Bici sui treni, meno posti ma c'è il bus Limiti anti-Covid su Valsugana e Trento-Malé
L’emergenza covid nel settore del trasporto pubblico si fa sentire anche in questa fase 3, con una coda di effetti collaterali derivanti dalle limitazioni al numero massimo di passeggeri trasportabili.
Nello specifico, a registrare una contrazione dell’offerta sono i treni della Valsugana e della Trento-Malé, che devono a loro volta fare i conti con una capacità massima che è limitata ai posti a sedere. Niente spazi extra per le bici, ma solo la capacità ordinaria (variabile da 4 a 8 posti per treno). «Questa situazione - spiega Roberto Andreatta, dirigente del servizio trasporti della Provincia - ci ha impedito, per questa estate, di estendere la disponibilità riservata alle biciclette. Solitamente, dopo la fine della scuola e con l’avvio della stagione turistica, si procedeva alla temporanea rimozione di tutti i sedili da una vettura, trasformandola in un vagone nel quale si potevano collocare fino a 35 biciclette per ogni corsa. Sui treni resta dunque il regime ordinario, ma abbiamo istituito corse di autobus ad hoc, muniti di carrello portabici, sia sulla Valsugana sia su una tratta della Trento-Malé, fino al prossimo 6 settembre».
Questi autobus speciali, affidati per l’operatività a ditte private, viaggiano tutti i giorni e prevedono un biglietto giornaliero di 5 euro, ma di regola sono escluse le e-bike, che come noto pesano circa il doppio delle altre. Le partenze dei bus, di fronte alla stazione Fs di Trento, avvengono nel caso della Valsugana (con posto per 40 bici e capolinea a Bassano del Grappa) alle 8.05 e alle 14.05, le corse di ritorno scattano alle 11.05 e alle 17.05. Da Mostizzolo a Mezzana, bus con carrello per 26 bici, partenze in programma alle 11.20, 13.30, 15.50 e 17. 50 (in discesa non sono previste corse, i ciclisti la fanno in sella). È consentita in entrambi i casi la prenotazione al numero 0461821000, entro le 16 del giorno precedente e per un massimo di sei viaggiatori. Le due linee hanno chiaramente una rilevante valenza anche cicloturistica di cui sono simbolo da un lato i laghi della Valsugana (e la direttrice verso Venezia), dall’altro i monti della val di Sole.
Resta invece immutata l’offerta di trasporto biciclette sui convogli della ferrovia del Brennero, fra Verona e Bolzano, composti di vetture più capienti e attrezzati per ospitare da un minimo di sei a un massimo di 25 mezzi a pedali (di lunghezza non superiore ai due metri).
«Con l’estate e l’assalto ai laghi in Valsugana - osserva ancora Andreatta - dobbiamo cercare di sfruttare quanto più possibile gli spazi passeggeri consentiti al momento dalle misure di prevenzione sanitaria.
Guardando avanti, con l’elettrificazione questa linea si rafforzerà anche dal punto di vista della capacità di carico: dagli attuali 5.500 passeggeri al giorno passeremo a raddoppiare questa soglia massima, perché il sistema sarà più solido e si potranno utilizzare treni più capienti, con trecento posti a sedere. Sarà dunque più semplice coniugare esigenze oggi non sempre compatibili o comunque non in tutti i periodi dell’anno. Adesso se estendiamo gli spazi riservati alle bici protestano i pendolari e se non lo facciamo protestano i cicloturisti. Di certo come servizio pubblico non possiamo rinunciare alle nostre caratteristiche di trasporto di massa, da qui derivano anche le scelte fatte per questa estate particolare».