"Eccesso di mortalità", il Trentino peggiore d'Italia, aumento del 50% sulla media
TRENTO - Un eccesso di mortalità nella seconda ondata del 65,4%. Si tratta della percentuale più alta d'Italia. Il Trentino è quindi il territorio nazionale in cui tra fine autunno e inizio inverno si sono spente percentualmente più persone rispetto a quelle "attese". Un dato che mette i brividi. I numeri emergono dal rapporto dell'Istat sull'andamento della mortalità in Italia durante il 2020. Una ricerca che mette nero su bianco quello che è accaduto l'anno scorso e che mette a tacere tutte le opinioni da bar «ma tanto erano anziani che sarebbero morti comunque» o «ma è un virus che ha una letalità minima a livello percentuale» o ancora «sono tutti morti con il Covid non per il Covid».
Prima di tornare al dettaglio del Trentino, ecco il numero più tragico: nel 2020 in Italia il totale dei decessi (per ogni tipo di causa) è stato il più alto mai registrato nel nostro Paese dal secondo dopoguerra: 746.146 morti. Ben 100.526 in più rispetto alla media 2015-2019 (15,6% di eccesso). Ma calcolando solo il periodo marzo-dicembre - le prime vittime del Covid in Italia sono state l'ultima settimana di febbraio - si arriva a 108.178 decessi in più rispetto alla media(+21%).
Insomma, come se tutta Trento "sparisse" in dieci mesi a causa del Covid. Dei "morti inattesi" non tutti sono ufficialmente registrati come Covid (75.891). La differenza, che sarà evidente anche nei dati trentini che vedremo tra poco, può essere legata a casi sfuggiti alle statistiche ma anche a decessi indirettamente collegati alla pandemia, come persone affette da gravi patologie ma non curate adeguatamente per colpa del virus.Torniamo al Trentino. Nella prima ondata l'eccesso di mortalità fu del 53,1%, altissimo ma in media con il nord Italia, "trascinato" dalla Lombardia (+111,8%), anche se decisamente inferiore a Veneto e Friuli (+19,4% e +9,0%).
Tradotto in numeri, tra marzo e maggio sono morte in provincia 1.969 persone, con un incremento appunto oltre il cinquanta percento.
Ufficialmente le persone morte per il Covid sono state 402. Nella "pausa estiva", da giugno a settembre, i decessi sono stati in totale 1.605, di cui 4 per Covid. Poi, appunto, la seconda ondata. Nella provincia di Trento si sono spente 2.127 persone, con un eccesso del 65,4%. La variazione più alta d'Italia, seguita a poca distanza dalla Val d'Aosta (63,7%) e a grande distanza da Piemonte (53%) e Friuli (45,6%). Una variazione più che doppia rispetto alla media nazionale ferma al 32,3%.
Il totale di decessi Covid in Trentino nella seconda ondata, secondo l'Istat, è stato di 536 persone. A queste, poi vanno aggiunte le che si sono spente dall'1 gennaio a ieri.
Sul tema è intervenuto ieri anche l'ex rettore Davide Bassi, con un interessante confronto tra Trentino e Alto Adige. «Nei mesi di ottobre-dicembre 2020 la provincia di Bolzano ha registrato ufficialmente 504 decessi attribuiti a Covid. In tutto l'Alto Adige ha contato 1.603 decessi, il 37,1% in più rispetto alla media dei 5 anni precedenti. I decessi in eccesso stimati da Istat sono stati 451, meno di quelli registrati ufficialmente come decessi Covid durante lo stesso periodo di tempo. Questo vuol dire che in Alto Adige sono stati conteggiati come decessi Covid anche casi di persone per le quali il contagio è stato una concausa marginale del decesso. La situazione del Trentino è completamente diversa. La Provincia di Trento che, grazie alla sua "autonoma" gestione del conteggio dei contagi è riuscita a rimanere sempre zona gialla durante tutto il periodo ottobre-dicembre 2020, ha registrato nello stesso periodo di tempo 2.127 decessi, 841 in più rispetto alla media dei 5 anni precedenti, a fronte di 536 decessi Covid che risultano dalle statistiche ufficiali. Quindi molti decessi in più rispetto ai numeri delle statistiche ufficiali. "Mancano" complessivamente 305 lutti nelle statistiche ufficiali. Come si giustificano tutte queste morti in più?».
Cgil Cisl e Uil - "I dati Istat sull'eccesso di mortalità in Trentino negli ultimi tre mesi del 2020 regalano alla nostra provincia un triste primato". Lo sottolineano in una nota i sindacati Cgil, Cisl e Uil del Trentino. "Sono numeri drammatici e per certi versi annunciati, per questo la Giunta provinciale e i vertici dell'Azienda sanitaria debbono dare spiegazioni chiare. Infatti - affermano i sindacati - negli ultimi tre mesi dell'anno l'epidemia da coronavirus è dilagata in Trentino tanto che abbiamo raggiunto livelli di contagio fino a 900 nuovi casi settimanali ogni 100 mila abitati per diverse settimane. Tutto questo ha provocato il sovraccarico degli ospedali che fino a gennaio hanno dovuto gestire centinaia di pazienti in reparti Covid rallentando così le attività di cura e prevenzione rivolte a migliaia di altri pazienti malati di patologie diverse, dai tumori alle cardiopatie".
ANDAMENTO DE DECESSI COVID IN PROVINCIA DI TRENTO (fonte: FBK - Situazione sanitaria in Trentino)