Anche ieri 11 decessi, sono 78 in due settimane "Ombre" sui test rapidi: i contagi sono almeno 600 al giorno
Tre aspetti, che vanno necessariamente correlati. Il primo sono i numeri: ieri altri 11 morti per Covid, 78 nelle due settimane di novembre, 111 nella seconda ondata, 581 da marzo. E 386 persone ricoverate negli ospedali, di cui 31 in Terapia intensiva. L’1 novembre i ricoveri erano 161, il 15 ottobre 31.
Il secondo aspetto non necessita di molti commenti: la foto che vedete qui sopra. E' stata scattata a Trento ieri sera, ma in dimensioni più piccole e ad altri orari scene simili si sono viste in tutto il Trentino.
Il terzo è rappresentato dalle parole del presidente Maurizio Fugatti, ma anche da quelle del Direttore generale Pier Paolo Benetollo e del numero uno della sanità trentina Giancarlo Ruscitti: «Bisogna essere onesti e chiari: la situazione è grave e si potrebbe aggravare. L’arancione e il rosso, intese come zone, sono potenzialmente dietro l’angolo. I decessi sono tantissimi, se ne sta andando chi ha costruito il Trentino. Anche per questo e per provare a mantenere il colore giallo, ho firmato una nuova ordinanza che chiede maggiore responsabilità ai trentini con alcune regole in più».
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Tra questi tre aspetti continua ad aleggiare la questione dei test rapidi: basta leggere i commenti dei trentini sulla pagina Facebook della Provincia dove ieri c’è stata la diretta del presidente per capire quanto il tema sia sentito. La posizione della Provincia è chiarissima: finché non ce lo chiedono da Roma non daremo al ministero quel dato. Ma forse, alla luce degli aspetti due e tre (ma anche del primo) citati poche righe sopra, quel dato almeno ai trentino lo si potrebbe dare. Perché un conto è dire che i nuovi contagiati di ieri sono stati 206 (col tampone molecolare), un altro è dire che sono stati più di 600 (somma di molecolari e antigenici rapidi: il numero non è ufficiale ma è molto verosimile, in una moltiplicazione - anzi - prudenziale). E non ci si accusi di “terrorismo”: i numeri sono numeri e le fotografie sono fotografie. “Terrorismo”, casomai, è non pubblicare certe immagini oppure dare dei dati a caso nascondendone una parte.
Torniamo al bollettino di ieri. Come accennato, purtroppo, la notizia più rilevante arriva dal numero dei decessi: altre 11 persone, tutte over 70, si sono arrese al virus. I morti sono di Trento (2), Lavis (2) e uno a Rovereto, Arco, Borgo Valsugana, Bedollo, Porte di Rendena, Villa Lagarina e Panchià. Come accennato il nuovi contagi ufficiali sono stati 206, ma come detto più volte questo numero senza i positivi ai test rapidi, che vengono fatti sui sintomatici, lascia poco spazio a ulteriori analisi, a raffronti, a considerazioni, a campanelli d’allarme o, viceversa, a segnali di tranquillità. Quindi andiamo oltre, non prima di segnalare una cinquantina di dipendenti di Trentino Trasporti positivi: è per questo che oggi le corse della Trento Malé sono sospese. «Abbiamo 50 dipendenti su 1.300 fermi per via del Covid - spiega il mobility manager Roberto Andreatta - e quindi per razionalizzare i turni abbiamo fatto questa scelta. Le defezioni che ci hanno costretti a sospendere, ma solo per oggi, le corse (sostituite dagli autobus) sono presso il centro di controllo». Vista la giornata domenicale i disagi saranno comunque per pochissimi.
Capitolo ospedali: i numeri crescono anche se, fortunatamente, di poco. Ieri un nuovo paziente in Terapia Intensiva (31 in totale) e altri cinque in Alta intensità: il totale sale così a 386 persone in ospedale.
Infine, ma non meno importante, la nuova ordinanza, la numero 55: entrerà in vigore questa notte a mezzanotte e durerà fino al 3 dicembre. Qui sotto, nei box, i dettagli.
IANESELLI: ECCO L'ORDINANZA
Rinunciare il sabato al classico giretto in città, magari con un cappuccino o una birretta al bar, non è facile. Ma di questi tempi va fatto. O, meglio, si può fare la passeggiata ma con attenzione e responsabilità. Le immagini scattate ieri da metà pomeriggio in poi hanno mandato su tutte le furie il sindaco Franco Ianeselli, che da settimane si spende (anche con il video spot) per sensibilizzare i cittadini. Ma oltre alle parole ci sono i fatti: il sindaco, infatti, già questa mattina firmerà un’ordinanza per chiudere le casette che vendono caldarroste e bibite. «Non voglio vedere anche oggi le scene di ieri: gli appelli al buonsenso non sono stati recepiti da tutti e quindi oggi alle 14 quelle tre o quattro casette non apriranno. Poi da lunedì entrerà comunque in vigore l’ordinanza di Fugatti che vieta il consumo di cibo e bevande all’aperto. Tornando alle foto, scene come queste non possono essere accettate. Vedere questi assembramenti dimostra che troppe persone non hanno ancora compreso la difficile battaglia che il nostro Paese sta combattendo. Una battaglia che dipende dai nostri comportamenti».
OSS EMER: RISCHIO ZONA ROSSA
Restando tra i sindaci, un messaggio simile arriva anche dal primo cittadino di Pergine, Roberto Oss Emer. «La situazione a sabato è questa: 254 persone con tampone molecolare e 227 con l’antigenico positive. Il totale, dunque, è di 481 a fronte di 21.500 abitanti: siamo al 2,24%. Non ci vuole molto a superare il limite del 3% che porrebbe Pergine in zona rossa. Dal comportamento sconsiderato di molti perginesi sembra che si stia facendo di tutto per arrivarci».