Automobilista "inseguito" dalla multa austriaca
Se prendete una multa per eccesso di velocità all’estero, il verbale vi seguirà anche in Italia. E se non pagate rischiate di finire, con tanto di avvocato per assistervi, davanti alla Corte d’appello di Trento. Così una vicenda bagatellare come una multa da un centinaio di euro o poco più, diventa una questione internazionale.
L’ultimo caso vede protagonista un automobilista trentino pizzicato a transitare in auto oltre il limite di velocità. Era il 22 ottobre del 2017 alle 9 e 27 del mattino. Il guidatore si trovava sulla A12 nei presi di Innsbruck quando è incappato in un autovelox. In quel tratto il limite è di 100 chilometri orari, ma il dispositivo rilevò un eccesso di 26 chilometri orari. La sanzione inflitta dalla polizia austriaca tutto sommato non era neppure terribile (in Italia sarebbe stata più salata): 110 euro.
La multa non è stata pagata, forse per dimenticanza, forse perché il verbale è stato notificato in ritardo, forse perché l’automobilista sperava di farla franca visto che la contravvenzione presa all’estero può sembrare lontana. E invece la procedura amministrativa, pur con tempi lunghi, non si ferma. Anzi “insegue” l’automobilista anche nel suo Paese d’origine. In caso di mancato pagamento, la sezione penale della Corte d’appello fissa un’udienza con avviso alla Procura generale ed eventuale nomina per il conducente multato di un avvocato d’ufficio.
Il procedimento in camera di consiglio segue la richiesta pervenuta dall’autorità giudiziaria austriaca, denominata Bezirkshauptmannschaft Innsbruck con la quale si chiede di riconoscere, ai fini di esecuzione in Italia, la sanzione pecuniaria inflitta in conformità con gli accordi sussistenti tra l’Italia e gli altri paesi dell’Unione Europea. In particolare la Decisione Quadro 2015/214 prevede l’applicazione del principio del reciproco riconoscimento alle sanzioni pecuniarie. Nel caso in cui la Corte d’Appello riconosca l’infrazione e la sanzione, si segue la procedura italiana tramite ufficiale giudiziario e la somma viene riscossa dallo Stato italiano a meno di accordi con il Paese estero interessato.
Sono otto le infrazioni per le quali si può ricevere la multa in Italia, ma la direttiva europea esclude le sanzioni accessorie quindi la decurtazione dei punti, la sospensione o la revoca della patente e il sequestro del veicolo rimangono possibili solo se il trasgressore viene fermato al momento dell’infrazione.
Tra queste c’è l’eccesso di velocità, in base ai limiti e alle norme vigenti sulle strade del Paese europeo in cui si viaggia.
Meglio pagare. E così ha fatto anche l’automobilista trentino multato a Innsbruck facendo venire meno il procedimento in Corte d’appello.