Il bambino con due mamme ha diritto ad avere dal Comune il certificato di nascita
Un atto di nascita con due madri è legittimo. Lo dice una sentenza del tribunale di Trento. La storia è quella del piccolo Noah: per mesi è stato un fantasma senza residenza anagrafica in Italia, quindi senza carta d’identità e senza accesso al nido comunale. Il bambino, nato a ottobre 2018, ha due mamme, Ilaria e Annarita: l’una la madre partoriente, l’altra la madre intenzionale, che ha cioè prestato il consenso insieme all’altra alle tecniche di fecondazione assistita, realizzate all’estero. I problemi sono sorti quando il Comune di nascita ha trasmesso l’atto per la trascrizione al Comune di residenza, Rovereto, in Trentino.
Il sindaco - ricorda l’avvocato Alexander Schuster, che difende le due mamme - aveva espresso «un fermo e totale diniego. L’atto non era trascritto nemmeno rispetto al fatto della semplice nascita, eppure un bambino esisteva, e senza riconoscere nemmeno la madre partoriente». Di qui la decisione del tribunale di Rovereto, che nell’aprile dello scorso anno aveva condannato il Comune a trascrivere l’atto di nascita del piccolo Noah. Ma la storia, per lui e le due mamme, non si era conclusa, perché il Ministero dell’interno, attraverso l’Avvocatura di Trento, aveva presentato reclamo contro la decisione.
Ora la Corte di appello di Trento ha rigettato il reclamo , evidenziando che «L’interesse del figlio, come nel caso in esame, e quelle di acquisire rapidamente la stabilità della propria discendenza bi-genitoriale (...) anche di avere certezza della propria provenienza (secondo il codice civile biologica, secondo la legge 40 fondata sul consenso ad un progetto di genitorialità), rivelandosi tale provenienza come uno degli aspetti in cui si manifesta la sua identità».