Dallo Stato tre milioni per i Comuni per alimenti alle famiglie in difficoltà ecco l'elenco paese per paese
L’attivazione del Fondo di 400 milioni di euro finalizzato all’acquisto di buoni spesa per generi alimentari o di prodotti di prima necessità da parte dello Stato, ha attivato la macchina dei comuni, che non avranno l’obbligo di rendicontazione a terzi di quanto speso. In Trentino arriveranno 3 milioni di euro, ripartiti con l’elenco pubblicato qui sotto.
Il presidente Fugatti, ieri in conferenza stampa, ha però voluto marcare il suo territorio. «Sono risorse per gli alimenti; noi sappiamo che ci sono criticità anche in Trentino. Quello che stiamo organizzando è fare capo al sistema provinciale per far fronte a queste difficoltà delle famiglie; noi conosciamo questa problematiche, le risorse che provengono dallo Stato servono anche a questo. Non appena un attimo quando avremo capito questo passaggio di una legge statale, daremo delle risposte organizzative».
Una frase che potrebbe voler dire tante cose: Fugatti intende prelevare le risorse statali (con Roma che ha già deciso anche la ripartizione Comune per Comune) e rivendicare la propria autonomia? Fugatti intende rivedere la distribuzione? Non si è capito.
Anche perché si tratta di un’operazione complessa, che deve tener conto di molti fattori, tra questi: la creazione di un elenco degli esercizi commerciali, individuandone le tipologie; l’individuazione dei beneficiari dei buoni; la scelta dei criteri di priorità dei beneficiari; l’eventuale coinvolgimento degli Enti del Terzo Settore e l’eventuale integrazione del finanziamento assegnato con fondi propri.
Definito anche l’elenco dei prodotti di prima necessità, che dovrebbe comprendere pasta, riso, latte, farina e olio di oliva.
Finora, tra l’altro, da parte dello Stato non è ancor stata definita la periodicità di erogazione né è ancora stato determinato l’ammontare dei buoni, lasciando quindi alla valutazione dei Servizi Sociali modalità e tempistica, sulla base delle situazioni e dei bisogni.
I Sindaci ora sono chiamati a soddisfare le necessità delle famiglie meno abbienti. Come spiega il viceministro all’Interno Matteo Mauri:«deve essere chiaro a tutti che i 400 milioni sono destinati a chi non riesce a comprare da mangiare. E altri ne arriveranno nei prossimi interventi, che già sono in preparazione».
Questa la suddivisione dei fondi nazionali, Comune per Comune, in euro, secondo il calcolo della Presidenza del Consiglio dei ministri.
Ala 50.877,71 euro;
Albiano 8.650,35;
Aldeno 16.795,35;
Altavalle 10.917,18;
Altopiano della Vigolana 26.852,42;
Amblar-Don 2.793,92;
Andalo 5.826,42;
Arco 94.516,28;
Avio 23.147,26.
Baselga di Piné 26.746,39;
Bedollo 8.104,83;
Besenello 14.054,45;
Bieno 2.756,57;
Bleggio Superiore 9.062,76;
Bocenago 2.104,72;
Bondone 4.304,68;
Borgo Chiese 10.908,53;
Borgo d’Anaunia 14.035,43;
Borgo Lares 3.758,81;
Borgo Valsugana 36.861,77;
Brentonico 22.785,90;
Bresimo 1.464,09.
Caderzone Terme 3.594,46;
Calceranica al Lago 7.199,52;
Caldes 6.271,17;
Caldonazzo 20.029,31;
Calliano 10.936,04;
Campitello Fassa 3.780,02;
Campodenno 9.215,99;
Canal San Bovo 8.426,52;
Canazei 10.004,05;
Capriana 3.240,09;
Carisolo 5.025,88;
Carzano 3.177,39;
Castel Condino 1.161,04;
Castel Ivano 17.763,52;
Castello-Molina di Fiemme 12.326,14;
Castello Tesino 6.292,96;
Castelnuovo 5.778,19;
Cavalese 21.800,03;
Cavareno 5.757,50;
Cavedago 2.910,56;
Cavedine 15.623,71;
Cavizzana 1.329,94;
Cembra Lisignago 15.783,74;
Cimone 3.679,29;
Cinte Tesino 1.855,55;
Cis 1.611,68;
Civezzano 21.487,24;
Cles 37.216,98;
Comano Terme 18.604,39;
Commezzadura 5.298,93;
Centa 8.151,70;
Croviana 3.578,56.
Dambel 3.291,61;
Denno 6.994,86;
Dimaro Folgarida 11.345,35;
Drena 3.090,81;
Dro 28.043,97.
Fai della Paganella 4.829,72;
Fiavé 7.074,13;
Fierozzo 3.242,43;
Folgaria 16.742,34;
Fornace 8.284,43;
Frassilongo 2.188,94.
Garniga Terme 2.592,86;
Giovo 15.637,27;
Giustino 3.949,67;
Grigno 12.308,49.
Imer 6.906,96;
Isera 14.711,84.
Lavarone 6.160,42;
Lavis 48.489,10;
Ledro 29.589,50;
Levico Terme 44.142,24;
Livo 4.864,25;
Lona-Lases 5.647,87;
Luserna 1.637,16.
Madruzzo 17.471,05;
Malé 12.056,50;
Massimeno 1.025,02;
Mazzin 3.069,61;
Mezzana 4.665,38;
Mezzano 8.653,18;
Mezzocorona 29.163,90;
Mezzolombardo 39.960,19;
Moena 14.017,34;
Molveno 5.900,64;
Mori 53.586,58.
Nago-Torbole 14.923,90;
Nogaredo 11.090,87;
Nomi 7.157,11;
Novella 20.245,89;
Novaledo 6.077,15.
Ospedaletto 4.451,96;
Ossana 4.458,62.
Palù del Fersina 887,43;
Panchià 4.578,13;
Peio 9.813,20;
Pellizzano 4.156,43;
Pelugo 2.107,20;
Pergine Valsugana 113.829,88;
Pieve di Bono- Prezzo 7.687,27;
Pieve Tesino 3.690,41;
Pinzolo 16.159,17;
Pomarolo 13.253,91;
Porte di Rendena 10.900,36;
Predaia 37.877,78;
Predazzo 23.931,26;
Primiero San Martino di Castrozza 28.617,84.
Rabbi 7.502,85;
Riva del Garda 92.803,88;
Romeno 7.400,98;
Roncegno Terme 15.533,58;
Ronchi Valsugana 2.718,78;
Ronzo-Chienis 5.998,09;
Ronzone 2.269,07;
Roveré della Luna 9.850,03;
Rovereto 211.914,12;
Ruffré-Mendola 2.168,34;
Rumo 4.522,33.
Sagron Mis 975,49;
Samone 3.276,18;
San Lorenzo Dorsino 9.553,26;
San Michele all’Adige 22.364,79;
Sant’Orsola Terme 6.112,71;
Sanzeno 5.508,03;
Sarnonico 4.640,66;
Scurelle 7.757,99;
Segonzano 9.898,91;
Sella Giudicarie 16.335,19;
San Giovanni di Fassa 18.767,54;
Sfruz 1.998,35;
Soraga di Fassa 3.668,68;
Sover 5.348,59;
Spiazzo 6.701,18;
Spormaggiore 7.577,97;
Sporminore 4.609,60;
Stenico 6.224,04;
Storo 26.002,60;
Strembo 2.995,38.
Telve 10.557,93;
Telve di Sopra 3.315,03;
Tenna 5.243,25;
Tenno 10.687,95;
Terragnolo 4.140,24;
Terre d’Adige 19.716,37;
Terzolas 3.377,10;
Tesero 15.719,14;
Tione di Trento 19.403,72;
Ton 8.065,43;
Torcegno 3.833,10;
Trambileno 7.872,82;
Trento 624.604,81;
Tre Ville 7.400,98.
Valdaone 6.434,51;
Valfloriana 2.718,48;
Vallarsa 7.263,14;
Vallelaghi 26.852,42;
Vermiglio 9.839,86;
Vignola-Falesina 1.000,94;
Villa Lagarina 20.373,91;
Ville d’Anaunia 27.486,08;
Ville di Fiemme 13.762,86;
Volano 16.090,25.
Ziano di Fiemme 9.340,79 euro.