Malga Zonta: ricordare il passato per spingersi verso il futuro
76° anniversario dell’eccidio nazista
Nonostante le limitazioni dovute alla pandemia anche quest'anno a Passo Coe, al confine fra Trentino e Veneto, centinaia di persone si sono incontrate a Ferragosto per onorare le 17 persone che persero la vita in quel terribile 12 agosto 1944: 14 partigiani e 3 civili, uccisi dai nazisti in quello che viene ricordato come l'eccidio di Malga Zonta. “E’ sempre importante essere qui – ha detto l’assessore provinciale alle attività economiche, presente in rappresentanza della Giunta provinciale - in questo luogo di memoria che vogliamo valorizzare ulteriormente, rendendolo sempre più un luogo dedicato al ricordo e all'affermazione dei valori della pace. Quest’anno, la celebrazione ha assunto un significato ancora più pregnante visto quanto accaduto in questi mesi difficili e la cerimonia di oggi segna anche un momento di ripartenza, nel quale ricordiamo il passato per spingerci verso il futuro con fiducia”.
Concetto ripreso dal direttore della Fondazione Museo storico del Trentino, Giuseppe Ferrandi, che ha spiegato come Malga Zonta possa diventare un luogo sempre più significativo, "perché un giorno - ha detto - non ci saranno più i partigiani a raccontare quei tragici fatti. E’ questo il senso del progetto del Parco Museo Malga Zonta e dell’iniziativa che sta nascendo, con il sostegno della Provincia, che prevede la creazione di alcuni sentieri tematici fra queste montagne. Uno di questi - ha aggiunto - sarà dedicato ai partigiani e partirà proprio da Malga Zonta".
Molti i gonfaloni presenti a Passo Coe a cominciare da quelli dei Comuni e delle due Provincie di Trento e di Vicenza, oltre alle insegne dell’ANPI e delle associazioni d’arma. L’orazione ufficiale è stata affidata alla giornalista Laura Gnocchi, che ha raccolto, insieme al giornalista Gad Lerner, le storie di 400 partigiani.