Lo stressometro si impenna, l'allarme degli psicologi, sempre più italiani in preda all'ansia
ROMA - Il livello di stress psicologico degli italiani torna ai livelli preoccupanti già vissuti nelle fasi più intense dell'emergenza coronavirus. Secondo quanto emerge dall'ultimo "Stressometro", realizzato ogni settimana dall'Istituto Piepoli per conto del Consiglio Nazionale dell'Ordine degli Psicologi, infatti, il 62% degli intervistati denuncia un elevato livello di stress, il dato più alto dall'inizio del nuovo anno, ancor più significativo considerando che ben il 39% dichiara un livello "massimo". L'indicatore, inoltre, evidenzia percentuali uniformi su tutto il territorio nazionale, con picchi nel Sud (67%) e nel Centro Italia (64%), a cui seguono le Isole (61%), il Nord Est (60%) e il Nord Ovest (58%).
A preoccupare maggiormente gli italiani sono i fattori sanitari, economici e lavorativi legati alla pandemia: il sopraggiungere nel nostro Paese delle varianti del Covid-19 spaventa non poco l’opinione pubblica, non solo dal punto di vista della salute ma anche da quello della vita quotidiana, con la paura di nuove restrizioni che cresce di settimana in settimana.
"La situazione di grave stress psicologico permane - afferma David Lazzari, presidente del Cnop - ed è sempre più allarmante perché sta diventando strutturale. Ci vorrebbe una specifica attenzione sul tema, garantendo ai cittadini il necessario supporto. Ma come noto nel SSN gli psicologi sono pochissimi col risultato che a curarsi è soltanto chi può permetterselo. Viene così negato il diritto alla salute. Preoccupa anche il comportamento del Ministero della Salute che sembra disinteressarsi al problema”.