La politica ricorda Agitu: "La sua morte è una sconfitta, un ennesimo femminicidio"
Arrivano in queste ore anche le reazioni politiche alla morte violenta di Agitu.
«Questo omicidio ha sconvolto il Trentino: se le indiscrezioni fossero confermate, saremmo di fronte alla pazzia umana che può arrivare a commettere simili gesti atroci». Così il presidente della Provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti, sull’omicidio della pastora etiope Agitu Gudeta.
«Come Giunta provinciale esprimiamo il grande rammarico sul fatto che nel nostro territorio possa essere avvenuto un fatto così efferato», ha aggiunto Fugatti che in mattinata ha espresso solidarietà e condoglianze al sindaco e al parroco di Frassilongo.
«Siamo molto addolorati dalla morte di Agitu Idea Gudeta, una donna che ho potuto conoscere in diverse occasioni, e che mi aveva colpito per il sorriso, per la dolcezza e la forza di volontà. Era un simbolo di accoglienza e integrazione per la sorta città». Così, il sindaco di Trento Franco Ianeselli, durante la conferenza stampa di fine anno. Il primo cittadino, assieme all’assessore alle politiche sociali Chiara Maule, si è recato in mattinata presso il punto vendita della donna «La capra felice», in piazza Venezia, per deporre un mazzo di fiori con il nastro della città di Trento.
Il ricordo della di Agitu Gudeta, da anni residente a Frassilongo, in Trentino, dove gestiva un’azienda agricola, è avvenuto a margine del tradizionale incontro tra il sindaco, il presidente dell’Ordine dei giornalisti Mauro Keller e il segretario del Sindaco dei giornalisti del Trentino Alto Adige Rocco Cerone.
Il cordoglio della Giunta provinciale. La determinazione, il coraggio e il sorriso di Agitu Ideo Gudeta sono stati ricordati dalla Giunta della Provincia autonoma di Trento all’indomani dell’omicidio che ha strappato la pastora etiope all’affetto della comunità di Frassilongo e dell’intero Trentino che l’aveva accolta e ne aveva apprezzato le doti. In apertura della conferenza stampa di questa mattina, il presidente Maurizio Fugatti ha manifestato la propria vicinanza ai cari e alla comunità della vittima, indicata come “donna tenace che operava in un ambiente inusuale per una persona venuta da lontano e che aveva scelto il Trentino per il proprio progetto di vita. La notizia della sua scomparsa ha sconvolto il Trentino, chiudendo un anno particolarmente difficile”. Nelle ore precedenti, il capo dell’esecutivo aveva espresso le condoglianze dell’Amministrazione provinciale con una telefonata al sindaco di Frassilongo Luca Puecher e al parroco don Daniele Laghi.
Il vicepresidente Mario Tonina ha espresso “sgomento e tristezza”, ed anche l’assessore con delega alle pari opportunità, Stefania Segnana, ha parlato della tragica morte di Agitu Ideo Gudeta che ha sconvolto l’intero Trentino: “La notizia di questo ennesimo femminicidio non può che lasciarci disorientati. Agitu aveva una grande voglia di lavorare e tanto stava facendo per per realizzare i propri sogni attraverso l’allevamento delle capre di razza mochena. Donna fiera, orgogliosa dello sviluppo della sua attività, Agitu aveva dimostrato grande forza anche nel denunciare chi, in passato, le dava il tormento. L’invito che porgo a tutte le donne che stanno vivendo una condizione di violenza, anche all’interno delle mura domestiche, è di affrontare con coraggio questa situazione rivolgendosi al numero unico 112 e al numero anti-violenza 1522”.
«La notizia dell’omicidio di Agitu Ideo Gudeta riempie di amarezza. Ho avuto il piacere di conoscere personalmente Agitu. Era una persona al tempo stesso forte, coraggiosa e determinata. In Etiopia aveva conosciuto la persecuzione per essersi opposta all’accaparramento delle terre da parte delle multinazionali. Per salvarsi la vita aveva dovuto scappare in Italia e in Trentino, dove aveva dato vita ad una bellissima esperienza di integrazione tramite il lavoro. Anche da noi la sua le cose non erano state facili per lei. Aveva subito intimidazioni, offese e minacce, ma non aveva desistito, aveva continuato a lottare per realizzare i suoi sogni e ci stava riuscendo.
Il fatto che siano stati spezzati via all’improvviso da una mano vile e omicida non ha senso e lascia solo un grande sconforto dentro di noi. La morte di Agitu è un colpo terribile da ogni punto di vista, una perdita che lascia desolazione e profonda tristezza. La mia speranza è che si trovi un modo per far vivere l’esperienza di Agitu, ricordandola portando avanti i sogni e i valori di cui è stata un fulgido esempio». Lo scrive in una nota il consigliere provinciale del Movimento 5 Stelle, Alex Marini.
«Agitu Ideo Gudeta non c’è più, ce l’hanno portata via. Il Team K esprime il suo profondo sconforto per l’improvvisa perdita di una persona che con la sua determinazione e il suo sorriso, era entrata a far parte del nostro mondo. Una storia dura quella di Agitu, nata in Etiopia sotto un regime dittatoriale, si laurea in sociologia in Italia, trova casa e fonda un’azienda tutta sua, basata sulle tradizioni del luogo e proprio nella nostra Regione. Sembrano storie di altri tempi, eppure, accadono proprio accanto a noi. Agitu è chiamata a combattere la discriminazione che la ferisce e la vince, forte del suo sorriso e della sua intelligenza. Quando si leggono storie come queste, le parole come inclusione e determinazione assumono un significato profondo. Un grande esempio di donna e di imprenditrice, ci mancherà molto, ciao Agitu». Lo scrive in una nota il direttivo del gruppo consiliare provinciale a Bolzano Team K.
«Non possiamo che esprimere tutto il nostro dolore per la morte di Agitu Gudeta: rappresentava un importante messaggio di integrazione ed è stata portatrice anche di un forte spirito agricolo ed ambientale». Così i senatori di Fratelli d’Italia Luca De Carlo, coordinatore Veneto e responsabile nazionale del Dipartimento Agricoltura del partito, e il trentino Andrea de Bertoldi, segretario della Commissione Finanze e Tesoro, ricordano l’imprenditrice etiope trovata uccisa ieri pomeriggio a Maso Villalta a Frassilongo, in Valle dei Mocheni, in Trentino.
«Era una donna che aveva voglia di lavorare e tanto stava facendo per il suo futuro, era felice in montagna, allevava le sue capre e di questo era fiera e orgogliosa. Veniva da un territorio difficile, era venuta in Trentino per cercare di avere un futuro migliore, era riuscita ad ottenere un suo spazio. La sua fine ha sconvolto il Trentino e tutte le donne».
Lo ha detto l’assessora alla salute della Provincia autonoma di Trento, Stefania Segnana, commentando l’omicidio di Agitu Gudeta.
I tre segretari di Cgil, Cisl e Uil del Trentino, Andrea Grosselli, Michele Bezzi e Walter Alotti, in una nota, esprimono «profonda tristezza e sconcerto per quanto accaduto, condannando con fermezza la violenza cieca che ha portato all’uccisione di una donna determinata che con coraggio aveva preso in mano il proprio destino sfidando difficolta e ostacoli. Un positivo esempio di integrazione nella nostra comunità».
Per i tre segretari «non ci può essere mai nessuna giustificazione di fronte all’omicidio di una persona, un atto efferato e violento che ha posto fine all’esistenza di una donna coraggiosa e appassionata. Ci auguriamo che il prima possibile si faccia piena luce sulle cause», scrivono i sindacati.
«Sinceramente fatico a trovare le parole, ciò che è accaduto è così tragicamente e barbaramente folle da lasciare senza fiato. Quello che posso dire è che noi ci siamo e ci saremo, concretamente per onorare la memoria di una donna coraggiosa e di un’imprenditrice capace di costruire dal nulla una bellissima realtà. Il suo coraggio e la sua determinazione devono essere d’esempio per tutti». Claudia Gasperetti, presidente del Movimento Donne Impresa dell’Associazione Artigiani di Trento, è già in contatto con altre realtà per far sì che tutto ciò che è stata capace di trasmettere Agitu Ideo Gudeta, crudelmente assassinata lunedì, non venga dimenticato. «La rete con il Comitato Promozione Imprenditoria Femminile e con Erica Vinante della Commissione Provinciale Pari Opportunità è già attiva. Ora si tratta di capire come muoversi per sostenere e supportare quello che Agitu ha lasciato. Non vogliamo partire con iniziative che magari non servono o con dei »doppioni« ma di certo non mancheremo, penso ad esempio a qualche iniziativa anche nel suo Paese d’origine, l’Etiopia. Nelle prossime giornate decideremo dove e come convogliare le nostre forze», conclude la nota.
«Il femminicidio di Agitu Gudeta è avvenuto, apprendiamo oggi, in circostanze raccapriccianti. Il suo assassino, un suo dipendente, l’ha colpita e poi, mentre era in terra agonizzante, l’ha violentata. Agitu Gudeta era una donna forte, simbolo di integrazione. In Trentino aveva fondato una sua azienda di successo, era la datrice di lavoro del reo confesso, che con tutta evidenza ha voluto infierire ed umiliare Agitu proprio perché donna e proprio per ciò che rappresentava ai suoi occhi: una donna libera, emancipata, un’imprenditrice talentuosa. Ci stringiamo ai suoi famigliari e ai suoi amici, ben consci di come questa terribile vicenda contribuisca a misurare la distanza tra l’Italia dove vorremmo vivere e quella attuale». Lo dice la senatrice del Pd Valeria Valente, presidente della Commissione Femminicidio.
«Il dolore per la perdita di Agitu Ideo Gudeta è immenso», scrive in una nota Lucia Coppola dei Verdi del Trentino. «Una donna libera e intelligente, sapiente e forte. Coraggiosa e piena di energia vitale e positività. La sua morte è una sconfitta per il nostro Trentino, terra di accoglienza e rispetto. Il dolore e la disperazione ci fanno stringere il cuore. Si è spento un sorriso, il sole luminoso d’ Africa. La potenza e la forza di una persona speciale. L’ amore per la terra e gli animali. L’ incontro di culture, l’ intelligenza dei saperi materiali unità a quella dello spirito. Una sensibilità straordinaria e tanta bellezza. Il nostro cuore, il cuore di tante donne e uomini di buona volontà stasera batte per lei. E trema e soffre per questa immensa ingiustizia. Confidiamo che le indagini in corso facciano chiarezza sulle cause della sua morte», conclude Coppola.
Scrive il presidente del Consiglio Regionale, Roberto Paccher: «Sgomento ed orrore sono i primi sentimenti che colpiscono tutti i Trentini nell’apprendere dell’orribile omicidio di Agitu Ideo Gudeta, la pastora di origini etiope che aveva trovato in Trentino la sua piena integrazione.
Alla fine di questo anno terribile torna la triste realtà della violenza di genere e del femminicidio.
Nel ricordo di questa giovane imprenditrice lavoratrice e donna di valore voglio rimarcare con forza la necessità di continuare una lotta senza quartiere alla violenza nei confronti delle donne, un morbo che sarà sconfitto solo con una risposta corale di tutti. Basta violenza sulle donne !
Un pensiero di cordoglio per Agitu che si è laureata e poi impegnata per seguire il suo sogno, stroncato da una mano ignobile e violenta».
Sgomento e tristezza per la scomparsa di Agitu dal consigliere provinciale De Godenz. "Agitu non c'è più. E' stata trovata senza vita nella sua casa, in quel maso in Valle dei Mocheni dove era riuscita a ricostruirsi una vita dopo essere fuggita 10 anni fa dall'Etiopia, dove era una attivista per i diritti dei poveri ai quali veniva espropriata la terra; aveva lottato e poi, minacciata per le sue azioni e idee aveva deciso di andare via per costruirsi un futuro migliore, arrivando in Trentino.
Dopo aver lavorato in un bar era riuscita a farsi imprenditrice con un progetto per salvare dall'estinzione le capre di razza mochena che in pochi anni era diventato, grazie alla sua incredibile forza d'animo e alle sue capacità, tantissimo altro: un allevamento di 200 capi, un caseificio, un agritur, un punto vendita dei prodotti delle "capre felici" - così si chiamava la sua attività e così lei amava raccontarla - aperto poco tempo fa in Piazza Venezia a Trento. Agitu era una forza della natura, un ciclone che ti prendeva con il suo sorriso e ti coinvolgeva nei suoi progetti; su tutto, era una donna forte, inarrestabile, un esempio di integrazione che trasformava il suo maso in un luogo di accoglienza, lavoro e cultura. Era, giustamente, molto orgogliosa di quanto aveva realizzato e di essere riuscita a dare lavoro a chi ne aveva bisogno. Ora una cieca e ottusa follia ha fermato la sua vita terrena, ma non il suo esempio e il suo ricordo che rimarranno con noi e con tutti quelli che le hanno voluto bene, per sempre. Mi stringo agli amici e ai cari di Agitu con il cordoglio e la preghiera in questo momento di dolore e incredulità di fronte a quanto successo. Ciao Agi e grazie per la tua splendida ed esemplare esistenza".
Commenta il sindacato agricolo Fai Cisl: «È con profondo dolore che tutti noi abbiamo appreso la notizia dell’uccisione di Agitu Idea Gudeta, donna coraggiosa, solare, intelligente: con la sua impresa agricola era divenuta un simbolo positivo dell’integrazione e del protagonismo delle donne nel lavoro agroalimentare». Lo scrive sulla pagina Facebook della Fai Cisl il segretario generale Onofrio Rota.
«Agitu Idea Gudeta - ricorda il sindacalista - era un’amica della Fai Cisl e di tutte le donne impegnate nell’agroalimentare e nel sociale. Era stata nostra ospite a Dobbiaco, lo scorso anno, all’evento ‘Riflessioni in alta quotà, nell’ambito delle nostre ‘Giornate della Montagnà. Avevamo raccontato con grande entusiasmo la sua testimonianza di imprenditrice agricola, che giunta nel 2010 in Trentino dall’Etiopia ha saputo recuperare 11 ettari di terra in abbandono e valorizzarli come pascolo per il recupero della capra mochena, avviando la produzione di formaggi e creme cosmetiche, oltre a diverse iniziative sociali, come quelle per l’inclusione dei rifugiati. La sua uccisione è davvero una brutta vicenda, che oltre a spezzare una giovane vita ha interrotto un sogno di riscatto condiviso e amato da tutti».
«Che a uccidere la donna sia stato, a quanto pare, un pastore che lei stessa aveva accolto e aiutato - conclude Rota - desta ancora più tristezza. Quel che è certo, è che non dimenticheremo mai Agitu, il suo sorriso contagioso, il suo impegno per un mondo migliore», conclude Rota.
«Nella figura umana e professionale di Agitu Ideo Gudeta si concentravano la passione per l’emancipazione della donna di montagna e dei settori meno forti e tutelati della società.
Agitu incarnava inoltre la voglia di “resistere in quota” dei contadini e degli allevatori di montagna che si esprimeva con la coerenza verso modelli di sviluppo compatibili con i territori più impervi e attraverso prodotti identitari intesi come esempi di qualità e salubrità». Così il presidente delle Acli trentine, Luca Oliver, che ricorda la «sua entusiastica partecipazione Premio ‘Donne e agricoltura per la nostra terra trentinà del 2019 promosso del Coordinamento donne delle Acli trentine».
«Agitu resterà per sempre un simbolo dell’integrazione, della lotta per l’emancipazione femminile e di attenzione alla cura degli animali e alla questione ambientale. Per questo era significativo che per il suo impegno avesse scelto proprio Trentino, nell’idea che qui questi valori possono nutrirsi vicendevolmente, come elementi di un’unica battaglia per una società più giusta». Lo scrive, in una nota, la senatrice della Svp e presidente del gruppo per le autonomie, Julia Unterberger.
«Agitu è solo l’ultima vittima di quella violenza maschile che non accetta l’autonomia e la libertà delle donne. E questo anche e soprattutto nella cultura da dove proviene il carnefice.
Auspico una condanna esemplare», ha detto Unterberger.
«Agitu Ideo Gudeta per noi rappresenta l’emblema di una possibile integrazione nella nostra comunità. Di più: un esempio della forza delle donne, che, anche in situazioni di difficoltà e disagio, riescono a rialzarsi, impegnarsi e raggiungere le mete che si sono prefisse». Lo scrive, in una nota diffusa oggi, la presidente della Commissione provinciale pari opportunità tra donna e uomo (Cpo) incardinata presso il Consiglio provinciale di Trento, Paola Taufer, ringraziando le forze dell’ordine e la magistratura sia per la rapida individuazione del colpevole del delitto, sia per «l’impegno profuso, anche in altri casi, in favore delle donne vittime di brutali violenze».