Passeggiate, la Pat si adegua Anzi no: «Non si esce» Ma i dubbi restano
Che le idee delle autorità pubbliche sulla questione delle passeggiate e dell’attività motoria siano un po’ confuse, lo si era capito. Tra circolari, chiarificazioni delle circolari e note interpretative delle chiarificazioni delle circolari.
E adesso ci si mette anche la Provincia di Trento. Che ieri, in merito alla nota del Viminale sulla possibilità di uscire di casa per genitori e bambini, pur nella prossimità dell’abitazione, aveva fatto sapere che «recepiamo la circolare del Viminale: ok anche in Trentino alla passeggiata di un solo genitore con i figli minori, purché in prossimità della propria abitazione». Restava il dubbio, invece, sul jogging: nonostante precisazioni sulle precisazioni da parte del governo, la questione non è risultata comunque chiara. «Diciamo che noi restiamo sulla “passeggiatina” intorno a casa», spiegavano dalla Provincia. Probabilmente in attesa di “tradurre” la circolare e aspettando eventuali nuovi dietrofront.
Questa mattina, però, in piazza Dante qualcuno ha cambiato idea, ed è arrivato uno scarno comunicato.
«Le limitazioni ad uscire di casa poste dai precedenti provvedimenti del Governo nazionale e provinciale per contenere la diffusione del virus non sono venute meno. Bisogna continuare a restare a casa. Lo specifica la Giunta provinciale. Niente jogging dunque e uscite concesse solo per reali e comprovate necessità».
Un comunicato stampa, però, non è un atto giuridico, e dunque resta il dubbio: sulla base di cosa si vietano le passeggiate genitore-figli vicino a casa, se lo stesso ministero dell’interno le ammette?