Fare sacchi a pelo cuciti a mano con carta e coperte per i senza tetto: l'1 febbraio tutti dai Cappuccini
Della carta per fabbricare i sacchetti di caffè, del nastro adesivo, una macchina da cucire anche casalinga, qualche coperta e venti minuti di lavoro: sono i materiali necessari a fabbricare in casa, con materiale di riciclo, un sacco a pelo. Ad ideare l’ingegnoso sistema Elisabetta Grumes, responsabile dell’associazione “PerGnént” di Vigolo Vattaro, che ha deciso con padre Massimo Lorandini, del convento dei cappuccini di Trento, di realizzare quanti più sacchi a pelo possibile e donarli alle persone senzatetto. «L’iniziativa - spiega padre Massimo - nasce dalla necessità di aiutare a far superare l’inverno a coloro che vivono all’addiaccio. In questi giorni c’è una lista d’attesa di 30 persone allo sportello dedicato per l’accesso ai dormitori, e queste persone dormono in giacigli di fortuna, all’aperto, mentre aspettano si liberi un posto. Loro sono coloro che sono certificati, ma altri per vari motivi non si rivolgono ai dormitori, quindi i numeri sono più ampi. Circa 200 sono i posti letto disponibili, soprattutto si concentrano a Trento e poi in due strutture a Rovereto, ma i clochard sono più numerosi e gli ultimi arrivati si trovano per strada. Abbiamo sempre donato coperte a chi non ha una casa, l’iniziativa ora è provare a costruire questi sacchi a pelo con materiali di riciclo e instaurare una buona pratica da ripetere anche in futuro».
L’appuntamento è per sabato 1 febbraio, dalle 9 alle 17, al convento dei cappuccini di Trento. «Tutti sono invitati - spiega Emanuela -. La giornata sarà organizzata per fare una produzione continua a partire dalle 9 del mattino: si potrà passare per imparare come si fa e decidere di prendersi i materiali per poi realizzare il sacco a pelo a casa propria o con la propria associazione e portarlo a padre Massino. O si può crearlo con me quel giorno». Suona complicato realizzare un sacco a pelo. «Per nulla - l’entusiasmo di Emanuela è contagioso - è facilissimo, tutti possono riuscirci, anche chi non ha mai usato una macchina da cucire: in venti minuti un bel sacco a pelo ampio, che diventi una specie di “tana calda” dove infilarsi sarà pronto da donare». Dietro al materiale di riuso, che verrà fornito dall’associazione “PerGnént” c’è una bella storia di passaparola e generosità. Tutto è iniziato durante la fiera “Fai la cosa giusta” dove Emanuela ha tenuto un laboratorio di riciclo dei sacchetti del caffè: quelli con la carta argentata all’interno, per capirci. Qui è stata contattata dalla ditta di caffè Fogarolli che le ha donato seimila metri di carta: idrorepellente, sarà l’involucro esterno del sacco a pelo. Confezionato l’esterno con due strisce di quattro metri circa di carta, lo si riveste internamente con coperte o trapunte e il gioco è fatto. «Da allora altre ditte di caffè si sono mobilitate - spiega Emanuela - e sono pronte a donare altre bobine di carta. Servono volenterosi che ci aiutino a realizzare i sacchi a pelo, basta solo della buona volontà, chiedersi se abbiamo una ventina di minuti da dedicare a questa attività che poi aiuterà tante persone a stare meglio e i cappuccini a fare meglio la loro opera di assistenza».