Savoi si dimette da presidente della Lega. Salvini: “Ha fatto bene”. FdI: "Per noi caso chiuso"
Sugli insulti del consigliere del Carroccio a Katia Rossato e Alessia Ambrosi dice la sua anche il presidente della Cooperazione Roberto Simoni: “I cittadini dovrebbero sentirsi offesi”
L'ADDIO Savoi si dimette da presidente della Lega
LE REAZIONI: "Superata ogni decenza"
COSA HA SCRITTO: "Le tr.... restano Tr..."
IL FATTO: Dopo Ambrosi, Rossato lascia la Lega
TRENTO. "Alessandro Savoi si è dimesso da presidente della Lega in Trentino? Ha fatto bene”. E’ questo il breve commento di Matteo Salvini alla vicenda che ha fatto finire nella bufera lo storico consigliere del Carroccio per le sue frasi contro Alessia Ambrosi e Katia Rossato. Per FdI il caso è chiuso: "Dopo le dimissioni di Savoi ora guardiamo avanti".
E’ intervenuto anche il presidente della Cooperazione Trentina, Roberto Simoni.
"Ci auguriamo – ha scritto in una nota – che il commento espresso ieri sera via social dal consigliere provinciale Alessandro Savoi, presidente della Lega Salvini Trentino, non sia vero, e che lo stesso chiarisca al più presto che questo non è il suo pensiero. Purtroppo, man mano che le ore passano, dobbiamo constatare che le inqualificabili frasi violente, volgari e sessiste appartengono al suo modo di analizzare la situazione politica e le relazioni istituzionali. Se è così, qualsiasi cooperatore e cooperatrice, ma verrebbe da dire qualsiasi cittadino, dovrebbe sentirsi offeso ed umiliato per tale incontinenza da tastiera”.
E ancora: “Il rispetto delle persone, specie se donne, come anche i recenti casi di cronaca consigliano, dovrebbe essere al primo posto nel modo di operare di qualsiasi esponente delle istituzioni, che indipendentemente dal partito in cui milita dovrebbe rappresentare la comunità e tutelare il rispetto delle normali regole di convivenza. Quando questo non accade, occorre indignarsi e suonare un campanello di allarme sulla qualità del dibattito pubblico e sull'adeguatezza dei nostri rappresentanti. Il mondo cooperativo non può accettare che tali provocazioni rimangano sottotraccia, o giustificate dal carattere esuberante di questo o quell'esponente politico. Ci aspettiamo che la prima censura - e azioni conseguenti - arrivi proprio dagli stessi colleghi del consiglio e del partito, che ha tra l'altro la più alta responsabilità di governare questo territorio".