Dopo le nevicate, forte rischio valanghe, l'esperto: "Meglio evitare le uscite, e comunque sempre Arva, sonda e pala"
L’abbondante neve caduta in poche ore non poteva che attrarre ieri, primo giorno senza precipitazioni, gli appassionati della montagna. Con tutti i rischi del caso: l’instabilità del manto viene evidenziata nei bollettini meteo ed il rischio valanghe in regione va da 4 “forte” a 3 “marcato”. «L’ultima nevicata si è verificata con temperature abbastanza alte fino ad una certa quota, e con presenza di vento. Il vento ha creato accumuli che hanno coperto gli accumuli che si erano formati nella nevicata precedente: anche con una buona capacità di valutazione non è assolutamente facile in questo momento analizzare il terreno ed individuare il pericolo» spiega Roberto Misseroni, guida alpina, tecnico di elisoccorso, istruttore nazionale del soccorso alpino e direttore della Scuola nazionale tecnici del Soccorso alpino e speleologico.
Misseroni, con questa abbondanza di neve e con le belle giornate dove si può andare senza rischiare?
«È possibile svolgere itinerari su strade forestali dove ci sono pendii dolci di moderata inclinazione, evitando di attraversare zone ripide e canaloni. Situazioni critiche si possono trovare sia in quota che più in basso perché la neve è molto bagnata. Nelle zone meridionali del Trentino ha piovuto sopra la neve e nelle zone intermedie abbiamo neve molto umida che appoggia su uno strato soffice creando un piano di scorrimento. Il pericolo è dunque sia nelle zone aperte al di sopra del limite del bosco ma anche all’interno del bosco dove troviamo pascoli, zone aperte o canaloni».
C’è dunque la possibilità di staccare cumuli mentre si scia?
«Visto lo stato della neve, sì. Ci sono zone con lastroni di neve ventata soffice difficile da individuare. Altri lastroni di neve si trovano negli strati sottostanti e con la copertura della nuova neve non si riescono a vedere».
Scialpinismo sempre con Arva, pala e sonda?
«Sì assolutamente. Questo è il kit di primo soccorso. Occorre precauzione in particolare modo in queste giornale. La condizione cambierà e migliorerà piuttosto velocemente in un paio di giorni. Come sempre, quando abbiamo nevicate abbondanti e con presenza di vento, il momento più critico è durante la nevicate e in particolar modo nei due o tre giorni successivi alla nevicata stessa. Ora abbiamo un pericolo valanghe molto elevato, in particolare nella zona a sud est della provincia con un grado 4, mentre nelle altre zone siamo a grado 3. Quando queste situazioni con nevicate abbondanti e recenti coincidono con week-end e con le festività c’è tanta gente che si muove, dunque la raccomandazione assoluta è di stare molto cauti: se non si ha esperienza è meglio evitare e aspettare qualche giorno, mentre se si decide di andare sulla neve è bene scegliere percorsi tranquilli, pianificandoli da casa, utilizzando anche le cartine per verificare le condizioni di pendenza. Meglio ancora è muoversi in zone conosciute, in territori ampi con pendenza limitata, che vanno bene per le racchette da neve. Ma niente discesa dato che servirebbe pendenza, condizione che va in contrasto con la gestione del rischio legata al pericolo valanghe».