendide giornate di “estate tardiva” che aveva segnato quelle settimane d’autunno.

NOVEMBRE

A Molina di Fiemme Neculai Minac muore nel cantiere per la realizzazione del nuovo pastificio Felicetti mentre in città la giovane Serena Pedergnana viene stroncata da un’overdose a pochi passi dall’ospedale Santa Chiara.

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