Covid: Baselga di Pinè, Bedollo e Castello Tesino saranno zone rosse da lunedì: scatta il lockdown Il resto del Trentino giallo ma con nuove regole
Salvo questioni tecniche, entrerà in vigore alle 24 di domenica 15 novembre l’ordinanza del presidente della Provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti, che prevede l’istituzione di una «zona rossa» in tre Comuni del Trentino, cioè Castello Tesino, Bedollo e Baselga di Pinè, dove la percentuale del contagio sulla popolazione è superiore al 3%.
Il provvedimento, ha spiegato Fugatti in videoconferenza ai giornalisti (il presidente è in isolamento domiciliare perché positivo al covid), sarà condiviso «da me e dal ministro alla salute, ci sono accordi tra le due parti, noi riteniamo che potrebbe entrare in vigore lunedì». Il dato che ha spinto la Provincia ad intervenire è la somma dei positivi ai tamponi molecolari e di quelli antigenici, che normalmente la Provincia non conteggia ufficialmente, anche se li comunica al Ministero a cui ha richiesto - ha detto Fugatti - di poterli diffondere e utilizzare.
Nei comuni «zona rossa» varranno tutte le restrizioni previste dal Dpcm nazionale, salvo che per le scuole, che nel primo ciclo continueranno in presenza come nel resto del Trentino.
Bar, ristoranti e gelateria saranno chiusi e potranno usufruire del decreto rimborsi. Ci si potrà spostare solo per motivi eccezionali.
Rimarranno aperte farmacie e parafarmacie, tabacchini ed edicole, parrucchieri e barbieri.
La mobilità sarà vietata, se non per lavoro e salute. Vietati gli spostamenti da comune a comune a da regione a regione.
Non sarà necessaria l’autocertificazione, che verrà rilasciata se si viene fermati dalle forze dell’ordine, che stanno organizzando i controlli.
Le altre parti del Trentino, ha aggiunto Fugatti, rimarranno «zona gialla», ma con prescrizioni nei giorni festivi e prefestivi, anche per le attività commerciali, l’obbligo di indossare la mascherina sempre all’aperto, tranne i bambini con meno di 6 anni, i soggetti con patologie e le persone che praticano sport.
L’attività sportiva individuale sarà infatti consentita, ma solo in spazi aperti, lontano da strade, piazze e centri storici.
Come durante il primo lockdown, potrà andare a fare la spesa una persona per nucleo famigliare alla volta, tranne che non si accompagni un minore di 14 anni o un soggetto con difficoltà motorie o psichiche.
Verranno previsti la perimetrazione ed un protocollo sanitario condiviso dai sindaci, che poi lo dovranno applicare, sui mercati all’aperto, e sarà vietata la consumazione di alimenti e bevande in area pubblica, salvo dove ci sono sedute dei pubblici esercizi, che rimarranno aperti fino alle 18. Sono previste anche «alcune prescrizioni sul servizio all’interno dei locali», ha annunciato Fugatti.
Prescrizioni anche per i luoghi di culto e la raccomandazione alle persone sopra i 70 anni di evitare centri di aggregazione, usufruire di servizi domiciliari e di non recarsi nei negozi se non nelle prime due ore di apertura al mattino