COVID, 5 VITTIME IN TRENTINO fra i nuovi contagiati altri 4 minorenni (in totale sono 97 dall'inizio)

Nonostante la giornata festiva, la giunta provinciale e l’Azienda Sanitaria non hanno voluto rinunciare alla giornaliera conferenza stampa in diretta Facebook. In gran parte dedicata a ripetere le principali novità della nuova ordinanza numero 20, che entra in vigore da domani (e in parte da mercoledì), e che erano già state presentate pari pari in altra conferenza stampa 24 ore prima.

Per iniziare, Maurizio Fugatti ha detto: «Intanto i dati: oggi registriamo 57 nuovi contagi, 54 da tampone e 3 senza tampone; di questi nuovi casi, 19 sono presso RSA; 4 sono minorenni fra i 13 e 17 anni e che sono curati a domicilio».

Per Fugatti «Numeri positivi per il totale dei guariti, mentre i decessi sono 5, di cui 3 presso le RSA e 2 negli ospedali (ma uno dei due veniva da una RSA).
Le terapie intensive sono 24, ancora calate; il numero dei tamponi effettuati è di 1347 in totale; l’incidenza di positività è del 4%, un numero rassicurante che ci fa pensare che andando avanti, nel giro delle prossime settimane ci sarà ancora una positiva stabilizzazione».

È poi passato a ripetere i punti principali dell’ordinanza : «Voglio far presente che ci è stato chiesto perché vogliamo aprire gradualmente, e rispondo che lo vogliamo fare per non forzare i tempi. Quindi:

- da lunedì 27 aprile puoi coltivare orti e terreni fuori dal tuo comune, ma ci può andare solo 1 persona della famiglia e solo 1 volta al giorno; si può andare nell’orto della propria seconda casa? Sì - ha detto Fugatti - ma non puoi fermarti poi nella casa, devi tornare al domicilio;

- si può acquistare merce in vivai e aziende agrarie del proprio Comune, recandosi però con mascherina;

- si possono fare acquisti in punti vendita collocati sul tragitto casa-lavoro, anche fuori dal proprio Comune;

- si può usare la ciclabile per recarsi al lavoro e rientrare;

- è consentito l’accesso ai mercati alimentari autorizzati dai Comuni, con uso di mascherine e guanti per gli operatori, e mascherina per i clienti;

- i genitori possono passeggiare con i figli nelle vicinanze dell’abitazione;

- da mercoledì è possibile acquisto e ritiro di cibo take away (ad esempio pizza o gelato), su prenotazione, e che va consumato a casa propria e non per strada. Questo nel proprio Comune, o in quello più vicino se non c’è nel tuo Comune.

- da lunedì mascherina obbligatoria negli uffici pubblici».

Fugatti ha poi detto che non ha preso decisioni sull’accesso ai cimiteri: «non è nostra competenza».

Inoltre il presidente ha annunciato una serie di novità ulteriori: «Oggi - ha detto - abbiamo sottoscritte le linee guide Covid 19 per i cantieri e per la sicurezza sul lavoro: una trattativa importante, abbiamo sottoscritto un accordo decisivo. I cantieri li abbiamo aperti 12 giorni fa, e adesso c’è l’accordo per la sicurezza degli operai».

Poi ha annunciato per le ore 18 una video-conferenza con le altre Regioni «per discutere le proposte del Governo per la fase 2, con apertura da domani o dal 4 maggio. La nostra posizione è, dopo aver dato qualche apertura, di aprire prima possibile nelle attività meno rischiose: manifatturiero, industrie al chiuso, per noi possono partire già dal 27» ha detto il presidente. «Poi commercio e artigianato dal 4 maggio in poi. Noi crediamo che con le giuste garanzie di sicurezza per i lavoratori, si debba con gradualità riaprire tutto». Perché «Il grado del contagio c’è ancora ma si sta stabilizzando, e possiamo con cautela riaprire. Non nascondendo che ci sarà il rischio di una ricrescita del contagio - lo dicono gli scienziati - e potremmo trovarci a gestire una nuova fase di ritorno del contagio. Questo lo dobbiamo mettere in evidenza che è una possibilità, ma si ritiene che l’economia debba ripartire».

I numeri di ieri nelle RSA? Fugatti non ha nascosto che alla fine i morti in RSA erano 108 in più: «Noi abbiamo sempre avuto la massima trasparenza sulla partita dei decessi: li abbiamo sempre dati, in RSA, e da sempre abbiamo detto che il Trentino è sopra la media dei decessi nazionale. Negli ultimi giorni abbiamo dato numeri precisi, e siamo i primi in questa emergenza nazionale ad aver fatto una ricognizione con una certa precisione. Le RSA hanno collaborato fattivamente. Parliamo di due classificazioni: quella per morte e tampone, o quella per certificazione Istat-Covid, questa seconda siamo stati i primi a farla. I dati dicono - fino a ieri - che i totali dei morti da Covid sono 400 - e di questi 188 delle RSA stabiliti con il tampone. La parte delle “certificazioni Istat” ci dice che ci sono 108 morti in più secondo il protocollo nazionale».

Ora - ha spiegato Fugatti - questo dato è andato all’Istituto Superiore di Sanità, che ha ringraziato il Trentino per il lavoro fatto. Noi siamo stati primi. Gli altri lo faranno? Non lo sappiamo. Noi facciamo quello che dovevamo per la trasparenza. Gli altri non lo fanno? Non è un problema nostro e ci interessa anche poco». Quindi? «Oggi noi classifichiamo fino a ieri i 400 morti, perché è la modalità che l’ISS ha applicato a livello nazionale. Ieri abbiamo detto che sono altri 108 in più dalle RSA. Io credo che i conti si faranno alla fine, quando tutto sarà equilibrato su un termine di tempo di medio periodo».

E quindi per la prima volta Fugatti ammette che i morti erano 508 (con gli ultimi decessi, 513, ma questa cifra Fugatti non l’ha mai nominata).

Il dottor Antonio Ferro, del Dipartimento Salute Pubblica, ha poi risposto ad alcune domande scelte dal capo ufficio stampa Giampaolo Pedrotti. Ad esempio: i 108 morti in più, come sono stabiliti? In base ai sintomi? «In parte ai sintomi e in parte all’analisi del medico necroscopo, che decide. Il dato che ha fornito ieri Bordon è il dato dal 1 marzo al 24 aprile 2020 e per noi è stato importante fare la prova dell’osservato e l’atteso». Che cos’é? «Il raffronto fra morti del 2019 e quelle dello stesso periodo 2020: abbiamo visto un eccesso di mortalità sul 2019 di circa il 50% rispetto all’anno scorso, e questo è molto attribuibile al Covid».

Fa impressione vedere che ci sono ancora minori contagiati: quanti son oe come lo sono diventati? «In totale il dato complessivo è di 97 minorenni contagiati su 4528, sono circa il 2%. Su questo - ha detto Ferro - abbiamo fatto una indagine dedicata: nella maggior parte dei casi fanno parte di una famiglia con un adulto contagiato, e il contagio l’hanno preso lì. Questo ci spinge a ritenere che far uscire i contagiato dall’abitazione per andare in albergo, sarebbe fondamentale; è molto difficile sennò per una persona che non ha un isolamento stretto, evitare di contagiare gli altri. Significa una camera a parte, i pasti consumati sa solo, un bagno dedicato. Se non si separa il contagiato, si vede che poi anche il resto della famiglia si contamina».

Per Ferro: «Se non vogliamo più avere questi 20-30 casi a fine mese, occorre separare i malati dai sani. Tutti i positivi dovrebbero accettare questa proposta di distacco dalla famiglia».

Gli è stato chiesto: perché avete messo l’obbligo di indossare mascherine in strada? «Abbiamo aumentato le aperture, ma è opportuno che dove le persone si incontrano, abbiano la mascherina. Le persone si fermano a parlare e non rispettano le distanze, quindi vi chiediamo: sforzatevi di indossare la mascherina e usiamole correttamente».

Infine una domanda sui test rapidi in pochi minuti:; sono una opportunità? «Rappresentano una opportunità se usate solo nei soggetti sintomatici, infatti li usiamo anche a Trento in RSA e Pronto soccorso. Ma - ha detto Ferro - non danno alcuna sicurezza negli asintomatici. E’ quindi pericoloso dare patenti di immunità con un test rapido... vi invitiamo a farli solo in caso di sintomatologia, e non farli su tutta la popolazione, il che sarebbe più dannoso che altro».

LA MAPPA DEI CONTAGI IN TRENTINO

 

 
I DATI COMUNE PER COMUNE
 
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