Seconde case, la giunta Fugatti per adesso non copia l’Alto Adige
Bolzano segue l'esempio della Valle d'Aosta e “chiude” fino a Pasqua ai proprietari delle seconde abitazioni delle regioni in zona rossa e arancione rafforzata
IL VIA LIBERA Seconde case raggiungibili ovunque
TRENTO. La Provincia di Bolzano segue l'esempio della Valle d'Aosta e “chiude” fino a Pasqua le seconde case ai proprietari delle regioni in zona rossa e arancione rafforzata. Il governatore Arno Kompatscher, ha ribadito la necessità di tenere alta la guardia anche vista la presenza delle varianti in Alto Adige.
Per adesso la Provincia di Trento non è intenzionata a seguire l’Alto Adige. Come succede dal 16 gennaio 2021 sarà ancora possibile fare “rientro” alla propria residenza, domicilio o abitazione senza limitazioni rispetto alle cosiddette “seconde case”. Pertanto è possibile raggiungerle anche in un'altra Regione o Provincia autonoma, anche se rossa o arancione. Basta avere un contratto di proprietà o di affitto anteriore al 15 gennaio 2021.
Le regioni possono però adottare prescrizioni più severe. E di fronte alla risalita dei contagi, alcune hanno introdotto una stretta. A partire da Val d’Aosta, Alto Adige e Campania. La giunta Fugatti tornerà però, in merito alle seconde case, a confrontarsi nelle prossime ore.
La posizione di Kompatscher
"Attualmente gli altoatesini non possono lasciare i propri Comuni e gli alberghi sono chiusi, sarebbe perciò difficilmente comprensibile consentire a chi vive in altre regioni raggiungere la seconda casa in Alto Adige", ha detto Kompatscher.
l presidente della Provincia autonoma ha però sottolineato che l'attuale andamento è positivo, auspicando a breve il passaggio in zona gialla e il ritorno degli spostamenti illimitati tra le regioni.