Esame di maturità: prove Invalsi non verranno sospese, ecco le modalità con il virus
Il Coronavirus non ferma le prove Invalsi per l’ultimo anno delle superioni. Sono state infatti confermate le date delle prove: da oggi fino all’intero mese di marzo. Ma non tutti gli studenti, anzi in pochi, non sanno che saranno requisito di ammissione sanno che la partecipazione è obbligatoria per accedere agli esami di Stato. Ancora meno quelli che sanno della certificazione d’inglese.
A confermarlo è Roberto Ricci, responsabile area prove dell’istituto, che durante una videochat col portale Skuola.net ha sottolineato: «Il fatto che si facciano al Pc ci aiuta; dove le scuole saranno aperte inizieremo come da calendario, laddove saranno chiuse recupereremo: ci sono i margini per farlo serenamente e senza affanno».
Il 2020 è un momento chiave per l’Invalsi: dopo il rinvio di dodici mesi fa, infatti, stavolta le prove saranno requisito per l’ammissione agli esami di Stato. Skuola.net ha fatto una indagine su 4mila maturandi alla vigilia della data di partenza, da cui è emerso come più di 2 su 5 ignorino questo aspetto. Il 16%, invece, appare dubbioso. Il 27% afferma addirittura con certezza che non saranno requisito di accesso all’esame.
Decisamente più chiara la finalità delle prove: il 35%, correttamente, dice che servono «a valutare la qualità degli apprendimenti di ciascuno studente e quindi l’efficacia del sistema scolastico»; il 42%, pur non centrando l’obiettivo, ci si avvicina, rispondendo che «valutano il sistema scolastico su scala nazionale»; 1 su 10 va fuori strada (dicendo che servono a valutare studenti o insegnanti); il 12% è indeciso.
L’83% sa bene che le prove saranno tre e che verteranno su argomenti di italiano, matematica e inglese (quest’ultima materia divisa in due parti: reading e listening). Così come il 74% è consapevole che le prove verranno svolte al computer. E il 75% sa che per affrontare le domande dell’Invalsi non è necessario prepararsi come se fossero compiti in classe, poiché richiedono attenzione e ragionamento e non studio nozionistico.
Anche se ci si può esercitare con le simulazioni messe a disposizione dal sito ufficiale dell’Area prove Invalsi (www.invalsiopen.it): ne sono a conoscenza ben 7 maturandi su 10. Un’informazione che invece manca è che, tra le opportunità fornite dalle prove Invalsi, c’è quella di ottenere - grazie alla prova di inglese - una certificazione delle competenze linguistiche (in lettura e comprensione) con l’indicazione del livello raggiunto (non ancora B1, B1 o B2): solo il 30% dimostra di saperlo, il 13% pensa che la certificazione ci sia ma senza l’indicazione del livello, più della metà (57%) o risponde in maniera errata o non si sbilancia proprio.