Il giornalista Gianni Mura fu vittima di estorsione Un fan gli scriveva: «Ucciderò te e tua moglie» L'uomo, Francesco Gaspari, è stato arrestato
Un uomo di 47 anni è stato arrestato per estorsione nei confronti di Gianni Mura. La vicenda è emersa dopo la morte del giornalista sportivo, lo scorso 21 marzo.
A far scattare le indagini dei carabinieri la denuncia della moglie, la trentina Paola Gius, dopo aver appreso da un collaboratore del marito, giornalista di Repubblica, l’esistenza del presunto estorsore, Francesco Gaspari. L’uomo si era presentato 10 anni fa come un lettore a Mura, che lo aveva aiutato con piccole cifre. Da amico l’uomo sarebbe diventato stalker: dall’ottobre 2018 alla morte, secondo l’accusa si sarebbe fatto consegnare 61.500 euro.
«Niente e nessuno mi fermerà. Tua moglie e te morirete. Non ho più nulla da perdere. Nulla. Verrò a Milano. A casa o al giornale. Farò una strage. Dammi i soldi e sparirò. Scegli tu perché vivere non potrai». È uno dei tanti messaggi minatori arrivati alla email di Gianni Mura e inviati da Francesco Gaspari, il 47enne arrestato dai carabinieri perché accusato di estorsione ai danni del giornalista, scomparso il 21 marzo scorso.
Secondo l’accusa, le richieste di denaro avvenivano quasi sempre per posta elettronica, con un rapporto epistolare dai toni continuamente minacciosi da parte dell’arrestato ma sempre corretti grammaticalmente, al punto da risultare forbiti in alcune occasioni. «M’accompagna, in queste lunghe ore, una feroce fissità nello sguardo - scrive Gaspari, che è laureato e che si era professato grande fan della scrittura di Mura - Ti scrivo perché, nel replicare punto su punto alla tua scarsa lettera (voto 5 - - ), ho tralasciato di ribattere laddove dici ‘Io non ho paura di tè. Ecco. Lasciami dire che qui sbagli e di grosso. Non mi conosci a sufficienza. Non sai fin dove può spingersi una persona come il sottoscritto - nato e cresciuto tra le botte e il sangue - che cova un cotale risentimento (tenue eufemismo) verso le ingiustizie sociali».
A ricostruire la complessa vicenda sono stati i militari del Nucleo Investigativo di Milano.
Il giornalista aveva conosciuto l’uomo una decina di anni fa; tra i due era nata una simpatia e, inizialmente, una amicizia. Gaspari, qualche precedente per resistenza, vive a Verona ma è residente a Cles (Trento).
Proprio da una banca del comune noneso risultano i prelievi dei versamenti ricevuti da Mura, un aiuto per far fronte alle difficoltà economiche e familiari.
L’arrestato gli aveva infatti detto che il padre era stato ucciso e che la madre era malata. Mura si sarebbe anche speso per trovargli un lavoro come bibliotecario a Pordenone, un gesto spontaneo in linea con la sua proverbiale sensibilità.