Vaccino covid, la protesta dei farmacisti trentini. «Operatori sanitari in prima linea ma siamo stati dimenticati»
I farmacisti trentini sono ancora in attesa di una risposta e di una data per essere vaccinati contro il covid.
Se per il resto degli operatori sanitari la campagna risulta sostanzialmente conclusa, per i farmacisti, a loro volta impegnati in prima linea, si prolunga l'incertezza.
L'Ordine professionale, però, non ci sta e la presidente, Tiziana Dal Lago, ha scritto una dura lettera all'assessora alla salute, Stefania Segnana, e ai vertici dell'Apss.
Una lettera nella quale non nasconde «l'irritazione» per quanto sta accadendo: «La fase uno non ha minimamente tenuto conto della categoria dei farmacisti», osserva, rilevando che anche nelle prossime tappe non compare la categoria.
«Qual è il presidio di prima istanza - osserva la presidente - al quale si rivolge un paziente con febbricole e tossa, coin mal digola o una cotnrattura? Quale è la motivazione per la quale i farmacisti non dovrebbero essere considerati professionisti sanitari al pari di medici e infermieri? Consideriamo poi che l'accordo sottoscritto con le farmacie per l'effettuazione di test antigenici rapidi porta già i farmacisti a contatto con persone potenzialmente infette. Ma al di là dei tamponi, si rivolgono quotidianamente alle farmacie proprio i pazienti fragili, anziani e cronici».
Tiziana Dal Lago sottolinbea, inoltre, che le regioni limitrofe al Trentino hanno già vaccinato i farmacisti.
Ma quanti sono quelli che aspettano il vaccino in Trentino? «Siamo circa 600 - spiega Dal Lago all'Adige - ma dobbiamo calcolare che i farmacisti dipendenti Apss sono già stati vaccinati, che ci sono quelli positivi in tempi recenti e poi una fetta che per motivi clinici o personali non si vaccinerà. Quindi scendiamo a 400, massimo 500».
Numeri simili riguardano un'altra categoria di persone che attende una data dall'Apss: si tratta di 335 persone trapiantate e 245 dializzate, per un totale di meno di 600 casi.
Nei giorni scorsi, infine, l'Adige ha dato voce ripetutamente a chi richiede che anche le persone con disabilità sano inserite nelle liste prioritarie.