Conte: nel nuovo dpcm niente lockdown nazionale «Interventi regionali secondo i dati dell'epidemia» Misure nazionali: coprifuoco e teledidattica alle superiori
Niente lockdown nazionale ma chiusure mirate su base locale, secondo l’andamento dell’indice dei contagi.
È uno dei punti cardine del nuovo dpcm, illustrati poco fa alla Camera dal presidente del consiglio, Giuseppe Conte, mentre prosegue il confronto con le Regioni per «limare» alcuni aspetti del nuovo provvedimento, in vigore probabilmente da mercoledì, che lascia un certo margine di manovra alle autonomia locali.
L’ora in cui scatterà il coprifuoco nazionale è uno dei punti tuttora discussi, tant’è che Conte ha parlato di «orario serale” senza precisare se viene confermata l’idea iniziale del «tutti a casa» alle 18 oppure se si sposterà la lancetta dell’orologio avanti alle 20 o alle 21, ipotesi quest’ultima che al momento appare la più probabile.
Per quanto riguarda le scuole, alle superiori si torna in remoto, mentre per le medie si sta ragionando su quali classi eventualmente riportare alla didattica a distanza. I trasporti dovranno tornare sotto il 50% della capienza massima di passeggeri, in modo da rispettare il distanziamento.
Durante il periodo di effetto di questo nuovo dpcm, presumibilmente fino all’inizio di dicembre, saranno chiusi completamente i musei, le sale slot e attività assimilabili. Nei centri commerciali, nei week-end e nei giorni festivi e prefestivi resteranno aperti solo alimentari, farmacia e altri eventuali negozi di beni essenziali.
L’obiettivo è limitare gli spostamenti e soprattutto le occasioni di contatto che potrebbero esporre a contagio.
In questo senso, si prevede che siano chiusi, salvo per i viaggi di necessità o urgenza, i confini fra regioni che siano inserite in classificazioni di rischio non omogenee (si prevedono tre livelli di allerta, sulla base del’lindice Rt sulla trasmissione locale dei contagi) ma anche del grado di pressione sul sistema sanitario territoriale.
Potrebbero essere la Calabria, il Piemonte e la Lombardia le Regioni che, sulla base dei dati dell'ultimo monitoraggio dell'Istituto superiore di sanità, potrebbero rischiare di rientrare nelle prime ordinanze del ministero della Salute con la previsione di misure più restrittive, collocandosi in uno scenario 4 di rischio alto. Piemonte e Lombardia, in particolare, hanno superato la soglia dell'indice di trasmissibilità Rt pari a 2 (rispettivamente sono a 2.16 e 2.09) e la Calabria è a 1,66. I dati del nuovo monitoraggio atteso per domani potrebbero però segnare un cambiamento del trend, poichè potrebbero iniziare a riportare gli eventuali effetti legati alle misure dell'ultimo dpcm.
«Alla luce dell’ultimo report di venerdì e della situazione particolarmente critica in alcune regioni - ha rilevato Conte, che stasera interverrà anche al Senato - siamo costretti a intervenire in una ottica di prudenza per mitigare il contagio con una strategia che va modulata sulle differenti criticità delle Regioni.
Nel prossimo dpcm indicheremo tre aree con tre scenari di rischio con misure via via più restrittive. L’inserimento di una Regione avverrà con un’ordinanza del ministro della salute. Questi scenari dovranno tener conto dell’indice di replicabilità del virus, dei focolai e della situazione dell’occupazione dei posti letto negli ospedali. Ci sono specifiche criticità in Regioni e province autonome. L’rt nazionale è a 1,7 ma in alcune regioni ovviamente il dato è superiore. Esiste un’altra probabilità che 15 regioni superino le soglie critiche nelle aree delle terapie intensive e delle aree mediche nel prossimo mese.
Introdurremo il limite agli spostamenti da e verso le regioni con elevati coefficienti di rischio salvo esigenze di lavoro, studio e salute.
Per l’intero territorio nazionale intendiamo intervenire solo con alcune specifiche misure che contribuiscano a rafforzare il contenimento e la mitigazione del contagio. Chiudiamo nei giorni festivi e prefestivi i centri commerciali ad eccezione di negozi alimentari parafarmacie e farmacie ed edicole dentro i centri. Chiudiamo i corner per le scommesse e giochi ovunque siano, chiuderanno anche musei e mostre. Nel dpcm si prevede anche integralmente la didattica a distanza per le scuole di secondo grado e la riduzione al 50 % del limite di capienza dei mezzi pubblici locali.
Faremo tutti gli sforzi finanziari che servono per costituire elementi di stabilità e certezza per il mondo del lavoro, per questo il governo ha varato il dl ristori e ha esteso il blocco dei licenziamenti fino a fine marzo.
Siamo consapevoli della frustrazione e del senso di smarrimento e anche della rabbia che si sta manifestando in questi giorni. E siamo anche coscienti delle ripercussioni sull’attività economica, la produzione ma non ci può essere dilemma nella difesa della salute e la tutela dell’economia, più piegheremo i contagi più allenteremo le restrizioni. I numeri macro economici non di dicono nulla del disagio sociale ma il risultato è straordinario. Ai cittadini va la nostra gratitudine.
Questa è la terza crisi che stiamo vivendo e stavolta si può imprimere una svolta, l’Europa l’ha colta con il programma nextgeneration Eu. Serve un nuovo patto tra pubblico e privato, il pubblico non deve ostacolare il mercato ma indirizzarlo e il nostro piano offrirà un nuova prospettiva nel solco degli obiettivi Ue. Non possiamo permetterci di distogliere lo sguardo dal futuro, sappiamo con certezza che le trasformazioni in atto lo cambieranno, noi dobbiamo accompagnare la transizione, nessuno può sentirsi esonerato, rivolgo ancora un invito alle forze e alle energie del Paese, restiamo unti in questo drammatico momento in nome dell’unità e dei valori che sono alla base della nostra Costitiuzione”
«La curva corre in ogni Continente. L’Ue all’interno di un quadro globale è una delle aree più colpite dall’urto della seconda ondata. Nelle ultime settimane l’incremento di casi Covid è stato di 150 contagi per ogni 100 mila abitanti ed anche nel nostro Paese la situazione è in peggioramento, la recrudescenza ha condotto ad una moltiplicazione significativa dei contagi», ha detto ancora Conte, sottolineando che Il quadro epidemiologico «è in via di transizione verso lo scenario 4 con particolare riferimento ad alcune regioni».