Lite violenta nel cuore della notte a Zambana Allontanato il compagno della donna
Ancora una vicenda di maltrattamenti in famiglia, in Trentino: a scoprirla sono stati i carabinieri della compagnia di Trento, intervenuti all’alba di ieri a Zambana.
La chiamata al numero unico per l’emergenza 112 era arrivata poco dopo le 4 del mattino: una richiesta di aiuto a seguito di una violenta lite in famiglia, scoppiata nel cuore della notte. Gli operatori della centrale unica, una volta ricevuta la chiamata, hanno così immediatamente mobilitato le forze dell’ordine ed il personale medico, inviando nel centro ora parte del territorio comunale di Terre d’Adige i militari dell’Arma del radiomobile della compagnia del capoluogo ed i sanitari, che sono intervenuti a bordo di due ambulanze.
Il violento scontro aveva coinvolto una trentaduenne ed il compagno trentenne: dopo aver placato l’ira del giovane e permesso alla compagna di riprendersi dopo i concitati, terribili momenti, i carabinieri hanno cercato di ricostruire l’accaduto. Non prima di aver prestato tutta l’assistenza necessaria alla ragazza, che è stata poi affidata al personale medico e trasferita all’ospedale Santa Chiara per poter ricevere le opportune cure ed essere sottoposta ad accertamenti: giunta in ospedale con contusioni ed abrasioni, è stata dimessa con una prognosi di quattro giorni.
Nelle ore successive, intanto, i militari della compagnia del capoluogo hanno poi raggiunto la giovane in ospedale per raccogliere sue ulteriori testimonianze. Hanno così potuto appurare come la lite delle ore precedenti non avesse rappresentato un episodio isolato. La trentaduenne, al contrario, ha raccontato ai militari dell’Arma come le condotte aggressive del compagno si ripetessero ormai da tempo e rappresentassero una costante da qualche anno nella vita della giovane coppia.
Il compagno della ragazza, che già dopo l’intervento dell’alba era stato accompagnato al comando di via Barbacovi per essere sottoposto agli accertamenti di prassi, è stato così denunciato per maltrattamenti in famiglia e raggiunto dal provvedimento di allontanamento dall’abitazione familiare: una misura cautelare prevista specificamente innanzitutto per interrompere le violenze e restituire alle vittime la necessaria serenità, poi - elemento tutt’altro che secondario - per evitare che a seguito della denuncia le condotte violente o minatorie possano potenzialmente proseguire con ancora maggior vigore.