Le fake news sul Covid si diffondono più veloci dell'epidemia: la ricerca FBK
Un'ondata di informazioni potenzialmente non affidabili sul Covid-19 si è diffusa nei vari Paesi del mondo prima del propagarsi dell'epidemia stessa. Lo rivela uno studio realizzato dai ricercatori della Fondazione Bruno Kessler di Trento, dal titolo "Assessing the risks of 'infodemics' in response to Covid-19 epidemics", pubblicato oggi sulla rivista "Nature human behaviour".
I ricercatori hanno analizzato oltre 100 milioni di messaggi Twitter postati in 127 Paesi del mondo tra il 22 gennaio e il 10 marzo 2020, classificando le notizie in base all'affidabilità delle fonti e elaborando un indice infodemico. Quando il contagio dalla Cina è iniziato, si è assistito alla condivisione di un'alta percentuale di notizie potenzialmente false (alta infodemia). Appena il contagio è arrivato all'interno dei singoli Paesi, sono aumentate le notizie da fonti affidabili (bassa infodemia).
"In Italia in poco tempo il rischio infodemico è crollato dal 30% al 5%. Probabilmente quando la malattia ha iniziato a diffondersi nei vari paesi, le persone sono state più attente ad informarsi e a condividere notizie da fonti sempre più affidabili", ha spiegato il ricercatore Manlio De Domenico.