I contagiati di Fai sono stati al bar: tre residenti in isolamento volontario non hanno sintomi e non sono malati
Tre persone, tra cui il titolare di un bar di Fai della Paganella, sono state messe in isolamento temporaneo nelle proprie abitazioni in via precauzionale in quanto entrati in contatto, sempre nel contesto del locale, con la famiglia lombarda di Soresina (Cremona) risultata positiva al Coronavirus. Lo ha reso noto il presidente della Provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti.
Nessuno dei tre, così come al momento nessun trentino e nessun turista ospite in Trentino, presenta sintomi da Coronavirus. Il bar in questi giorni potrà continuare comunque la propria attività. I contatti della famiglia con l’esterno, nel breve periodo di soggiorno in Trentino, risultano essere stati minimi, ha sottolineato Fugatti..
I tre turisti lombardi positivi al coronavirus, che sono stati una notte a Fai della Paganella, hanno quindi frequentato un bar del paese. Per questo, il locale deve essere affidato ad un altro che no nsia il titolare, e tre abitanti del paese sono in “isolamento volontario” nelle loro case. I tre di Fai stanno bene, non hanno sintomi, e non vengono classificati come casi sospetti.
E’ una delle informazioni giunte dalla conferenza stampa del presidente Fugatti, che alle 17,30 ha fatto il punto della giornata.Se la mattina, durante il suo sopralluogo in paese, il governatore aveva parlato di "contatti minimali", nel pomeriggio si è meglio delineato il quadro. Ribadendo una cosa certa: "In questo momento in Trentino il coronavirus non c'è. Il caso che abbiamo avuto è stato prontamente risolto domenica in poche ore".
IL COMUNICATO UFFICIALE DELLA PROVINCIA - «Alle 18 di oggi non vi sono in Trentino persone che presentano sintomi da Coronavirus. I tre turisti che soggiornavano a Fai della Paganella, risultati positivi, sono rientrati ieri, su loro richiesta, in Lombardia. Nel frattempo le autorità provinciali hanno eseguito i controlli necessari sul loro breve soggiorno a Fai. Ciò che risulta è che i contatti che hanno avuto con altre persone nel paese dell’Altopiano sono stati minimi. Si tratta di contatti avuti presso un bar del paese, in particolare con tre persone, il titolare e altre due. Queste persone sono ora in quarantena in isolamento volontario presso le loro abitazioni.
L’esercizio pubblico, se lo ritiene, potrà continuare la propria attività con una persona diversa dal titolare. Non vi sono al momento notizie di altri contatti.
Quindi, come è stato spiegato dalla Giunta ai rappresentanti delle categorie economiche e dei sindacati Cgil, Cisl e Uil nel corso di un incontro avuto oggi pomeriggio in Provincia, allo stato attuale il territorio trentino risulta non colpito dal virus. La situazione è costantemente monitorata e sono in corso incontri separati con diverse categorie sia da parte del presidente che da parte degli assessori per aggiornare la situazione e perfezionare le misure anche precauzionali da adottare, ad esempio da parte dei titolari degli esercizi pubblici.
Per quanto riguarda le preoccupazioni espresse dalle parti economiche e sociali, a partire dal settore turistico, gli operatori insistono sul fatto che va trasmesso un messaggio chiaro: in Trentino non vi sono persone malate e la situazione verificatasi ieri a Fai è stata risolta brillantemente anche grazie alla collaborazione fra le strutture sanitarie del Trentino e della Lombardia.
L’assessore alla Sanità ha incontrato oggi i direttori delle Rsa e ha successivamente comunicato ai direttori l’elenco delle zone “a rischio” per poter identificare eventuali visitatori provenienti da questi Comuni. Per le Rsa che hanno al loro interno dei centri prelievo, le attività ordinarie continuano come sempre. E’ stato comunque chiesto di limitare la presenza di parenti all’interno delle strutture e, nel caso di persone che presentassero eventuali sintomi influenzali, si chiede di rimandare le visite ai propri cari fino a guarigione avvenuta, soprattutto per abbassare la soglia di preoccupazione, che al momento rimane alta.
Si ribadiscono le misure precauzionali già raccomandate, dal lavaggio delle mani all’evitare di frequentare luoghi affollati, fino a limitare il tempo di permanenza in luoghi chiusi come i supermercati. La soglia indicata dall’Organizzazione Mondiale della Sanità è di 15 minuti.
Per quando riguarda i numeri di telefono, per le informazioni bisogna chiamare il 1500, mentre il 112 va contattato solo per le emergenze. La centrale unica di emergenza del Dipartimento della Protezione civile ha creato inoltre un numero verde dedicato alla popolazione trentina, per informazioni tecniche, sanitarie o altro sul Coronavirus: 800867388. E’ attivo dalle 08.00 alle 20.00. L’Apss raccomanda di telefonare sempre prima di recarsi negli ambulatori del servizio di Continuità assistenziale (Guardia medica) in modo che il medico possa consigliare il comportamento da tenere in relazione al problema riferito evitando l’accesso agli ambulatori se non strettamente necessario, in quanto la sosta in sala d’attesa può essere fonte di rischio».
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(Diretta Facebook di Leonardo Pontalti)