Terapia con il plasma: da guariti a guaritori si cercano volontari
Da guarito a guaritore. Con questo slogan l’Avis invita le persone in buona salute che hanno avuto Covid-19 e sono guarite a donare il plasma per quando, anche in Trentino, verrà avviata la terapia che prevede la somministrazione di plasma iperimmune ai malati. «Già nelle scorse settimane avevamo ricevuto molte telefonate di persone che davano la loro disponibilità - spiega Danila Bassetti, direttore sanitario Avis del Trentino - e in queste ore l’interesse è ulteriormente cresciuto. Abbiamo deciso di fare una lista con i nominativi di queste persone in modo da poterle ricontattare appena tutto sarà pronto».
Proprio nei giorni scorsi, il direttore dell’Apss Paolo Bordon aveva annunciato che è in fase di predisposizione un protocollo (lunedì sarà presentato al Comitato etico) per poter effettuare la terapia già utilizzata all’ospedale Carlo Poma di Mantova, in collaborazione col San Matteo di Pavia, anche negli ospedali trentini. Bordon aveva anche specificato che è in fase di acquisizione un macchinario da parte del Centro trasfusionale e di di immunoematologia diretto dal dottor Attilio Fabio Cristallo.
«Noi effettuaiamo la raccolta del plasma già da molti anni.
Per quanto riguarda questo nuovo utilizzo per i malati Covid bisogna accertare che il soggetto donatore abbia gli anticorpi neutralizzanti e poi bisogna rendere sicuro il plasma inattivadolo prima di somministrarlo».
La stima è che un 30% delle persone che si offriranno saranno davvero idonee a donare il loro plasma. «In ogni caso raccogliamo la disponibilità di uomini e donne in salute, con meno di 65 anni, guariti da Covid-19. Nel caso i soggetti non avessero mai donato dovranno sottoporsi ad una serie di visite e a degli esami per l’idoneità». In Trentino i donatori Avis sono 19 mila, anche se quelli di plasma sono meno. «Gli apparecchi per la plasmaferesi sono solo a Trento e Rovereto e il tempo per la donazione è più lunga, ci vuole un’oretta. Secondo quanto si legge nei protocolli la donazione di un soggetto, che solitamente sono due sacche da 300 ml di plasma, servono per curare una persona», spiega Danila Bassetti manifestando la soddisfazione per il fatto che negli ultimi tempi sono arrivate 300-400 nuove domande di iscrizione. «Molti sono giovani e questo fa ben sperare. I numeri sono così alti che non riusciamo a stare dietro alle visite di idoneità, ma col tempo riusciremo a contattare tutti. Anche in vista della raccolta di plasma per quest’emergenza questi nuovi volontari sono importanti. Dovremo fare le scorte per un’eventuale nuova ondata del virus, per non trovarci impreparati come è accaduto nelle scorse settimane».
Il direttore sanitario Avis del Trentino sottolinea che «la raccolta del plasma è un fattore decisivo per affrontare nuove sfide sanitarie, come quella che stiamo vivendo. Occorre sensibilizzare maggiormente alla plasmaferesi per poter raggiungere l’autosufficienza anche per i prodotti plasmaderivati, provenienti attualmente per il 30% dall’Estero, soprattutto dagli Usa, dove la raccolta non è gratuita e garantita da un’associazione. Conseguentemente, di fronte a eventi pandemici o comunque per altre dinamiche commerciali su scala mondiale, in Italia potremmo correre il rischio di carenze critiche nel loro approvvigionamento».
Le persone che vogliono mettersi a disposizione per la raccolta del plasma possono contattare Avis (tel. 0461 916173 - 329919 - E-mail: avis.trento@avis.it) o la Banca del Sangue.