Giulia, morta a 29 anni «Una ragazza solare e brava». Giovedì i funerali a Cadine
Sorriso aperto, sguardo positivo, ma anche forte determinazione. Nella parole usate da Enrico Salvetta, vice direttore vicario e responsabile dell’area finanza di Cassa Centrale Banca, c’è il ritratto di una giovane solare, appassionata e molto preparata: Giulia Tita, la ragazza di 29 anni deceduta domenica in una tragica sciagura in montagna in Val Pasiria. I funerali si terranno giovedì a Cadine, alle ore 10.
«Siamo annichiliti - dice, facendosi portavoce del dolore di tutti i colleghi - Giulia lascia una grande impronta in chi l’ha conosciuta. Abbiamo voluto informare subito tutti i colleghi e anche le persone che lavoravano con lei che, purtroppo, Giulia non c’è più».
Dopo il diploma al liceo classico Giovanni Prati, la 29enne aveva conseguito la laurea in Finanza aziendale presso l’Università di Trento. Dopo una breve esperienza in Cassa rurale, l’approdo in Cassa centrale banca, dove ora lavorava all’ufficio negoziazione. «Feci io il suo colloquio di assunzione - ricorda Salvetta, responsabile dell’area in cui lavorava la 29enne - L’abbiamo assunta subito in Cassa centrale banca, quando ha fatto la richiesta, perché presentava carattersitiche curricolari davvero molto interessanti. Aveva approfondito soprattutto la parte della consulenza avanzata - evidenzia - dunque aspetti anche innovativi, che servivano all’interno del nostro istituto. Dopo un primo incarico nell’ufficio che si occupa di consulenza, dove venivano costruiti portafogli modello per i clienti, recentemente era arrivata in negoziazione, gestendo anche in questo caso una responsabilità importante, visto che si ha a che fare con milioni di euro.
Posso dire - sottolinea - che, sia per quanto mi riguarda, che riportando quanto ho raccolto tra i colleghi, siamo davvero tutti disperati».
Giulia lascia un vuoto enorme. Professionale e umano. «Era talmente solare e positiva, che quando entrava in ufficio portava sempre il sorriso. Se la ricordano tutti così: non l’abbiamo mai vista imbronciata». Un sorriso sincero, che però si sposava anche con un carattere forte. Gli ostacoli non le facevano paura. Anzi, con tenacia e passione - sostenuta dalla mamma, con la quale aveva un rapporto speciale - aveva costruito passo dopo passo il suo percorso di studi e di lavoro.
«Amava scherzare, ma anche affermare le qualità delle donne - aggiunge Salvetta - Ricordo che, ancora all’inizio, dovette intervenire in una sala, che avrebbe anche potuto intimorire, perché c’erano molti colleghi, tutti adulti. Si parlava di una nuova legge e quando venne il suo turno di salire sul palco si presentò un problema tecnico. Ma lei disse che era riuscita a risolverlo, sottolineando che le donne erano multitasking. Portava avanti la bandiera delle donne con grande forza: affermare la capacita delle ragazze in un mondo finanziario non è scontato. Giulia era solare, ma con grinta e questo mi è sempre piaciuto. Posso davvero dire che lei è una di quelle persone che lasciano un’impronta, perché era sempre felice. E dietro quel sorriso - conclude - c’era molta sostanza».