Alpini, assemblea «da remoto» Maurizio Pinamonti lascia, al suo posto Paolo Frizzi
Non sarà un’assemblea dall’esito incerto, con una battaglia all’ultimo voto - a raccogliere il testimone di Maurizio Pinamonti sarà Paolo Frizzi, unico candidato presidente a guidare la sezione Ana di Trento - ma certamente entrerà nella storia degli alpini trentini.
Quella convocata per il 21 giugno sarà infatti la prima assemblea dei delegati a svolgersi in videoconferenza. «E speriamo anche che rimanga un unicum», sottolinea l’avvocato Frizzi, attuale vicepresidente vicario.
L’arrivo dei 708 delegati a Trento, in rappresentanza dei 23.900 iscritti delle 19 zone, era previsto l’8 marzo, data in cui era programmata l’assemblea sezionale. Ma l’emergenza Coronavirus aveva costretto ad annullare l’appuntamento. E anche se ora la fase acuta della pandemia è superata, i numeri dei delegati restano incompatibili con le regole di contenimento del virus e il distanziamento sociale. Per questo, dando seguito alle disposizioni del Consiglio direttivo nazionale dell’Associazione nazionale alpini, anche l’Ana di Trento - come le altre 62 che mancano all’appello - ha dovuto adottare per l’assemblea elettiva questa formula decisamente inedita.
Ma anche riuscire a “convocare” davanti allo schermo oltre 700 delegati sarebbe stata operazione ardua. A quel punto, applicando quanto prevede una norma del regolamento - la possibilità per ogni delegato di avere due sub deleghe - è stato possibile ridurre il numero a 344. «Ma anche così sarebbe stato impossibile e problematico procedere con un’assemblea in presenza - evidenzia Frizzi - A quel punto, visto che sono suggerite le assemblee fatte da remoto, ci siamo organizzati per avere la sede formale dell’assemblea presso la sezione di Trento».
In sala consiglio ci saranno poche persone. Tra queste ovviamente Pinamonti e i vicepresidenti, ma a Trento arriverà anche il presidente nazionale Sebastiano Favero, che presiederà l’assemblea. Gli altri delegati - si va da un minimo di 6 per la zona di Comano Terme a massimo 34 persone per la Sinistra Adige - seguiranno i lavori in diretta video presso la loro zona di riferimento, ospitati in sedi di associazione o comunità di valle, dove ci sono condizioni adeguate dal punto di vista del distanziamento e del supporto informatico.
Qui saranno allestiti anche i seggi elettorali (l’apertura è prevista alle 8.30): si procederà con lo scrutinio in loco per la scheda che riguarda il presidente, che così potrà essere proclamato già nel corso dell’assemblea, visto che c’è un unico candidato. Per il rinnovo degli altri organismi - consiglio sezionale, collegio dei revisori dei conti, giunta di scrutinio e consiglieri di zona - le schede verranno invece raccolte, poste in una busta sigillata e portate a Trento per lo scrutinio.
Paolo Frizzi, presidente in pectore, non nasconde «il dispiacere di non potere condividere questo momento con chi rappresenta la base dell’associazione. Ma cercheremo di rendere questo appuntamento il più “umano” possibile. Mi dispiace per Maurizio, che dopo 9 anni avrebbe ricevuto certamente un abbraccio, anche fisico, da tutti gli alpini». Ma c’è anche “l’emozione” di un passaggio destinato ad entrare nella storia delle penne nere.
La presidenza di Frizzi sarà nel segno della continuità: «Sono entrati in consiglio quando Maurizio è diventato presidente: un primo mandato da consigliere segretario, poi vicepresidente e ora come vicario. E non potrà che esserci una linea di continuità».
Quanto allo spirito con cui affronterà l’incarico, Frizzi sintetizza: «Ho sempre detto che se potessi avere uno stemma araldico, metterei nel mio motto “servire”, termine che a mio avviso si addice a chi vuole guidare un gruppo. Non solo nel senso di essere al servizio di qualcuno, ma anche di essere utile».
L’assemblea, che dovrebbe iniziare verso le 9.30 e durare circa un’ora, sarà anche l’occasione per ricordare tutti gli alpini “andati avanti”, in particolare quelli portati via il Coronavirus (54).
Ma questa esperienza dolorosa e drammatica, ha permesso ancora una volta di mostrare anche la grande generosità degli alpini: dalla vigilanza nei parchi alla consegna di spesa, pacchi viveri o tablet. «E con la pandemia - sottolinea Frizzi - ci sono anche persone più giovani, che si sono avvicinate all’associazione per dare una mano e mettersi in gioco».