Olimpiadi, da Roma arrivano 120 milioni in Trentino Fra i progetti il Bus Rapid Transit in val di Fiemme e il tratto finale della strada da Segonzano a Piné
Adesso, è ufficiale: ci sono i 120 milioni di euro di finanziamento statale per le opere connesse ai Giochi olimpici invernali "Milano Cortina 2026".
Ne erano attesi 120. E così sarà. La buona notizia, per le casse della Provincia, è che che ci sono opere, attese da una vita, che "grazie" ai Giochi olimpici, saranno finalmente realizzate, come la "Strada delle piramidi", nuovo collegamento tra il Pinetano e la valle di Cembra.
Il presidente della Provincia, Maurizio Fugatti , aveva nelle scorse settimane caldeggiato in un incontro con la ministra delle infrastrutture e dei trasporti, Paola De Micheli, ulteriori risorse (30 milioni ) per la elettrificazione della ferrovia della Valsugana anche fino a Primolano. Per ora, non è stato accotentato.
La ministra De Micheli, di concerto con il ministro Roberto Gualtieri (economia e finanze) ha firmato ieri il decreto che ripartisce tra i vari territori (Lombardia, Veneto, Bolzano e Trento) i finanziamenti.
Vi sono, complessivamente, 234,2 milioni di euro per le cosiddette "opere connesse e di contesto": tra queste, in Alto Adige, 4 milioni per l'accesso al centro mobilità di Brunico (allacciamento ovest) sulla Sp 40 e il potenziamento accesso all'autostrada A22 dalla statale 49, con raddoppio delle corsie e il rifacimento del ponte Val di Riga ( 22 milioni di costo stimato, 16 di finanziamento); in Trentino, l'acquisto di "treni elettrici o ibridi" per la Valsugana: il costo stimato dagli uffici della Provincia è pari a 36 milioni , le Olimpiadi invernali ne faranno arrivare 28 .
Vi sono poi le "opere essenziali per rendere efficienti e appropriate le infrastrutture esistenti", individuate nel dossier della candidatura. Per questo opere, la Provincia di Bolzano incasserà 48,9 milioni di euro, che finanzieranno totalmente la nuova circonvallazione di Dobbiaco ( 13 milioni) e in parte la circonvallazione di Perca: in questo caso il costo previsto è pari a 78 milioni di euro e Roma lo supporta con 28,1 .
Per il Trentino, alla voce "Valli Olimpiche" si trova il finanziamento più consistente: 60 milioni di euro per realizzare il Bus Rapid Transit (Brt) in val di Fiemme.
Fu la precedente giunta provinciale (con l'assessore Mauro Gilmozzi ) a concepire il "metrobus", per collegare, attraverso una corsia il più possibile "dedicata", Cavalese e Canazei. C'è, per ora, solo uno studio di pre-fattibilità, redatto dalla Tps srl di Perugia. Tra i vantaggi indicati, ci sono la capacità di trasporto di 1.345 persone/ora per direzione di marcia e i costi giudicati "contenuti", indipendente dal mezzo che sarà scelto (bus Euro 6, ibrido, a gas naturale, a ricarica rapida o a idrogeno): 50 milioni per attrezzare la linea, più 10 per i bus).
Va però chiarito che per la scelta definitiva c'è ancora tempo.
Nei giorni scorsi è stato attivato l'Osservatorio provinciale sulla mobilità sostenibile, istituito con la legge 6 del 2017 (lo presiede il sindaco di Baselga di Piné, Ugo Grisenti), che ha deciso di avviare il percorso di audizioni su tutte le proposte messe sul tavolo in questi anni: la ferrovia dell'Avisio Trento-Canazei caldeggiata da Transdolomites, il progetto Fiemme 26 (cabine funiviare su gomma) elaborato dall'ingegner Ezio Facchin e, appunto, il metrobus Brt.
Insomma, assodato che ci sono i 60 milioni, servirà, con un confronto pubblico tra i vari portatori di interesse, fare la scelta definitiva e predisporre un piano stralcio della mobilità in vista dei Giochi olimpici.
Il decreto ministeriale conferma anche i 10 milioni per l'adeguamento e il nuovo deposito dei bus a Cavalese e i 6 milioni richiesti per l'adeguamento infrastrutturale della stazione ferroviaria di Trento.
L'opera attesa da una vita e che, con il vento in poppa dei Giochi olimpici 2026 potrà vedere la luce, è la Sp 102, vale a dire il completamento della interconnessione tra la Sp 81 (Pinetano) e la Sp 71 (valle di Cembra) in zona Piramidi: il finanziamento è di 16 milioni di euro per il tratto finale, dall'acquedotto a Piazze (Bedollo), dove oggi c'è la vecchia e stretta stradina vietata al traffico. Più in basso la strada è più larga, grazie all'intervento di alcuni anni or sono che ha riguardato circa quattro chilometri, dal ponte presso l'area piramidi di Segonzano in su verso l'altopiano di Pinè.
Nelle opere opere "essenziali" ricade anche il citato acquisto di treni elettrici o ibridi per la Valsugana.
Il costo stimato dalla Provincia è di 64 milioni di euro, il finanziamento assegnato, come detto, è pari a 28 milioni. Qui, però, entra in ballo il Recovery fund. La Provincia ha infatti chiesto il finanziamento, attraverso i fondi europei, per 15 treni ibridi da 9 milioni e mezzo ciascuno: in tutto 140 milioni.
Ma ne saranno chiesti 112, dato che 28 sono stati assicurati ieri dal decreto per le Olimpiadi.
Qual è, ora, la procedura? Il decreto legge 11 marzo 2020 numero 16 ha autorizzato la costituzione della società Infrastrutture Milano-Cortina 2020-2026 spa , cui affidare le funzioni di centrale di committenza e stazione appaltante. Il business olimpico (investimenti, realizzazioni e ricadute occupazioni) passerà da qui.
La spa è soggetta alla vigilanza del Mit (ministero delle infrastrutture e dei traspoti) che, d'intesa con le Regioni Lombardia e Veneto e le Province autonome di Trento e Bolzano, eserciterà il controllo analogo e congiunto.