Alloggi pubblici, richieste in crescita: 3.100 nel 2019
Crescono le domande di alloggi pubblici in Trentino. Nel 2019 le domande di un appartamento di edilizia sociale presenti nelle liste di Comuni e Comunità di valle sono arrivate a 3.100 contro le circa 3.040 del 2018, con un aumento di circa il 2%. La risposta alla fame di alloggio resta, come negli anni precedenti, bassa anche se nel 2019 si è ridotta ulteriormente fermandosi al 7,7% (contro una media nazionale del 5%), con circa 250 contratti di locazione di appartamenti a canone sociale. Ogni anno servirebbero 3.000 nuovi appartamenti per dare risposta alla fame di alloggi: ogni anno quindi restano fuori: «Per soddisfare tutti servirebbero 3.000 alloggi nuovi all'anno» dice il presidente di Itea, Salvatore Ghirardini.
I dati forniti dall'Itea dopo l'assemblea che ha eletto Francesca Gerosa, ex coordinatrice di Fdi, indicata dalla Provincia in sostituzione della dimissionaria Emanuela Buhl nel consiglio di amministrazione, mettono in evidenza una grande richiesta di alloggi a canone sociale.
Se alle domande complessive di alloggio pubblico Itea (3.100 appunto, sommatoria delle 1.905 per domande di alloggio Itea e contributo della Provincia e 1.105 domande per il solo alloggio) si sommano quelle per il solo contributo della Provincia per supporto all'affitto, che sono state 2.708, la quota sale a 5.808. E in questo caso la capacità di soddisfare i richiedenti sale al 66%, con oltre 3.800 soggetti che hanno ottenuto uno dei due benefici. L'anno precedente, ossia nel 2018, la percentuale era pari a oltre il 78%.
Complessivamente sono circa 24.000 le persone che in Trentino vivono in un alloggio Itea, pagando in media 135 euro di affitto al mese. Nel 2019 gli sfratti eseguiti sono stati 16 (poco più di uno al mese), effettuati partendo da una richiesta di 333 revoche di appartamenti iniziali, che si sono poi ridotte grazie all'accordo con gli inquilini su una rateizzazione dei pagamenti di quanto dovuto. La morosità complessiva, di poco superiore ai 7 milioni di euro cumulati negli anni, sta continuando a calare, e per ora la richiesta di aiuto sul canone Itea dovuto al periodo della crisi Covid è ridotto a una ventina di casi, rispetto ai circa 9.000 contratti di locazione attiva.
Per quanto riguarda le novità regolamentari introdotte dalla giunta, ovvero la patente a punti che viene decurtata per chi non si comporta bene e la revoca dell'appartamento per chi è condannato per delitti come lo spaccio anche al di fuori dell'abitazione, i dati per ora sono ridotti. Per la patente a punti, spiega il presidente di Itea, Ghirardini, ci sono state 110 violazioni, con 20 sanzioni da 5 punti ciascuna per liti tra condomini relative all'uso improprio degli spazi comuni. E in arrivo ci sono assunzioni di figure che facciano rispettare le regole (una parte delle 15 assunzioni in arrivo da parte di Itea). Per quanto riguarda il caso di chi è condannato per reati come lo spaccio, si tratta per ora di un paio di segnalazioni.
Il conto economico di Itea nel 2019 mostra i ricavi complessivi in calo, con una contrazione del 6,1% rispetto all'anno scorso. Tale fenomeno è dovuto in parte al progressivo impoverimento dell'utenza, che genera minori entrate da canoni (15.913.828 euro contro 17.178.216 euro del 2018), ma anche agli effetti di una rimodulazione dei parametri Icef adottati in materia di welfare dalla Provincia nel 2018 (voluti dalla precedente giunta provinciale e confermati da quella in essere) e operativi dal 2019. In corrispondenza di tale contrazione, si è registrato, sul lato dei costi della produzione, un aumento delle spese di servizio a carico utenti, in buona parte riferibile ai costi di servizio sostenuti dall'utenza per il riscaldamento, conseguenti a una stagione di freddo particolarmente intensa. Stabile, sostanzialmente, il costo per il personale, che è rimasto in linea con quello dello scorso anno.
Sul lato degli investimenti, la ripartizione è ancora a favore delle attività di manutenzione, rispetto a quelle costruttive: la manutenzione straordinaria ha segnato nel 2019 un temporaneo calo, da 5,7 milioni di euro a 3,5 circa, dovuto alla riprogrammazione necessaria di alcune procedure di appalto, mentre le risorse per la manutenzione ordinaria si attestano, come per l'anno precedente, attorno ai 2 milioni di euro. Tutto ciò ha comunque consentito di proseguire con convinzione l'opera di efficientamento del ciclo della risulta, che nel corso del 2019 ha permesso di ristrutturare 324 alloggi da re-immettere nel circuito della locazione.
Itea, alle prime avvisaglie del diffondersi della pandemia Covid-19, ha ritenuto opportuno cautelarsi contro la probabile sofferenza che l'inquilinato più fragile si potrà trovare ad affrontare nel pagamento dei canoni e dei servizi. Per questo motivo, la Società ha deciso di stanziare un accantonamento di 500.000 euro per fronteggiare tali specifici rischi che, insieme agli altri accantonamenti, contribuisce a portare quest'ultimo alla cifra di 1.458.288 euro.
Nel 2019 poi sono stati 324 gli alloggi ristrutturati, con 615 alloggi da risulta in ristrutturazione: 365 sono in programmazione, 204 sono in lavorazione e 46 nella fase della verifica finale. Il patrimonio immobiliare è pari a 10.683 unità abitative e 6.168 non abitative (come i garage ad esempio).