La pubblicità per Caldonazzo ma la foto è di un lago serbo
Tra San Cristoforo sul lago di Caldonazzo e Oblacinsko jezero, amena località sull’omonimo lago serbo, ci sono ben 1.125 chilometri di distanza. Eppure per Trentino Marketing sono vicini. Anzi, sono la stessa cosa.
Questo, almeno, verrebbe da pensare nello sfogliare la pubblicazione «Respira», presentata nei giorni scorsi dalla società provinciale che si occupa di pubblicizzare il Trentino e le sue bellezze in giro per il mondo con l’obiettivo di portare turisti (e i loro relativi portafogli) in provincia.
Ebbene nella campagna per la ripartenza del settore dopo la “strage” provocata dalla pandemia del coronavirus, di otto foto promozionali del Trentino ben due sono state scattate nientepopodimeno che in Serbia.
La prima, quella che nel pdf scaricabile dal sito di Trentino Marketing ha per titolo «La gioia ha un profumo» e per didascalia «Laghi di Levico e Caldonazzo», è stata realizzata sul laghetto serbo il 9 maggio 2018 ed è acquistabile sul catalogo di Getty Images per un prezzo che va da 50 a 475 euro in base al formato. Controllando i “metadati” dello scatto si trova infatti l’autore, la data, il tipo di macchina utilizzata e il luogo. Nello scatto originario di padre e bambino che si abbracciano si vede un panorama da zona pianeggiante, mentre quello finito sulla brochure presenta un profilo decisamente montagnoso che ricalca quello dell’Alta Valsugana, guardando dalla zona perginese del lago di Caldonazzo.
La foto della pagina successiva ha per didascalia «Val Brenta, Dolomiti di Brenta», e ritrae un papà che, con i piedi nel ruscello, tiene in braccio una bambina che allarga braccia e gambe a formare un aquilone. Lo scatto vuole dare l’idea di libertà e natura che si respirano in Trentino. La foto, che non ha un riferimento diretto alle Dolomiti di Brenta, in realtà non è stata realizzata da noi ma - anche in questo caso - in Serbia, dallo stesso autore dello scatto del lago. Anche questa è reperibile sui siti specializzati. È stata fatta il 22 giugno 2019 alle ore 17.21.
Ora, si capisce che il condivisibile obiettivo di Trentino Marketing è quello di dare un messaggio positivo ai potenziali turisti del nostro territorio e che le fotografie della campagna devono suscitare giuste emozioni. In questo senso l’obiettivo è centrato in pieno senza ingannare nessuno.
Resta da chiedersi se lo stesso risultato non si potesse ottenere affidandosi a fotografi e agenzie di comunicazione locali. In fondo questo è il punto: perché non fare una campagna totalmente “made in Trentino” visto che laghi, ruscelli e montagne da fare invidia al mondo li abbiamo a portata di mano. E pure professionisti in grado di immortalarli e promuoverli. Considerando il lavoro di post-produzione per sistemare le foto, probabilmente i costi non sarebbero stati tanto diversi, ma con il vantaggio di far lavorare aziende della provincia. Che, in tempi di magra, non guasterebbe.
Intanto, a gettare benzina sul fuoco, ieri ci si è messo anche il sito della «Stampa» sottolineando come l’ultimo spot dell’Apt Valsugana su Levico Terme «Tenetevi il traffico e l’aperitivo, i palazzi e la Settimana della moda, la cyclette e le metropolitane» suoni «offensivo e discriminatorio nei confronti dei turisti (milanesi in particolare) che peraltro sono tra i clienti più affezionati del Trentino».
ROSSINI: «SI FA SPESSO»
«Non sono foto definitive, a noi interessava a grandi linee individuare i soggetti». Così Maurizio Rossini, amministratore delegato di Trentino Marketing, spiega la scelta delle foto contestate per la campagna sulla ripartenza del turismo in provincia. «Una parte degli scatti definitivi dobbiamo ancora deciderla», spiega. Sul sito di Trentino Marketing, comunque, compaiono in un pdf scaricabile.
Nello specifico, afferma, che per quanto riguarda lo scatto del lago, «il fondale è quello di Caldonazzo e il panorama è il nostro». Di sicuro ci assomiglia molto, anche se le montagne più lontane (Pizzo di Levico) sembrano più basse di quello che sono in realtà e qualche dubbio potrebbe nascere sulla posizione del sole.
Curioso, in ogni caso, che acqua, papà e bambino siano presi da una foto fatta in Serbia, come se qui da noi non ce ne fossero... magari proprio al lago di Caldonazzo. «In realtà - spiega il numero uno del marketing turistico trentino - è un’operazione che si fa spesso: si prende un panorama reale e poi si inserisce un soggetto. In questo caso, se interessa avere un bambino e un papà sorridenti devi costruirlo». Anche il lago?
«Inoltre - conclude Rossini - nelle scorse settimane c’erano problemi nell’approntare servizi fotografici di questo tipo». Di sicuro il lockdown è stato un ostacolo, ma è anche vero che i fotografi avevano il codice Ateco per poter lavorare nonostante i blocchi. Anzi, è proprio il ritornello che ripete ogni giorno il presidente della Provincia Maurizio Fugatti: «Comprate trentino».