Sport di squadra, allenamenti da lunedì fra molte misure di sicurezza
Via libera agli allenamenti degli sport di squadra arriverà lunedì prossimo, 25 maggio. Ieri l’ufficio sport della presidenza del consiglio ha pubblicato le attese linee guida, una base sulla quale le federazioni adotteranno prescrizioni specifiche per ogni singola attività.
I pilastri sono sempre il distanziamento fisico e la disinfezione generale.
Obbligatorio un metro fra le persone presenti in palestra (atleti, allenatori o altre figure). Le federazioni ora dovranno «valutare diverse distanze interpersonali tra gli atleti in fase di attesa, di allenamento, anche in relazione alle specificità dello sport praticato, con necessità di distanziamento proporzionate allo sforzo fisico (il droplets ha un getto direttamente proporzionale) e alla possibilità che anche l’atleta indossi dei dispositivi di prevenzione del contagio. Le linee guida disegnano uno scenario che rende praticabili gli allenamenti (a porte chiuse), per atleti tesserati a federazioni Coni o a enti di promozione sportiva. Ora si vedrà come saranno declinate nei protocolli per le singole discipline, quali pallavolo, basket, calcio, rugby eccetera. Un nodo da chiarire è la simulazione di fasi di gioco, che potrebbe rivelarsi non praticabile, senza deroghe al distanziamento (in una partita spesso c’è contatto diretto).
Quanto ai gruppi informali, come i colleghi che fanno una partitella di calcetto dopo il lavoro, non si vedono possibilità, a meno che non trovino una palestra disponibile e intendano giocare mantenendo sempre la distanza minima (che nel caso dei non tesserati sale a due metri). Per questo tipo di utenza sarà più semplice, invece, riprendere a frequentare gli impianti per attività individuali, che si tratti di piscine, palestre di arrampicata, sale pesi eccetera, naturalmente rispettando uno spazio interpersonale di almeno due metri.
Al momento, il quadro presenta ancora margini di incertezza e resta da vedere se fin da subito tutti i proprietari e gestori degli impianti si sentiranno pronti per aprire garantendo l’allestimento e il rispetto di tutti i dispositivi di prevenzione. Per parte sua, l’Asis ha già comunicato che palestre, piscine, centri sportivi e altre strutture sono disponibili sia per l’utenza associativa sia su base individuale, da lunedì fino al 14 giugno.
«Dopo il caos di queste ultime settimane, si attendevano con ansia le linee guida nazionali, fondamentali per la ripartenza dal 25 maggio», commenta Tommaso Iori, presidente della Uisp del Trentino.
«Ora - prosegue - federazioni e enti adotteranno i protocolli di dettaglio, e questo è importante soprattutto per capire che regole bisognerà rispettare per gli allenamenti, in particolare per gli sport di squadra. L’attuazione non sarà semplice, è innegabile: molte attività sono più in difficoltà di altre, e con ogni probabilità non riprenderanno se non con le attività di vertice.
Per questo motivo diventa importante sostenere lo sport di base, lo ?sport per tutti?, con aiuti alle associazioni e alle famiglie, dall’anno sportivo prossimo, quando auspicabilmente le condizioni epidemiologiche miglioreranno».
Iori chiede lumi anche sulla fruizione sportiva degli spazi pubblici all’aperto: «Diventeranno inevitabilmente una valvola di sfogo importante, specie se le palestre scolastiche fossero utilizzate anche per la didattica. Quindi i Comuni dovrebbero interrogarsi sulla modalità di regolamentazione e di coordinamento per quanto riguarda l’uso delle aree verdi (parchi, giardini pubblici eccetera) e delle strutture con vocazione sportiva a libera fruizione. Al momento su questo fronte non abbiamo indicazioni e non si sa come comportarsi: speriamo si definisca presto un modello».