Covid, i test rapidi in farmacia? Dall'annuncio di settembre all'attesa dell'ok di Roma

Era il 29 settembre quando la giunta provinciale, con un comunicato stampa, annunciava l’imminente avvio dei «test rapidi» Covid nelle farmacie del Trentino, con il titolo rassicurante «Nelle farmacie del Trentino i test antigenici rapidi». Ma è passato quasi un mese: qual’è la realtà dei fatti? Siamo ancora in attesa di risolvere alcuni problemi, dal personale che li farà all’autorizzazione in deroga del Ministero: promessa, ma ancora non c’è.

Pur usando il condizionale, in settembre la giunta faceva sapere ai trentini che «Nelle farmacie del Trentino potrebbero venire effettuati i test antigenici rapidi, per soggetti sintomatici in particolare di età scolare. E’ una delle novità emerse stamani, nel corso di un incontro fra i vertici di Federfarma Trento e di Farmacie Comunali di Trento, con l’assessore provinciale alla salute, politiche sociali, disabilità e famiglia, il dirigente generale del Dipartimento Giancarlo Ruscitti, il direttore generale facente funzioni dell’Azienda sanitaria Pier Paolo Benetollo e il direttore del Dipartimento di prevenzione Antonio Ferro. L’ipotesi di accordo a cui sta lavorando l’Assessorato provinciale, che ha incontrato una prima disponibilità dei vertici del mondo delle farmacie, è proprio quella di individuare una modalità per effettuare questi tamponi rapidi, che consentono di dare una risposta in tempi estremamente veloci e, soprattutto per i genitori di bambini in età scolare, di distinguere sintomatologie influenzali da positività al Covid-19».

E’ passato quasi un mese, e ieri in conferenza stampa il presidente Fugatti ha dovuto spiegare che i test rapidi in farmacia «li potremmo attivare quando il Ministero ci darà l’ok», ma previo un «corso formativo dell’Azienda Sanitaria per i farmacisti», in quanto questi test per legge vanno fatti da un medico o da un infermiere. Ma di questi tempi, le farmacie non hanno trovato né medici né infermieri liberi per il servizio. E quindi si spera che i test li somministrino i farmacisti, che però dovranno prima fare un corso, se il Ministero lo concede.

Per ora, ha detto Fugatti, ci sono due farmacie comunali in Trentino prontei per la sperimentazione per il test antigenico rapido per il Coronavirus, adottato con l’obiettivo di scoprire il più rapidamente possibile se uno caso sintomatico, da almeno 24 ore, sia effettivamente positivo al Covid e dunque se vada messo in quarantena. Questo test - quindi - come ha ricordato l’assessore Stefania Segnana, vale solo per persone che abbiano i sintomi del Covid da almeno due giorni, «altrimenti è alta la percentuale di falsi negativi».

Secondo l’accordo di settembre la farmacia, che aderisce su base volontaria, deve individuare i locali nei quali effettuare il test e provvedere alla sanificazione degli spazi. I test rapidi consentono di dare una risposta in tempi estremamente veloci con un’attendibilità pari al 98% e, soprattutto per i genitori di bambini in età scolare, di distinguere sintomatologie influenzali da positività al Covid-19. In caso di positività al test, il paziente viene successivamente sottoposto anche al tampone tradizionale.

Ma... «Houston abbiamo un problema». Il test, che si basa su un tampone naso-faringeo, per essere somministrato richiede la formazione specifica di personale infermieristico dotato dei dispositivi di protezione individuale adeguati. E trovare il personale non è impresa facile, come ha spiegato il governatore Fugatti: «Abbiamo chiesto al Ministero, previo corso di formazione fatto dall’Azienda sanitaria, una deroga per poter comunque operare se non si dovesse trovare il personale. Ci stiamo lavorando da una settimana e oggi il ministro Speranza si è detto favorevole ad una sperimentazione in Trentino. Ora auspichiamo che ci venga concessa la deroga, perché non abbiamo il numero di infermieri sufficiente. A quel punto, con le farmacie aderenti, sarà più facile per i trentini avere il tampone rapido. Sono molte le farmacie che avrebbero aderito ma non hanno trovato personale sanitario. Una volta trovato il personale credo che l’adesione sarà elevata», ha detto Fugatti. Più che un annuncio, un auspicio. E dal titolo del comunicato del 29 settembre «Nelle farmacie del Trentino i test antigenici rapidi» all’avvio della pratica, i giorni passano veloci.

 

 

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