Fase 3 e mobilità: un piano d'emergenza per settembre Trento prepara percorsi per la bici e 15 cicloparcheggi
Prende corpo il piano della mobilità di emergenza della città capoluogo. Nuovi percorsi ciclabili, nuovi "percorsi consigliati", dove dovranno convivere, e rispettarsi, ciclisti e automobilisti, nuovi parcheggi di attestamento e nuovi cicloparcheggi distribuiti nella cosiddetta città consolidata.
Le risorse finanziarie.
La Giunta comunale, con l'assestamento di bilancio la cui discussione è cominciata ieri in Consiglio, ha messo sul piatto risorse importanti per la mobilità di emergenza: 1,65 milioni di euro, di cui 530 mila per i cicloparcheggi e 700 mila per le ciclabili di emergenza. Risorse anche per accompagnare con una necessaria attività informativa, segnaletica e non solo, le nuovi misure. La novità è che ci saranno altre risorse a disposizione. «Il decreto sulla ciclabilità approvato la scorsa settimana» spiega l'assessore alla mobilità, Alberto Salizzoni «stanzia 400 mila per il Comune di Trento, di cui 150 mila per il 2020».
Parcheggi di attestamento.
Il Comune punta su parcheggi di attestamento provvisori per le auto. Ne sono ipotizzati tre: uno a Trento Sud sull'area San Vincenzo, a valle della concessionaria Dorigoni, della Provincia; uno sull'area ex Italcementi di proprietà di Patrimonio del Trentino; un altro, per Trento Nord, sull'incolto di fronte alla sede di Trentino Trasporti in zona Interporto, sempre di proprietà di "Patrimonio". Aree per ricavare circa 2 mila stalli, attrezzate provvisoriamente con del ghiaino. Da dove, chi arriva in auto, potrebbe poi raggiungere l'ufficio utilizzando il mezzo pubblico (autobus) o la bicicletta. Un gruppo misto, Provincia e Comune, sta entrando nei dettagli della proposta, non priva di criticità.
Piste di emergenza.
Per il fondovalle pianeggiante, è prevista una dozzina di percorsi provvisori, da rendere operativi entro settembre, alla riapertura delle scuole. «Sarà anche un test» dice Salizzoni «perché è chiaro che se una soluzione non si rivelerà adeguata, si potrà subito azzerarla». Tra le proposte, quella di una ciclabile di emergenza in viale Rovereto, sul lungo Fersina, tra il Ponte dei Cavalleggeri e piazza Vicenza, eliminando una corsia veicolare sulla strada già a senso unico. Da piazza Vicenza fino al liceo Galilei, sarà istituita una "Zona 30" (con limite di velocità, ndr) in attesa di un intervento strutturale, definitivo, su viale Trieste. Un'altra ciclabile sarà ricavata in via Piave e in via Barbacovi fino all'incrocio con via Giovanelli.
L'intenzione è di realizzarne una anche in via Grazioli, in attesa, anche in questo caso, di una soluzione definitiva. Il tratto più problematico è quello dall'incrocio con via Giovanelli in direzione piazza Venezia. Sarà sfruttata, per il percorso in salita, via dei Molini, mentre via Grazioli sarà percorsa solo in direzione centro città. «È una via problematica non solo per i posti auto su entrambi i lati, ma perché trafficatissima nelle ore di punta» dice Salizzoni. Via Santa Croce non avrà, come richiesto da molte associazioni, neanche la ciclabile provvisoria. «Ci sono troppi negozi e pure numerosi plateatici» osserva l'assessore alla mobilità.
Per i collegamenti con la collina est, Salizzoni ha presentato in giunta una planimetria con una quindicina di ipotesi di "percorsi consigliati" per il raccordo con Martignano, Cognola, San Donà, Povo e Villazzano. «Ad esempio, da Povo si potrà percorrere via Graffiano. Sono percorsi promiscui, che vogliamo rendere strade condivise, consigliabili anche per le biciclette. Oltre che "Zone 30", ci saranno dei pittogrammi a terra per rendere consapevoli gli automobilisti. Alcuni ciclisti» aggiunge Salizzoni «già utilizzano questi percorsi alternativi alle strade più trafficate. Vogliamo che siano utilizzati da tutti, agevolati dalle bici a pedalata assistita».
Cicloparcheggi e rastrelliere.
Il piano prevede una quindicina di cicloparcheggi nella cintura attorno al centro storico: strutture modulari, sufficientemente leggere, coperte e chiuse (vi si potrà accedere attraverso la tessera del trasporto pubblico o altra tessera) per parcheggiare in sicurezza le biciclette. Il modulo minimo è di 5 metri per 5, occupa 2 stalli blu e accoglie una ventina di bici. Ne sono previsti presso le scuole, come al Galilei o al Da Vinci, presso l'autostazione, nello spazio, di proprietà comunale, dell'ex distributore sul cavalcavia di San Lorenzo, in zona ospedale, dietro il Santa Chiara e nei pressi della piscina, sfruttando il sedime delle arcate della ferrovia, presso l'area verde del Magnete lungo via Unterveger, nella piazzetta interna di Largo Nazario Sauro. In centro storico, dove per ragioni di spazio e paesaggistico, non sarà possibile realizzare cicloparcheggi con copertura in plexiglass, saranno piazzate nuove rastrelliere dotate di bloccatelaio.