Medicina, Padova adesso è pronta a ritirarsi
Non ci sono ancora annunci ufficiali ma l’Università di Padova sarebbe intenzionata a gettare la spugna abbandonando l’idea di sbarcare a Trento con una filiale della facoltà di Medicina.
Mercoledì a Trento all’incontro con il Rettore Paolo Collini, alla presenza del direttore generale della Provincia Paolo Nicoletti, del direttore dell’Azienda sanitaria Paolo Bordon e del dirigente del dipartimento salute Giancarlo Ruscitti, in rappresentanza dell’ateneo patavino c’erano il prorettore vicario Giancarlo Dalla Fontana, la prorettrice alla Didattica Daniela Mapelli e il direttore generale Alberto Scuttari. La delegazione veneta in mattinata aveva incontrato separatamente il governatore Maurizio Fugatti con il quale aveva concordato la linea da tenere. L’idea era quella di affidare a Padova un ruolo da apripista partendo già in autunno con il primo e il quinto anno di corso fornendo quaranta dei sessanta docenti necessari. La guida del progetto sarebbe stata affidata allo storico ateneo padovano che avrebbe passato la mano in maniera progressiva lasciando il controllo completo all’Università di Trento tra 15 anni. Un tempo che Collini ha considerato inaccettabilmente lungo.
All’incontro del pomeriggio è emersa con chiarezza questa indisponibilità da parte del Rettore di Trento ad accogliere le condizioni padovane; ha aperto alla possibilità di una collaborazione nell’ambito del proprio progetto, che prevede l’avvio di un suo corso di Medicina in collaborazione con Verona, Ferrara, Sant’Anna di Pisa e Humanitas di Milano, ma non alla possibilità di lasciare il pallino in mani venete, tantomeno per un periodo così lungo. E siccome Padova considera indispensabile la collaborazione dell’Università di Trento per partire i tre delegati, stando a quanto scritto ieri dal quotidiano “il Mattino”, sarebbe a questo punto rassegnata a rinunciare.
«A questo punto mi viene da dire che sul tavolo c’è solo il nostro progetto» ha commentato ieri Collini, convinto a definire i dettagli della proposta trentina entro i primi giorni della prossima settimana. Il Rettore lascia ancora uno spiraglio alla possibilità di Padova di essere della partita, ma come partner e non come capofila; ipotesi che difficilmente sarà accettata.
Per il fine settimana dovrebbe anche essere convocata la Commissione di coordinamento, l’organismo tra Unoversità e Provincia autonoma chiamato a dirimere i conflitti che dovessero profilarsi e ad evitare doppioni o sovrapposizioni nelle proposte didattiche. E siccome la commissione è composta dallo stesso Collini, dal governatore Fugatti e dal rappresentante degli studenti è piuttosto scontato che la scelta alla fine cadrebbe sul progetto dell’Università di Trento. «Ma non credo si arriverà a votare, penso che tutto sarà definito prima» spiega il Rettore, che già ieri ha proseguito nei suoi contatti informali e che avute le certezze della “resa” non vede l’ora di tornare a Roma e depositare ufficialmente al ministero la domanda di accreditamento. «Anche perché la finestra del decreto per partire con nuove facoltà dura due anni ma visto il presumibile alto numero di richieste è meglio sfruttare subito questa opportunità».
La domanda va presentata entro il 22 gennaio e il nuovo ministro dell’Università Gaetano Manfredi dovrebbe giurare proprio oggi e insediarsi ufficialmente. Uno dei primi appuntamenti sulla sua agenda potrebbe essere proprio quello col rettore trentino per prendere visione del progetto Medicina.