Funivie, regole sono da cambiare La stagione slitta di venti giorni
Si allontana la riapertura delle piste da sci. Il Comitato tecnico scientifico chiede correzioni alle linee guida per gli impianti di risalita, imponendo la zona gialla per poterle applicare. L'assessore al turismo Roberto Failoni spiega: «Non è una bocciatura, già oggi saremo al lavoro per portare entro giovedì alla Conferenza Stato-Regioni una nuova versione che accolga le osservazioni». Failoni vede l'apertura più avanti rispetto al 7 gennaio: «Ideale sarebbe lunedì 25 gennaio, perché ci sarebbero cinque giorni per verificare le misure prima del week end».
Intanto ci sono da superare le correzioni del Cts che sulle «misure proposte» dice che «possono trovare applicazione solo nel caso in cui l'andamento epidemiologico a livello di Regione o Provincia Autonoma» permetta la classificazione in zona gialla. Poi si avverte che in particolare cabinovie e funivie rappresentano «un contesto a rischio di aggregazione medio-alto, con possibilità di rischio alto nelle ore di punta». Gli esperti dicono ok all'«occupazione al 100% delle seggiovie, con obbligo di indossare la mascherina chirurgica o di comunità e il divieto di abbassare la calotta antivento ove presente» altrimenti si taglia al 50% così come sugli impianti chiusi (cabinovie e funivie). Intanto, quello appena passato, è stato un bianco Natale dall'atmosfera sospesa nelle valli turistiche del Trentino. Silenzio, neve fresca in abbondanza, intime cene e pranzi per pochi al caldo delle case. Al massimo qualche passeggiata isolata nei boschi intorno ai paesi. E se qualcuno ha fatto escursioni scialpinistiche, non si è fatto troppa pubblicità. I proprietari di seconde case arrivati pima del 21 dicembre si sono fatti vedere nei negozi, per la spesa, sia in Primiero che in Rendena, molto meno in Val di Fassa. «Nonostante alcuni negozi sportivi e noleggi di attrezzature siano rimasti aperti, compatibilmente con le normative attuali spiega Manuel Corso , direttore dell'Azienda di promozione turistica Primiero San Martino di Castrozza Vanoi i proprietari di seconde case che volevano fare sci di fondo o ciaspolate nel bosco hanno utilizzato attrezzature proprie e si sono mossi in autonomia per la propria attività motoria».
La corsa all'acquisto dei materiali tecnici per lo scialpinismo, il fondo e le ciaspole, infatti, era stata una costante delle settimane pre-natalizie. Nelle più note località di vacanza dell'inverno trentino, Madonna di Campiglio, Canazei, San Martino di Castrozza, chiusa la quasi totalità degli alberghi (circa il 95%). Anche a Madonna di Campiglio gli hotel che avevano aperto per ospitare le squadre della coppa del mondo di sci arrivate per la 3Tre di martedì scorso, hanno subito richiuso i battenti. Aperti pochissimi garnì a gestione familiare, con poche camere. Sbarrati i grandi alberghi che necessitano di molto personale. In Val di Fassa aperti gli hotel che svolgono apertura annuale, come l'hotel Maria di Moena (con centro benessere) e il Foresta (tra Predazzo e Moena). «Qualche albergatore, ma parliamo di hotel che si contano sulle dita di una mano, aveva provato a tenere aperto e lo abbiamo segnalato sui nostri siti, ma in realtà la buona intenzione talvolta non si è concretizzata e l'esercizio è rimasto chiuso» ci informano dagli uffici turistici di valle rimasti aperti anche nella giornata di ieri, Santo Stefano.
Sui siti delle Apt anche l'indicazione dei ristoranti e delle pizzerie aperte da qui all'Epifania, naturalmente sempre in modalità asporto e domicilio, che in Alta Rendena non sono nemmeno pochi. Le telefonate, ieri, non sono mancate negli uffici informazioni. Niente centralini bollenti, ma nemmeno chiamate con il contagocce: «Abbiamo ricevuto telefonate sospira Elisabetta , dal front office dell'Apt di Fassa per avere informazioni per marzo ». C'è poca, fiducia, insomma, sia da parte degli operatori turistici che dei turisti di città di poter sciare a breve, già dopo l'Epifania. Si preferisce andare sul sicuro, pensando ormai alla fine dell'inverno. «Naturalmente a chi telefona aggiunge il direttore Corso dall'àmbito Primiero-Pale di San Martino dobbiamo spiegare che anche noi siamo in attesa delle decisioni del comitato tecnico scientifico. Ovvio, speriamo che prima o poi ci sia una data. Sarebbe importante, per convogliare l'interesse per una vacanza invernale anche in questa stagione difficile, interesse che comunque c'è. Niente stranieri, ma con la neve abbondante che abbiamo sarebbe un peccato perdere tutta la stagione. Abbiamo l'impressione che finché gli impianti non apriranno e da quando si potranno riprendere gli spostamenti tra le regioni, in molti si concederanno comunque una vacanza sulla neve».
«Sì, dopo Natale hanno cominciato a chiamarci per sapere se si sa qualcosa sull'apertura degli impianti» conferma Beatrice , dall'ufficio dell'Apt Campiglio-Pinzolo-Rendena. Ai centralini delle Apt sono arrivate anche richieste di informazione relative agli anelli del fondo aperti. In Val di Fassa piste battute su una fetta del tracciato della Marcialonga e al Centro fondo Alochet, tra Moena e Passo San Pellegrino. «Il pomeriggio di Natale c'è stato nevischio. Oggi (ieri, ndr), Santo Stefano, era una bellissima giornata, con tanta neve. Sicuramente si sono mossi i residenti e i proprietari di seconde case, ma in maniera tranquilla, isolata, nei boschi vicino casa, per una passeggiata o una boccata d'aria» raccontano dalle Apt. Stasera in arrivo nuove nevicate. La beffa di festività mai così innevate, però, è relativa: gli operatori turistici la accolgono a braccia aperte, la neve. Confidando che duri fin quando i turisti potranno tornare e, magari, anche sciare.
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