Zanardi in condizioni stabili sempre in coma farmacologico
Prosegue il decorso clinico regolare e stabile in ospedale per Alex Zanardi, confermato anche dall’ultimo bollettino medico.
Sempre tenuto in coma farmacologico, Zanardi prosegue il lento recupero iniziato dopo l’intervento neurochirurgico. I medici fanno le valutazioni necessarie per decidere se è possibile già nei prossimi giorni sospendere la sedazione per verificare il quadro neurologico. Decisiva per procedere a questo passaggio, hanno spiegato, è che si mantenga la stabilità delle condizioni cliniche dell’atlete. La prognosi è sempre riservata.
«Le valutazioni neurologiche verranno fatte solo quando i clinici decideranno di valutare più attentamente alcuni parametri e successivamente una valutazione della sedazione. Cosa che in questo momento non si pensa di fare.
Valuteranno tutto i clinici, ci vuole pazienza, molta pazienza», ha detto il direttore sanitario dell’Azienda ospedaliero-universitaria senese, Roberto Gusinu, aggiornando sulle condizioni di Alex Zanardi con l’ex pilota di Formula 1 ricoverato da venerdì scorso all’ospedale Le Scotte di Siena in seguito ad un grave incidente da lui subito in località Pienza mentre era sopra la sua handbike.
«Summit dei sanitari oggi per valutare la situazione di Zanardi? I pazienti che sono in terapia intensiva sono sempre dinamicamente valutati dai clinici, quindi diciamo che ci possono essere delle valutazioni estemporanee sulla base delle situazioni che si possono presentare. Periodicamente il professor Scolletta ed il dottor Olivieri si confrontano per le condizioni del paziente», ha sottolineato Gusinu -
Visto il personaggio che vi è ricoverato, la struttura rischia di essere sotto pressione: «Noi dobbiamo tutelare l’equilibrio dell’ospedale. Questo ospedale è sotto stress perchè è un ospedale Covid. Non dobbiamo dimenticarci che siamo in una situazione di emergenza, per cui manteniamo la guardia fin dall’ingresso perchè non possiamo scherzare. Il nostro timore è sempre che qualcuno di noi o dall’esterno porti il virus all’interno. Cerchiamo di preservare alcuni equilibri e poi abbiamo questo impatto emotivo importantissimo. Tutto il nostro personale sente pressione ma è abituato perchè questa è un’azienda sanitaria nazionale che fa trapianti di cuore, di polmoni e di reni. Di conseguenza, facciamo il massimo per mantenere equilibrio».
Oggi ha ricordato l’incidente di Alex Zanardi, il suo amico Enrico Fabianelli, 36 anni appassionato ciclista di Castiglion Fiorentino (Arezzo), una diagnosi di sclerosi multipla nel 2010 e 15 anni ininterrotti in bici. Venerdì 19 giugno era nella staffetta con Zanardi: «Noi vedevamo la staffetta come una tranquilla pedalata tra amici e dunque non c’era necessità di chiudere la strada», anche perché «la pedalata non era competitiva», «queste cose purtroppo succedono, è la fatalità. Forse in futuro però le strade andranno chiuse comunque».
La pedalata con Alex Zanardi, spiega ancora Enrico Fabianelli, «era non competitiva quindi non necessitava, da codice della strada, di chiusura delle strade. Ci eravamo organizzati per avere una pattuglia della polizia municipale in testa per segnalare e l’abbiamo avuta sempre. A Castiglion Fiorentino erano pattugliati anche gli incroci più pericolosi, per esempio, ma è facoltativo».
Con la staffetta «volevamo dare un segno di ripartenza e invece Alex ha avuto l’incidente», ricorda ancora Fabianelli: «Eravamo piu indietro, ci eravamo fermati per fare fotografie, lì per lì non avevamo capito chi era l’atleta coinvolto nell’incidente, poi abbiamo visto la maglia azzurra ed allora abbiamo pensato a lui».