«Ortopedia al collasso» medici del Santa Chiara scrivono al direttore Apss
Una situazione al limite, un reparto che ha "perso" cinque medici, tra pensionamenti e altre ragioni, turni di 12 ore con una «situazione di sovraccarico lavorativo che da eccezionale è diventata "cronica"» e che «espone a rischio di sicurezza sia i pazienti che il personale medico». Una lettera shock quella firmata da 15 medici di ortopedia e inviata al direttore generale ad interim dell'Apss Pier Paolo Benetollo, oltre a Paolo Federici, capo del personale, Mario Grattarola, direttore medico del Santa Chiara, Giuseppe Tirone, responsabile dell'area chirurgica e Antonio Musetti, direttore facente funzione di Ortopedia.
Lettera shock in cui si indica «il crescente disagio lavorativo» dei medici dell'Unità ortopedica di Trento-Borgo che operano al S. Chiara, spiegando che le cinque uscite non sono state reintegrate, che i turni arrivano anche a 12 ore di «sala operatoria continuativa», e da giugno impegno a «svolgere più turni e a coprire più servizi». L'unità tra l'altro garantisce un «turno di guardia attivo h24 tutti i giorni dell'anno». All'Azienda sanitaria si chiede di tornare a fare turni «che rispettino l'orario giornaliero» di 7,36 ore e «l'orario settimanale di 34 ore essenziali + 4 ore di studio». E ribadiscono che l'assunzione di "medici in formazione specialistica"» non «risolverebbe alcun problema» anzi rischia di aggravare la situazione.
«La situazione è ben nota all'Azienda sanitaria - sottolinea Giuseppe Varagone della Uil sanità - perché è stata comunicata più volte. Va apprezzata l'onestà dei medici che spiegano come i carichi di lavoro di 12 ore siano decisamente eccessivi e che serve un intervento. Anche perché c'è da considerare anche l'impegno su ortopedia pediatrica, aggravando ancora di più i carichi di lavoro».
Ma non solo l'Azienda sanitaria è chiamata a intervenire. Anche la Provincia viene chiamata in causa da una interrogazione di Filippo Degasperi, consigliere provinciale di Onda Civica. «La situazione dell'Unità Operativa Multizonale di Ortopedia di Trento Borgo si sta facendo esplosiva con gravissime conseguenze per i pazienti.
Il disagio dei professionisti che dalla citata U.O. dipendono era già stato inutilmente portato all'attenzione dei vertici dell'APSS circa un anno fa. Oggi con un'organizzazione di fatto decapitata (manca il direttore generale, manca il direttore del SOP e manca anche il direttore dell'U.O.) non si sa nemmeno chi dovrebbe rispondere, innanzitutto per mettere in sicurezza i pazienti. Le criticità segnalate già segnalate un anno fa si sono ancora più acuite. Per spiegare la difficile condizione in cui si trovano gli ortopedici non si può non partire dalle recenti dimissioni di 4 colleghi che non sono stati sostituiti, cui sia aggiunge l'assenza temporanea di un altro medico. Mancano quindi 5 professionisti e nulla si è fatto». Degasperi spiega poi che «per la condizione dell'ortopedia pediatrica gli interessati parlano senza mezzi termini di "emergenza"».